DON CARLOS – Friedrich von Schiller

DON CARLOS

(Don Karlos, Infant von Spanien)
Dramma in versi in cinque atti di Friedrich von Schiller
Pubblicato a Lipsia nel 1787
Venne rappresentato ad Amburgo il 29 agosto 1787

PERSONAGGI

Don Carlos, principe delle Asturie
Filippo II di Spagna
Elisabetta di Valois, sua moglie
Alessandro Farnese, principe di Parma e nipote del re
L’Infanta Clara Eugenia, una bambina di tre anni
La Duchessa di Olivarez, prima dama di corte
La Marchesa di Mondecar, dama della regina
Principessa di Eboli, dama della regina
La Contessa Fuentes
Il Marchese di Posa, cavaliere di Malta
Duca d’Alba
Il Conte di Lerma, colonnello della guardia del corpo
Il Duca di Feria, cavaliere del Toson d’oro
Il Duca di Medina Sidonia, ammiraglio
Don Raimondo di Taxis, ministro delle poste
Domingo, confessore del re
Il Grande Inquisitore del regno
Il Priore di un convento di certosini
Un paggio della regina
Don Luigi Mercado, medico della regina
Numerose dame e Grandi di Spagna, paggi, ufficiali, la guardia del corpo e un’infinità di comparse

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Don Carlos, figlio di Filippo II re di Spagna, ama segretamente la matrigna, Elisabetta. Per liberarlo dal suo tormento l’amico marchese di Posa lo consiglia di recarsi nelle Fiandre, dove i popoli di quelle contrade si sono sollevati contro la tirannide di Filippo. Il re non accondiscende, e Don Carlos resta alla corte col suo segreto.
Filippo, per aver letto una lettera che egli crede diretta dalla moglie a Don Carlos è preso da terribile gelosia, e si confida col marchese di Posa che, per salvare Don Carlos, si accusa di sentimenti d’amore per la regina. Filippo lo fa uccidere: non consegna il figlio nelle mani dell’inquisizione, credendo, con la complicità della Chiesa, di rendersi innocente della morte di lui. Anche questa tragedia schilleriana fornì il libretto ad un’opera di Verdi (Don Carlos, 1867). Lo stesso soggetto è trattato dall’Alfieri (Filippo V).

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ATTO I

La malinconia s’è impadronita di Don Carlos, principe ereditario al trono di Spagna; il padre Filippo II e la matrigna, Elisabetta di Valois, ex promessa sposa del principe, non se la sanno spiegare. Carlos si confessa con il suo amico d’infanzia Rodrigo, marchese di Posa: soffre per la dispotica severità del padre e per aver causato la morte della madre al momento del parto, ma soprattutto perché ancora innamorato di Elisabetta. Carlos vorrebbe la carica di governatore delle Fiandre, assegnata al crudele duca d’Alba, per stare lontano dal suo tormento dedicandosi a una missione approvata dal padre. Rodrigo si offre come intermediario presso Elisabetta, ancora turbata da Carlos, appoggiando il suo disegno politico.

ATTO II

Carlos esprime al padre il suo affetto, ma anche la frustrazione di non potergli mostrare le sue capacità. Ma Filippo non crede a Carlos, persuaso da Alba che il figlio voglia detronizzarlo. Filippo, visto il disprezzo di Carlos verso Alba e riconosciuto sincero l’affetto del figlio, decide di farlo partecipare al governo, provocando la vendicativa reazione di Alba. Carlos riceve da un paggio della regina una lettera misteriosa contenente una chiave degli appartamenti di Elisabetta. La felicità di Carlos è turbata dalle provocazioni di Alba, in partenza per le Fiandre, che lo sfida a duello davanti alla stanza della regina. Elisabetta li ferma con un imperioso richiamo a Carlos, ma il gioco di sguardi tra i due non passa inosservato ad Alba. Carlos si reca all’appuntamento con la dama misteriosa: trova la principessa di Eboli, dama di compagnia della regina, segretamente innamorata di lui. Eboli gli consegna una lettera di un importuno corteggiatore, in cui Carlos riconosce la grafia del padre; Carlos, compreso l’equivoco, pensa di utilizzare Eboli come confidente e tramite con Elisabetta; ma Eboli, ingelosita dal legame tra la regina e Carlos, vuole vendicarsi. Alba, grazie al domenicano Domingo, confessore del re, vuole acquisire con la complicità di Eboli prove contro Carlos.

ATTO III

Filippo, insonne, trascorre la notte con Alba (che inasprisce i suoi sospetti) e Domingo (che insinua nel re l’idea che l’infanta sia in realtà una bastarda, figlia della moglie e di Carlos). Filippo si accorge del complotto tra Domingo e Alba, e affida la sorte di Elisabetta e Carlos a un Consiglio dei Grandi del regno: qualora colpevoli, saranno condannati a morte; altrimenti, lo saranno Domingo e Alba. Filippo convoca Rodrigo, l’unico nobile del regno a non avergli mai chiesto favori. Quest’ultimo cerca di persuadere il re a entrare nella storia come esempio di tolleranza, cessando la persecuzione antiprotestante. Filippo, convinto dalla sincerità di Rodrigo, lo assume al suo servizio affidandogli la missione di scoprire il vero rapporto tra il figlio e la moglie.

ATTO IV

Rodrigo propone a Elisabetta di spingere Carlos a guidare la ribellione nelle Fiandre e si fa consegnare da Carlos il suo portafoglio, contenente il biglietto di Eboli, per cancellare in Filippo ogni sospetto verso la moglie e il figlio. Ottiene quindi da Filippo l’arresto di Carlos, affidato a lui, per proteggerlo dalle insidie dei cortigiani, proprio davanti a Eboli, che, compreso di essere strumento di un gioco più grande di lei, confessa a Elisabetta il tradimento con Filippo e la vendetta contro Carlos. Eboli è destituita da ogni incarico da Elisabetta. La lettera di Rodrigo a Guglielmo d’Orange, in cui si accolla le colpe attribuite a Carlos, è intercettata, determinando la sua caduta e il trionfo di Alba.

ATTO V

Rodrigo, mentre visita Carlos nella stanza ove quest’ultimo è tenuto prigioniero, viene ucciso da un misterioso colpo d’arma da fuoco. Filippo, accorso insieme ai Grandi di Spagna, libera il figlio, istupidito davanti al cadavere dell’amico, ma, mentre sta per andarsene, Carlos lo blocca con la spada perché si fermi ad ascoltare la verità.
Filippo si rende conto dell’ostilità dei sudditi, quando gli è annunciata la ribellione dell’esercito e della popolazione della capitale; è così sconvolto dal tradimento di Rodrigo da attribuire la dignità regale al figlio; poi sviene ed è soccorso dai Grandi, mentre Alba assume temporaneamente il controllo.
Carlos apprende da Luigi Mercado, il medico di Elisabetta, il modo per poterla rivedere: travestendosi da monaco accrediterà la leggenda che vuole il fantasma di Carlo V aggirarsi a mezzanotte per i corridoi della reggia. Intanto, dal sequestro di alcune lettere, viene scoperto il piano di Rodrigo per insediare Carlos alla guida della rivolta dei Paesi Bassi. Filippo, davanti al Grande Inquisitore, confessa di aver ucciso Rodrigo per una vendetta privata, e ora deve uccidere Carlos per confermare la supremazia della fede sugli istinti e sopprimere l’eresia in tutto il continente. Carlos raggiunge l’appartamento di Elisabetta, che gli conferma di amarlo. Carlos è ormai indifferente all’amore per Elisabetta, poiché, dopo la morte di Rodrigo, ha come unico scopo la realizzazione del suo progetto politico. Ma, sul punto di uscire dalla stanza, è bloccato da Filippo, che ha assistito alla scena insieme ai Grandi di Spagna e al Grande Inquisitore.
Elisabetta crolla al suolo morta e Filippo affida la sorte del figlio al giudice ecclesiastico.

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Friedrich von Schiller

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