RIVOLUZIONE RUSSA – LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE

LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE

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L’insurrezione era ormai prossima: le masse cittadine si orientavano verso i bolscevìchi dopo essersi rese conto dell’incapacità dei vari governi di coalizione; frattanto nelle campagne i contadini bruciavano le case dei proprietari terrieri e l’esercito era in pieno disfacimento. Il 3 luglio Kerenskij riuscì a formare un nuovo governo con 1’esclusione dei rappresentanti delle classi abbienti e con una folta componente bolscevica.
Ma anche questo tentativo falli. In seguito al ritorno in patria di Lenin, il Comitato Centrale bolscevico, di cui facevano parte anche Lev Trotzkij e Iosif Stalin, decise l’insurrezione armata. I soviet bolscevichi convocarono il Congresso dei Soviet da cui nacque il Sovmarkom, il Consiglio dei Commissari del Popolo, con a capo lo stesso Lenin. I rivoluzionari occuparono i punti nevralgici della capitale, tra cui il Palazzo d’Inverno, sede del governo, e dopo l’arresto dei membri del Consiglio dei Ministri – Kerenskij era riuscito a riparare in Finlandia – fu proclamato il passaggio dei poteri ai “soviet dei rappresentanti degli operai, dei soldati e dei contadini” (8 novembre).
Con la rivoluzione di ottobre, la guerra passava in seconda linea. Infatti il governo rivoluzionario, costituito e presieduto da Lenin, manifestò subito l’intenzione di volersi ritirare dal conflitto.
Il 20 novembre a Brest-Litovsk ebbero inizio le trattative di pace tra la Russia sovietica e gli imperi centrali. Dopo lunghe e difficili trattative, i bolscevichi accettarono il pesante trattato di pace del 3 marzo 1918.

La Russia rinunciò a vastissimi territori, ma il regime rivoluzionario riuscì a consolidare il suo potere. Intanto nel sud, già nell’inverno 1917-18, si era organizzato un vasto movimento di resistenza antibolscevico.
I “Bianchi”, cioè gli eserciti controrivoluzionari, erano sostenuti dalle potenze dell’Intesa, ma furono annientati dalla Armata Rossa di Lev Trotzkij, nella lunga offensiva che durò dal 1918 al 1921.
Con la vittoria sulla controrivoluzione armata i comunisti avevano preso saldamente il potere in Russia, ma si resero conto che la rivoluzione non poteva estendersi agli altri Paesi per via della debolezza del movimento operaio, della divisione fra comunisti e socialisti e degli Stati-cuscinetto a regime fortemente anticomunista che le potenze capitalistiche avevano creato intorno alla Russia, isolandola dal resto del mondo.

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Lev Trotzkij

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