DONDE VENIAMO? CHI SIAMO? DOVE ANDIAMO? – Paul Gauguin

DONDE VENIAMO? CHI SIAMO? DOVE ANDIAMO? (1897)
Paul Gauguin (1848-1903)
Museum Of Fine Arts – Boston
Olio su tela cm 139 X 374,6

Questo quadro è fondamentale nel percorso artistico di Gauguin, che lo dipinse durante il suo soggiorno a Tahiti.
Nel 1897 l’artista attraversò una grave crisi finanziaria e morale che lo condusse a un tentativo di suicidio.
Egli riversò i suoi dubbi e le sue angosce in questa composizione, che si è ormai imposta come il testamento artistico del valore che Gauguin dava alla vita, alla sessualità e alla morte. I dubbi dell’artista sono quelli dell’uomo moderno, che si confronta con la crisi culturale della società occidentale e della consapevolezza che nulla esiste nell’aldilà.
Il paradiso è sulla terra, ed esso somiglia a un’isola tropicale dove uomo e natura convivono in armonia.
Sfortunatamente, Gauguin sapeva bene che il suo sogno sarebbe stato distrutto, perché anche Tahiti sarebbe stata contaminata dai valori effimeri dell’Occidente.
Come spiegava lo stesso artista, l’albero della conoscenza, che si trova in alto a destra della tela, è all’origine del male, del dolore, delle rinunce e dei sensi di colpa, che sono personificati dalle due figure sinistre, avvolte in abiti dai colori tristi; a loro si contrappone la semplicità delle donne che vivono nella natura incontaminata, identificabile con il paradiso così com’è inteso dagli uomini, lasciandosi andare alla gioia di vivere il presente.
Da un punto di vista stilistico, è evidente che Gauguin intende rendere omaggio alle grandi decorazioni monumentali di Puvis de Chavannes, con l’adozione però di colori più vivi e di un disegno volutamente più forte.

La tela, datata e firmata in basso a destra “P. Gauguin/ l897”, reca in alto a sinistra il titolo: “D’où venons nous / Que sommes nous / Où allons nous”.
Nel 1936 essa fu acquistata dal Museum of Fine Arts di Boston dalla Collezione Tompkins.

Gauguin e la musica

In una lettera del 1899, al critico André Fontainas che aveva evidenziato qualche difetto in questo dipinto, Gauguin espresse alcune sue idee sulla pittura: per lui, certe ripetizioni nella scelta dei colori, non sono da disprezzare perché svolgono lo stesso ruolo di certi motivi musicali dove voci e strumenti incontrandosi si rafforzano.

L’artista, dunque, associa la pittura alla musica, e parla di “accordi marrone e sordi violetti” per la pittura di Delacroix. In particolare, la sua frase “pensi anche alla funzione musicale che il colore d’ora in avanti assumerà nella pittura moderna” si rivela profetica perché anticipa gli studi sul rapporto tra colore e musica di Kandinskij.

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AUTORITRATTO (1885)
Paul Gauguin (1848-1903)
Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas
Olio su tela cm 65,2 × 54,3

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