CRITTOGRAFIA E MESSAGGI SEGRETI

Stele di Rosetta

CRITTOGRAFIA E MESSAGGI SEGRETI

Se è molto utile e importante poter comunicare un nostro messaggio in modo da celarne il contenuto ad occhi e orecchi indiscreti, ancor più importante è riuscire a decifrare o a decodificare quelli degli altri. Mentre la crittografia non fa che mantenere la realtà quale essa è, la decrittografIa riesce spesso a modificarla, arrivando ad esempio a rivoluzionare il corso di una guerra, a prevenire l’azione di un governo, o a sventare un piano di vasta portata.
Furono gli arabi, nel momento della massima fioritura della loro civiltà, a scoprire e a sperimentare le prime tecniche di decrittazione dei messaggi segreti. La sezione dedicata all’argomento della Subh al-a ‘sha, un’enciclopedia compilata nel XV secolo per fornire alla burocrazia araba le varie cognizioni di cui abbisognava, ci rivela che grado di conoscenza e approfondimento del problema era già stato raggiunto a quel tempo. I maggiori esperti arabi di crittografia padroneggiavano infatti il metodo di decrittazione dei messaggi basato sulla frequenza e vicinanza delle lettere, il più universale e fondamentale dei metodi di decrittazione. Il modo più sicuro per verificare il livello raggiunto dalla crittografia in una determinata epoca o paese è proprio quello di considerare le tecniche di decrittazione messe a punto. E infatti la decadenza della civiltà araba coincide con la decadenza dell’analisi crittografica. Circa due secoli e mezzo dopo la data di edizione dell’enciclopedia citata, un arabo ci mise quindici anni a decifrare un semplice messaggio in cifratura mono-alfabetica (in cui cioè veniva usato un solo alfabeto sostitutivo di quello del chiaro) inviato dal sultano del Marocco alla regina Elisabetta d’Inghilterra per proporle un’alleanza contro la Spagna, messaggio che uno dei suoi avi esperti di crittologia, come il famoso Ibn lad-Duraihim, avrebbe facilmente risolto in poche ore.

Ma il dato più importante che emerge dagli insegnamenti degli antichi arabi sull’argomento è la stretta correlazione esistente tra analisi crittografica e filologica. Infatti, come avverte il compilatore dell’enciclopedia, è fondamentale, per decrittare un messaggio, conoscere bene la lingua in cui il crittogramma è scritto e possedere un’approfondita analisi dei caratteri linguistici costitutivi della lingua in questione.

 

 

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