GENTE SENZA STORIA – Judith Guest

GENTE SENZA STORIA – Judith Guest

Judith Guest

Recensioni

Il primo romanzo di Judith Guest, una casalinga americana che evidentemente gode di una situazione privilegiata se trova il tempo per scrivere, è stato a lungo nelle classifiche dei bestsellers in America ed è stato tradotto in sedici lingue.

È la storia di una famiglia media americana, che l’autrice ha saputo raccontare con efficacia, perché è attratta dallo studio del rapporti interpersonali e, come ebbe a dire in una recente intervista, per lei “la famiglia è il luogo ideale per studiarli e per studiare la mancanza di comunicabilità, che è un tipico problema di questi tempi”. Protagonista è un giovane, Conrad, alle prese con dei problemi più grossi di lui, tanto da arrivare a tentare il suicidio.

Ma procediamo con ordine. La causa del suo trauma psichico è il ricordo di Buck, suo fratello maggiore e suo migliore amico, morto in un incidente di barca sei mesi prima che Conrad, l’unica altra persona che si trovava con lui sulla barca, si chiuda in bagno con un pacchetto di lamette. Dopo aver trascorso otto mesi in un ospedale psichiatrico, Conrad ritorna in famiglia, ma non riesce più a legare né con i vecchi amici né con i genitori, che lo tengono sotto costante sorveglianza. Solo Berger, uno psichiatra poco ortodosso, riuscirà a dargli una mano, perché è saggio, arguto, spiritoso. Presto Conrad non vive che per andare agli appuntamenti con Berger che è diventato il punto focale della sua esistenza. C’è anche una ragazza, Jeannine. Innamorandosene, Conrad si accorge di sentirsi ancora forte e necessario. Se la vicenda si limitasse a recupero psicologico del ragazzo, la morale sarebbe troppo facile. Invece Judith Guest vuole dimostrare come i genitori o Conrad siano alla fine più fragili del figlio. Infatti le loro tragiche vicissitudini, invece di unirli maggiormente, hanno portato all’esassperazione tutte le normali ambivalenze della vita in famiglia: l’amore e il risentimento, il terrore e l’esaltazione, la colpa e il perdono. La madre è quella che ne risente di più. Convinta che il marito prenda le parti del figlio contro di lei, decide di partire per un viaggio a scadenza indeterminata.

.

Voto

5/5

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.