ARCHITETTURA ITALIANA DEL DOPOGUERRA

 Palazzetto dello sport –  Roma 1960 

Negli anni cinquanta del secolo scorso, nel campo dell’architettura, si ebbe una reazione contro le tendenze razionalistiche, caratterizzate da un’estrema semplicità e dalla mancanza di qualsiasi ornamento. Diversi architetti si sforzarono di progettare gli edifici non più come accadeva nell’immediato passato, cioè in maniera troppo astratta e teorica, ma tenendo conto dell’ambiente e delle costruzioni preesistenti. Così negli edifici di nuova costruzione cominciarono ad apparire allusioni, citazioni, riferimenti a determinati stili del passato.

Cassa di Risparmio a Pistoia (Vedi qui file originale)
Cassa di Risparmio a Pistoia di Giovanni Michelucci (Vedi qui file originale)

Opere come la Torre Velasca a Milano o la sede della Cassa di Risparmio a Pistoia di Giovanni Michelucci nascono in un preciso collegamento con la realtà architettonica circostante. Ma è soprattutto nei musei che gli architetti possono, per così dire, colloquiare con il passato. Difatti vari musei, distrutti dalla guerra, vengono ricostruiti e altri, invecchiati, sono rinnovati secondo criteri più moderni, privilegiando non più il pezzo unico, il capolavoro assoluto, ma cercando di ricostruire un determinato ambiente e una determinata civiltà artistica.

Stadio Olimpico – Roma 1960 (Vedi qui file originale)

Nel clima ottimistico della ricostruzione vennero prese molte altre iniziative architettoniche, concernenti i grattacieli, le fabbriche, le strutture sportive (ricordo lo Stadio Olimpico e il Palazzetto dello sport, costruiti a Roma per le Olimpiadi del 1960).

Torre Velasca a Milano (vedi qui file originale)
La Torre Velasca fu realizzata a Milano dopo il 1950 dallo Studio Bbpr (dalle iniziali dei componenti: Gian Luigi Banfi, Lodovico Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Rogers). L’edificio assomiglia vagamente ad una torre e dunque intende stabilire un collegamento con le memorie della Milano medievale; come disse Rogers nel 1959:
“Questo edificio è un grattacielo proprio nel centro di Milano, a cinquecento metri dalla cattedrale… e noi abbiamo trovato necessario che il nostro edificio respirasse l’atmosfera del luogo e anzi l’identificasse”.
Il grattacielo Pirelli
Il grattacielo Pirelli, costruito nel momento in cui stava per cominciare il boom economico, divenne ben presto un simbolo della vocazione europea e moderna di Milano. All’origine, però, prima ancora di essere simbolo di un miracolo economico, il “Pirellone” stava a dimostrare il prestigio di un’industria, di cui era sede amministrativa.
La chiesa dei Santi Pietro e Girolamo è un edificio sacro
Via di Collina – Pontelungo nel comune di Pistoia

Nei suoi edifici sacri l’architetto Giovanni Michelucci si è sempre preoccupato di stabilire uno stretto legame con l’ambiente, non solo fisico ma anche sociale. Così la chiesa della località agricola di Collina a Pontelungo (Pistoia) è quasi mimetizzata in mezzo alle case coloniche.

Chiesa dell’Autostrada – Firenze (Vedi qui file originale)

Nella Chiesa di San Giovanni Battista alle porte di Firenze (è chiamata anche Chiesa dell’Autostrada del Sole per la sua collocazione all’incrocio fra l’Autostrada del Sole e la A11 Firenze-Mare), Giovanni Michelucci, sempre la copertura, che è l’elemento di maggior spicco nella costruzione, evoca l’immagine della tenda, allusione ai viaggiatori e al carattere provvisorio di ogni viaggio. Da notare, in questo caso, la semplicità dei materiali impiegati: cemento armato e pietra a vista per la struttura portante e la muratura…, e rame per la copertura.

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