EDILIZIA MODULARE
Impiegata per la prima volta nell’antica Grecia
Nell’edilizia un modulo costruttivo rappresenta un’unità che può essere ripetuta sino a costituire un intero edificio, un po’ come avviene per i cubetti delle scatole di costruzione per ragazzi. L’edilizia modulare rende quindi la progettazione e la costruzione di un edificio meno costose, con risparmi superiori a qualsiasi altro metodo di costruzione.
L’idea spetta agli architetti greci che, per edificare i templi, stabilivano le proporzioni delle colonne e lo spazio tra di esse, definendo in anticipo l’intero progetto. Il modulo venne usato in edilizia con maggior flessibilità dagli architetti del Medioevo. Ciascun elemento nel1’architettura di una cattedrale gotica era identico, anche se ai singoli costruttori era consentito di apportare le proprie variazioni.
Dopo l’avvento della ghisa come materiale di costruzione, nel XVIII secolo, la progettazione modulare rese possibile la costruzione di edifici interamente prefabbricati. I moduli, fabbricati a basso costo, spesso in serie negli stabilimenti, venivano trasportati in loco e montati su una struttura preesistente.
Il primo vasto edificio prefabbricato del mondo, il Crystal Palace, fu eretto per la Grande Esposizione di Londra, nel 1851.
Non sarebbe stato possibile senza il ricorso al metodo modulare, dato che fu concepito, disegnato ed eretto nell’arco di 9 mesi appena. Joseph Paxton, ex fattore delle proprietà del Duca di Devonshire, ne disegnò tutte le parti in modo che potessero essere prodotte in serie. Il Crystal Palace constava di 3.300 colonne di ghisa, con le corrispettive travi maestre di ferro battuto, tutte identiche. Un modulo, formato da 2 colonne e 3 travi, veniva eretto, con l’uso di una piccola gru, su fondamenta di calcestruzzo già predisposte. L’intera operazione richiedeva 16 minuti. Le colonne del primo piano venivano lasciate cadere nelle apposite aperture delle colonne sottostanti, e la stessa operazione veniva ripetuta per il secondo piano. Sul tetto i vetrai lavoravano sospesi a speciali carrelli, e in una settimana 80 operai riuscirono a collocare in sede 18.000 pannelli di vetro. Complessivamente l’edificio misurava 563 m di lunghezza e 137 di larghezza.
Nessun grattacielo sarebbe sorto senza le tecniche dell’edilizia modulare prefabbricata. Per esempio, l’Empire State Building di New York, che disponeva di 3.000 porte d’ascensore, fu montato interamente in soli 14 mesi. Dopo che lo scheletro d’acciaio fu eretto, 3.400 operai con 50 specializzazioni diverse lavorarono simultaneamente su tutti i 104 piani del grattacielo. In seguito, l’adozione del cemento armato nell’edilizia rese possibile la realizzazione di pilastri, solette, pareti divisorie, prefabbricati, con misure unificate. Le prime travi portanti prefabbricate furono messe in opera dall’architetto francese Edmond Coignet (Ville-d’Avray, 4 luglio 1856 – Parigi, 1915), nel 1891, nel Casinò di Biarritz, in Francia.
L’architetto svizzero Le Corbusier, uno dei maestri dell’architettura moderna, concepì moduli di costruzione basati sulle proporzioni del corpo umano, chiamandoli modulor. Mise in pratica le sue idee tra il 1946 e il 1952 a Marsiglia, con la creazione dell’unità d’abitazione, prototipo delle moderne costruzioni civili, divise in piú appartamenti.
Ma il risultato massimo delle costruzioni modulari è rappresentato da edifici come il complesso di appartamenti, chiamato Habitat, presentato dall’architetto israeliano Moshe Safdie (Haifa, 14 luglio 1938) all’Expo ’67 di Montreal, in Canada. Le unità abitative di Safdie assomigliano a un gigantesco gioco di costruzioni, in cui ciascun blocco rappresenta per esempio una stanza da letto, un salotto, un soggiorno, interamente prefabbricati e dotati di tutte le rifiniture interne, mentre le condutture dell’elettricità e dell’acqua sono incassate nelle pareti.
Nel luogo desiderato questi blocchi possono essere montati nei modi piú disparati, ancorandoli a basi di calcestruzzo mediante cavi d’acciaio.
Probabilmente, in un domani non troppo lontano, la gente potrà spostarsi da un luogo all’altro, portandosi appresso la propria casa, munita di tutti i servizi essenziali. Si tratterà solo di scegliere il luogo adatto a fissarla al terreno.
Nel 1851, il primo edificio prefabbricalo del mondo, il Crystal Palace, venne inaugurato a Londra, come illustra la stampa d’epoca qui sopra. Fu ideato da Joseph Paxton, che ne progettò tutti gli elementi prefabbricati; dalle travi di ferro alle colonne di ghisa, alle lastre di vetro. Occorsero solo 9 mesi per erigere l’intero fabbricato, basato sul disegno di una serra che lo stesso Paxton aveva costruita per il suo ex datore di lavoro, il Duca di Devonshire. Nel 1854, il Crystal Palace fu smantellare e riassemblato a Sydenbarn, nella zona sud di Londra, dove fu distrutto da un incendio nel 1936.
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