ALBERTO MORAVIA – Vita e opere

ALBERTO MORAVIA

Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista, drammaturgo, poeta, reporter di viaggio, critico cinematografico e politico italiano. I suoi romanzi hanno esplorato questioni di sessualità moderna, alienazione sociale ed esistenzialismo.

Scrittore dall’attività intensa e polivalente, Moravia rappresenta un punto di riferimento fondamentale del dibattito culturale italiano del secondo dopoguerra.
Nacque a Roma nel 1907 da una famiglia della media borghesia; seguì gli studi ginnasiali ma, in seguito, ammalatosi gravemente, dovette trascorrere diversi anni in sanatorio. Ancora giovanissimo, nel 1929 pubblicò a proprie spese Gli indifferenti, mutando il proprio cognome anagrafico di Pincherle in Moravia. Il romanzo ottenne un grande consenso; successivamente unì all’attività di narratore quella giornalistica. Appartengono a questo primo periodo: Le ambizioni sbagliate (1935), L’imbroglio (1937) e La mascherata (1941). Inviso al regime fascista, si trasferì negli Stati Uniti e poi in Messico.
Dopo il suo ritorno in Italia pubblicò numerose opere, tra cui si ricordano: Agostino (1944), La romana (1947), La disobbedienza (1948), Il conformista (1951), Racconti romani (1954) e La ciociara (1957).

Nel 1941 si sposò in chiesa con la scrittrice Elsa Morante che aveva conosciuto nel 1936 (e con cui aveva trascorso lunghi periodi ad Anacapri). Il rito religioso fu officiato dal gesuita padre Pietro Tacchi Venturi. Moravia visse con Morante per un lungo periodo a Capri, dove scriverà il romanzo Agostino. Si separarono poi nel 1962. Dal 1962 al 1983 Moravia ebbe un’intensa vita amorosa e di lavoro con la scrittrice Dacia Maraini.

Nel periodo della ricostruzione e negli anni seguenti Moravia ha unito la collaborazione a giornali e riviste con la redazione di volumi di racconti e di reportages dei suoi viaggi: Un mese in URSS (1958), Un’idea dell’India (1962), La rivoluzione culturale in Cina (1968) e Lettere dal Sahara (1981). Nel 1960, con La noia, ripete il successo dei primi romanzi; seguono opere di impegno diseguale, che spesso approfondiscono i temi psicanalitici relativi alla vita e alla personalità dell’individuo (problemi di maturazione, sessualità ecc.). Attento osservatore delle vicende private dei suoi protagonisti, Moravia si arricchisce di forme nuove in opere come L’attenzione (1965), La vita interiore (1978), 1934 (1982), La cosa (1983) e L’uomo che guarda (1985).
Scrittore di matrice realista, sin dal suo primo romanzo Gli indifferenti egli sa indagare e descrivere i problemi e i malesseri della società, soprattutto della media e dell’alta borghesia.
Spesso si tratta di esistenze grigie, meschine e prive di volontà, che l’autore scruta con occhio freddo, servendosi di una prosa, scarna, asciutta e realistica.
Ad esclusione de La ciociara – contributo del romanziere alla letteratura della Resistenza – nelle altre opere aleggia un’ombra di pessimismo, che sottolinea la crisi di valori e di certezze del nostro tempo.
Impietoso narratore della vita e dei difetti della borghesia (Bella vita.., Le ambizioni sbagliate), Alberto Moravia si è poi dedicato ai reportages giornalistici di viaggio e a ironici racconti sul sesso.

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