DONNA CON LA CHITARRA – Georges Braque

DONNA CON LA CHITARRA (1913)
GEORGE BRAQUE (1882-1963)
MUSEO NAZIONALE D’ARTE MODERNA – PARIGI
Olio su tela cm 130 x 74

 

La Donna con la Chitarra fa parte di una serie di opere che rappresentano dei suonatori, soggetto caro anche a Picasso. Il dipinto risale al periodo del Cubismo “sintetico” che, successivo alla fase più ermetica dell’analisi e della scomposizione della forma (Cubismo analitico), semplifica l’oggetto reale in elementi più ampi, in zone colorate dalla forma rettangolare o piatta, la cui architettura astratta contrasta con l’introduzione di elementi figurativi. In quest’opera il personaggio femminile viene scomposto in più piani, visti da angolature diverse. La visione cubista, che tende a semplificare e a geometrizzare la realtà, rinuncia alla naturalistica descrizione del soggetto per metterne in evidenza la struttura plastica. I cubisti si rifanno anche ad un passo di una lettera scritta da Cézanne al pittore Emile Bernard: “Trattare la natura tramite il cilindro, la sfera e il cono, messi in prospettiva”.

Il geometrismo impone al dipinto una architettura stretta, in connessione all’analisi attenta dello spazio e della sua scomposizione in piani. Per capire meglio quest’opera è emblematico quanto affermato da Braque nel 1908: “Non sarei mai in grado di rappresentare una donna in tutta la sua bellezza […] Non ne ho l’abilità. Nessuno ce l’ha. Di conseguenza devo creare una nuova forma di bellezza, quella che mi appare in termini di volume, di linea, di massa, di peso, e attraverso questa bellezza interpreto la mia impressione soggettiva. La natura è un semplice pretesto per una composizione narrativa a cui va aggiunto il sentimento. Essa suggerisce l’emozione, io traduco questa emozione in arte. Voglio esporre l’Assoluto e non semplicemente la donna non vera”.
Tuttavia in quest’opera la figura femminile è chiaramente definita: il volto con gli occhi chiusi, le labbra, le dita. I suoi fragili contorni sono evocati da tinte delicate, da leggeri grigi che giungono ad una semitrasparenza. Nella produzione di quel periodo sono spesso presenti la chitarra, i frammenti di giornale, i pezzi gli carta colorata o di spartiti musicali; la loro funzione principale è quella di reintrodurre una chiave di lettura dell’opera, seriamente compromessa dalla distruzione dello spazio prospettico classico.

 

Gli oggetti del Cubismo

Diversamente da altri cubisti, Georges Braque e Pablo Picasso hanno evitato di introdurre nelle loro opere oggetti della civiltà moderna; non vi si trovano automobili, treni o altri simboli di questa civiltà delle macchine, celebrata dai futuristi. Nei dipinti di Braque e di Picasso gli oggetti sono rimasti quelli della tradizione: brocche, bicchieri, strumenti musicali e, in un periodo più tardo, teste di antichi personaggi. Anche i paesaggi, le nature morte e le figure della loro
produzione pittorica appartengono alla tradizione classica. I due artisti sono alla ricerca di un nuovo linguaggio espressivo e anche l’oggetto più banale e quotidiano può esprimere una nuova concezione della realtà, che arricchisce la percezione del mondo.

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