CURARSI CON TIMO E SERPILLO

IL TIMO E IL SERPILLO

La generosa famiglia delle Labiate, non contenta di averci offerto la salvia, la melissa, il rosmarino, la menta, la santoreggia, il lamio e tante altre erbe gioiose e dispensatrici di salute, vuol ancora darci il timo e il serpillo. È proprio il caso di soffermarci ad ammirare queste due piccole meraviglie delle radure, dei prati e delle macchie baciate dal sole, dalle foglie lanceolate spruzzate di polvere argentea e dai fiorellini raccolti in delicate infiorescenze, timidamente rosei o lilla pallido.

Lasciandomi andare alla fantasia, li considero erbe da paradiso Terrestre ed ho la fuggevole illusione che forse, dopotutto, Adamo ed Eva non si sono lasciati turlupinare da quel malfamato pomo che avrebbe procurato tanti dispiaceri e che viviamo ancora nel giardino dell’Eden…
Gli antichi già conoscevano bene queste due erbe, del resto molto affini fra loro anche se alquanto diverse d’aspetto (il serpillo è più rampicante del vero rimo che invece cresce in ciuffetti, e i suoi fiori rendono maggiormente al lilla).
Teofrasto e Dioscoride, in Grecia, le dicevano benefiche per calmare le convulsioni, lenire infiammazioni del fegato e dell’intestino, stimolare le mestruazioni nei casi di irregolarità e, in genere, sedare tutti gli spasmi.
Nei suoi Capitolari, Carlo Magno ne decretava la coltivazione; è un vero peccato che i nostri governi moderni non legiferino in favore di questi doni della natura: molte epidemie ci sarebbero risparmiate e, con loro, tutte le gravose conseguenze per la società che esse comportano.
Un tempo, quando imperversava la minaccia di un’epidemia di peste o di lebbra, la popolazione faceva un forte consumo di erbe aromatiche, se ne strofinava il corpo e beveva delle gran tisane. Questa consuetudine aveva indubbiamente i suoi meriti.
Oggi, al primo apparire dell’influenza, non abbiamo che gli antibiotici… cui far ricorso!
Sono profondamente convinto che possiamo rinforzare le difese naturali del nostro organismo contro queste infezioni facendo uso di erbe antisettiche come il timo i il serpillo.
Perché non proviamo? Per secoli i nostri antenati ne hanno tratto gran giovamento, e in più le ricette che vi propongo hanno il doppio vantaggio di essere molto economiche e relativamente semplici da preparare.
Il timo e il serpillo hanno le stesse virtù; forse più accentuate nel timo. Sono stimolanti e tonici, quindi indicati per gli organismi indeboliti, le astenie del sistema nervoso (nevrastenia, esaurimento, apatia e mancanza di “ripresa”) come pure per le disfunzioni del sistema circolatorio (vertigini, emicranie, ronzii alle orecchie, ecc.).
Si raccomanda l’uso del timo e del serpillo come cure profilattiche. Fanno bene allo stomaco e a tutto il sistema digerente: questo dovrebbe persuaderci a farne largo uso in cucina (nelle salse, nelle minestre e per condire le carni).
Sono antispasmodici, cioè debellano tutti gli spasmi: pertosse, asma, palpitazioni, crampi di stomaco, tosse e insonnia.
Sono diuretici e ce ne serviremo contro le debolezze dei reni e della vescica, la ritenzione delle urine, i reumatismi e la gotta.
Sono vermifughi e particolarmente indicati per i bambini (facilitano l’evacuazione dei parassiti e al tempo stesso sono tonificanti).
Regolarizzano le mestruazioni e curano tutti gli inconvenienti dell’apparato respiratorio (raffreddori, angine, bronchiti, polmoniti, pleuriti).
La mia esperienza mi ha insegnato che la virtù principale del timo e del serpillo è quella di essere fortemente antisettici: allo stesso modo con cui liberano l’atmosfera dai germi infettivi patogeni con il timolo che contengono, aggrediscono questi stessi germi nel nostro organismo. Dai foruncoli alla tubercolosi, dal tifo al patereccio, non esiste un’infezione che resista a queste erbe.
Sia ben chiaro che il timo e il serpillo sono validi mezzi di cura, da soli, nelle infezioni lievi: nei casi di una certa gravità potranno, al massimo, coadiuvare l’azione del medico.
Per uso esterno, oltre ad essere utilissimi nei casi dove è di prevalente importanza l’azione antisettica (piaghe, ascessi, ulcerazioni, scottature), timo e serpillo svolgono un’ottima azione applicati su distorsioni, contusioni, lividi, gotta, reumatismi e mali di denti: secondo i casi, somministrerete il timo e il serpillo in impacchi, lozioni o compresse.
I bagni completi a base di timo e di serpillo, hanno una benefica azione contro il rachitismo.
I bagni locali alleviano i dolori al seno delle donne e curano le infiammazioni agli occhi dei bambini.
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Raccolta

Il serpillo (chiamato anche timo selvatico, timo rosso, timo bastardo, pepolino, sermollino, tè delle pastorelle) fiorisce in quasi tutta Europa dalla fine della primavera all’autunno, secondo le zone.
Coglietelo quando è maggiormente profumato e fatelo essiccare a mazzetti, appesi in locali ben ventilati.
Il vero timo (detto anche timo comune) ha abitudini più meridionali ed ha bisogno di sole per far sbocciare in estate i deliziosi fiorellini; li coglierete durante le vostre passeggiate e li farete essiccare a mazzetti.
Se volete averne in giardino (cosa eminentemente raccomandabile piuttosto che comperare le erbe in qualsiasi negozio che non dia un’assoluta garanzia di purezza biologica), scegliete un terreno leggero, calcareo e pietroso: evitate l’eccessiva umidità. Procuratevi le pianticelle da un orticultore e piantatele con esposizione a mezzogiorno, possibilmente vicino a un muro che le ripari dai venti freddi e rifletta loro i raggi del sole. Cogliete in estate lasciando qualche piantina che vi darà i semi per l’anno seguente.
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Preparazione e impiego

In cucina usate timo e serpillo in tutte le maniere possibili. Per il resto, eccovi qualche ricetta sperimentata:

SERPILLO

INFUSO: mettete una decina di briciole di serpillo in un litro d’acqua.
(Da 3 e 4 tazze al giorno.)
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INFUSO CONCENTRATO per uso esterno: mettete una manciata di serpillo in un litro d’acqua. (Per lozioni, impacchi, massaggi…)
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BAGNI ALLE MANI, PEDILUVI E IRRIGAZIONI VAGINALI: stesse proporzioni dell’infuso concentrato.
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POLVERE: pestate a lungo un ramo di serpillo in un mortaio o sotto una bottiglia; raccogliete la polvere e mescolatela a del miele. (Dose per la giornata.)
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LIQUORE: fate macerare 3 o 4 rami di pianta secca o fresca in 1/4 di litro d’acquavite.
(Un cucchiaino da caffè ogni tanto.)
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TISANA COMPOSTA (per coloro che soffrono di fegato): mettete un pizzico di serpillo e un pizzico d’anice per tazza d’acqua. (Una tazza ogni sera.)
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TIMO

INFUSO: calcolate un ramoscello di timo per tazza, e aggiungetevi eventualmente qualche foglia di menta, di melissa o di santoreggia. (2 tazze al giorno)
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INFUSO o DECOTTO per uso esterno (impacchi, lozioni, ecc.): mettete 2 o 2 manciate di timo in un litro d’acqua,
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: stesse proporzioni della ricetta precedente.
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POLVERE: procedete come per la polvere di serpillo. (Un piccolo ramoscello pestato, al giorno, nel miele.)
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GARGARISMI: fate bollire per 1/4 d’ora una manciata di timo in due litri d’acqua; dolcificate con miele.
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DENTIFRICIO: fate macerare 3 manciate di pianta in mezzo litro di acquavite; spazzolatevi i denti, ogni giorno immergendo il vostro spazzolino in questo preparato.
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CATAPLASMI: scaldate qualche manciata di timo fresco e applicate la pianta direttamente sulla parte dolorante (reumatismi, bronchiti, ecc.).
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Per finire, un buon consiglio: se volete passare un inverno senza raffreddori, fate una piccola cura preventiva di timo e serpillo prendendo tutte le sere un infuso ben caldo, preparato con 2 pizzichi di ogni pianta per ciotola.

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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

ABCDEFG – H – I – J – KLMNOPQRST – U – V – W – X – Y – Z

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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