FRANCESCA DA RIMINI – Silvio Pellico

PAOLO E FRANCESCA – V Canto dell’ Inferno – Dante Alighieri (Vedi scheda)

Noi leggevamo un giorno per diletto,
Di Lancillotto come amor lo strinse:
Soli eravamo e senza alcun sospetto.
Per più fiate gli occhi ci sospinse
Quella lettura, e scolorocci il viso,
Ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
Esser baciato da cotanto amante,
Questi che mai da me non fia diviso,
La bocca mi baciò tutto tremante.

Dante, Inferno, canto V.

Paolo e Francesca, opera di Anselm Feuerbach

FRANCESCA DA RIMINI

Silvio Pellico

Tragedia in versi in cinque atti di Silvio Pellico. Ideata tra la primavera e l’estate del 1813 e terminata nell’estate del 1814, successivamente ancora corretta, venne rappresentata al Teatro Re di Milano il 18 agosto 1815 e pubblicata a Milano nel 1818.

ATTO I

Poco prima di morire il signore di Rimini ha imposto al primogenito Lanciotto di sposare Francesca da Polenta, figlia di Guido, signore di Ravenna, per evitare futuri scontri tra le due casate. Francesca, destinata al convento, ha accettato controvoglia; dopo un breve periodo di serenità ricade nella malinconia, quando apprende della morte in guerra di suo fratello, ucciso da Paolo, fratello di Lanciotto, di cui è innamorata e che sta per arrivare a Rimini. Paolo, quando arriva, reprime a stento i suoi sentimenti alla notizia delle nozze tra Lanciotto e Francesca, e, non volendo nuocerle, decide
di ripartire al più presto.

ATTO II

Francesca confida al padre di essere infelice con Lanciotto e di amare in segreto un altro uomo. Guido decide di riportarla a Ravenna, per evitare l’irreparabile. Lanciotto, affinché la concordia regni in famiglia, fa si che si incontrino Paolo e Francesca, che ha un accesso di gelosia davanti al cognato al sapere che è turbato per aver perso la donna amata.

ATTO III

Francesca ha deciso di partire il giorno dopo; mentre si reca a pregare nella cappella, incontra Paolo; i due si confessano l’amore tenuto nascosto per cosi lungo tempo, rendendosi conto però di non poterlo soddisfare. Quando Paolo sta per andarsene, Francesca sviene tra le braccia del padre, squarciando il velo dei sospetti a Lanciotto, che ordina di non lasciar uscire Paolo dal palazzo.

ATTO IV

Dopo averle estorto la confessione dell’innocenza, Guido vuole preservare la figlia sottraendola all’infuriato Lanciotto, che non crede alle ripetute dimostrazioni d’innocenza del fratello e della moglie, ma teme che stiano per fuggire da lui e unirsi altrove. Paolo viene arrestato e disarmato. .

ATTO V

Per intercessione di Guido, Francesca, prima di allontanarsi definitivamente da Rimini, vuole ottenere il perdono di Lanciotto; inaspettatamente, è raggiunta da Paolo, che, corrotte le guardie, è uscito di cella ed è accorso in armi, spaventato da un sogno funesto per Francesca. Lanciotto li sorprende e li uccide con la spada donatagli da Paolo stesso al ritorno dalla guerra, macchiata del sangue del fratello di Francesca. Tornato in sé, Lanciotto è disperato e vorrebbe uccidersi, ma è trattenuto da Guido.

Silvio Pellico

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