CURARSI CON L’AGLIO

L’AGLIO

Ho sempre considerato l’aglio un simbolo di vitalità. Non so se il mio amore per questa pianta è dovuto più alla mia anima friulana o alla fitoterapia… ma quando ne vedo in un giardino o in un orto, il mio primo pensiero è che mi trovo in luogo dove la felicità e la salute sono di casa. Mio padre era solito dire che non dovrebbe esserci una giornata senza aglio come non ci dovrebbe essere una giornata senza pane. Non si stancava di esaltare l’usanza secondo la quale dalle nostre parti, i bambini facevano merenda tutti i giorni con una fetta di pane abbrustolito ben strofinato d’aglio e condito con olio d’oliva. Non riuscirò a dimenticare quelle merende che mi preparava nonna Libera; ne sento ancora il sapore.
L’aglio è strettamente imparentato con il giglio e il mughetto. Questo decano degli orti, dal verde manto, dalle chiome infiorate, dal bulbo rosa o color dell’alabastro, ci è giunto molto probabilmente dall’Asia centrale dove gli uomini sono più longevi e dove si dà il caso che il tasso di malattie tumorali sia il più basso del mondo.

Fin dagli albori della storia, l’aglio conquistò l’Egitto: i Faraoni lo facevano propinare quotidianamente agli schiavi impegnati nella costruzione delle piramidi. Gli egiziani ne facevano delle collane che mettevano al collo dei bambini per proteggerli dai parassiti e se ne servivano anche per accertarsi della fertilità delle donne…
I greci ne consumavano enormi quantità, anche se lo gratificavano del nome poco poetico di “rosa fetida”. Se dobbiamo credere all’Odissea, Mercurio esortò Ulisse a farne uso per esorcizzare i malefizi della maga Circe che aveva il potere di trasformare gli uomini in porci. Gli eroi dello sport antico, durante le Olimpiadi, ne mangiavano uno spicchio prima di affrontare le prove. Il grande medico di quei tempi, Galeno, ci ha tramandato che l’aglio era il toccasana del contadino, mentre il collega Dioscoride lo considerava ottimo tonico, diuretico, vermifugo, anti-veleno, curativo dell’asma, itterizia, dolori di denti ed eruzioni della pelle.
Nel Medio Evo a queste già numerose attribuzioni se ne aggiunsero altre: la facoltà di guarire le febbri, la sordità, gli sbocchi di sangue, e altri malanni ancora. Nei Capitolari, Carlo Magno rese obbligatoria la coltivazione dell’aglio. Il buon Enrico IV, è appurato, fu battezzato, come tutti i guasconi e bearnesi, con uno spicchio d’aglio in bocca e con un sorso di vino di Jurançon (o di Armagnac: ma gli storici non sono concordi su quest’ultimo dettaglio); egli era famoso per le sue conquiste femminili, e prima di cimentarsi nelle sue imprese non mancava mai di mangiare un grosso spicchio d’aglio, preferibilmente a digiuno. Fra i miei ricordi personali non posso omettere di citare la storia di un impenitente e brillante donnaiolo del mio paese, ufficiale di cavalleria di mestiere, che puzzava d’aglio a dieci metri di distanza e che… rimase sempre all’altezza della sua fama.
Val la pena di ricordare che al Messico, alle Antille e nelle Filippine, i galli da combattimento seguono una dieta a base di aglio. Nel libro Ha ragione la natura si racconta un aneddoto riguardante un grosso stregone delle Antille i cui galli erano invincibili perché nutriti con una miscela composta a metà di aglio e a metà di grano.
Molto più scientificamente documentate e importanti sono due virtù attribuite di recente dalla medicina ufficiale all’aglio: curare il diabete e ridurre la tensione arteriosa. Volendo elencare sistematicamente le molte proprietà dei miei cari spicchi, procederò nel modo seguente:

Primo: è un “antibiotico” e un importante antisettico ad azione diffusa. Uno scienziato di chiara fama mi ha confermato che i vapori di aglio hanno una validissima attività nella distruzione di batteri pericolosi.
Ricordo bene che al mio paese, alla minima minaccia di epidemia, usavamo schiacciare spicchi d’aglio in ogni stanza della casa: se dovesse occorrere, ecco una ulteriore dimostrazione della validità della saggezza popolare…
Secondo: è un effettivo regolatore della flora intestinale. Come i rapaci delle nostre campagne svolgono un’attività equilibratrice nella riproduzione dei roditori nocivi, così l’aglio frena il moltiplicarsi di batteri pericolosi nel nostro intestino. Pertanto viene prescritto nella maggior parte dei casi di dissenteria, diarrea, crampi di stomaco, pesantezza, flatulenza, ecc.
Terzo: è un vermifugo formidabile che agisce contro tutti i vermi parassiti (tenia, ascaridi, ossiuri). Detto questo, nulla vi è di più benefico, per i bambini, della merenda a base di pane abbrustolito, aglio e olio come la preparava mia nonna.
Quarto: è un impareggiabile stimolatore delle funzioni organiche e un regolatore di alcune funzioni fondamentali. Lo raccomando per curare i disturbi di fegato, delle ghiandole endocrine (tiroide, surrenale, ecc.), la gotta, la sciatica, le vertigini e i capogiri, i ronzii alle orecchie, le vampe di calore.
Quinto: è un antidiabetico, nel senso che regola il tasso di glucosio del sangue. Tutti coloro che provengono da famiglie portate a soffrire di diabete, tutti gli obesi, hanno solo vantaggi da trarre dall’uso dell’aglio.
Sesto: è, probabilmente, un rimedio atto a prevenire i tumori dell’apparato digerente nel senso che, eliminando la stitichezza, riduce le probabilità di autointossicazione, e stimolando la secrezione di succhi gastrici, disinfetta al medesimo tempo l’intestino.
Settimo: è, infine, il miglior amico del nostro sistema circolatorio. Non si limita a combattere l’ipertensione che sta diventando uno dei flagelli della nostra epoca provocando infarti e congestioni cerebrali, ma ammorbidisce i vasi sanguigni combattendo l’arteriosclerosi tiene a freno il colesterolo, asseconda le funzioni dei globuli rossi che ci riforniscono di ossigeno ed è un antidoto contro l’intossicazione da nicotina e i moderni agenti inquinanti. (Attenzione fumatori e abitanti delle metropoli!)


Raccolta

Dove ho trovato aglio ho trovato salute; dove ho trovato salute c’era dell’aglio. Tutte le parti della pianta sono ricche di principi attivi, ma i bulbi ne sono particolarmente forniti e vi consiglio di limitarvi a questi. Se non li coltivate in giardino o nell’orto, badate bene di procurarvi agli non trattati con concimi chimici o pesticidi. State alla larga da quelli già confezionati, per non rischiare che i conservanti e altre diavolerie di cui saranno certamente impregnati non vi arrechino più danni che benefici. Ma io mi auguro che possiate disporre di aglio coltivato da voi stessi. Dato che questa pianta non gradisce un concime naturale troppo fresco, è meglio concimare il terreno sei mesi prima; piantate gli spicchi in ottobre-novembre, circa tre centimetri sottoterra e distanziati fra loro di una decina di centimetri. Dopo la raccolta, pulite bene le teste (bulbi) e fatele essiccare all’ombra, appese. Mangiate aglio in qualsiasi occasione e in qualsiasi maniera: in insalata, nel tradizionale condimento provenzale ailloli, nei condimenti più vari, nella minestra e in mille altri modi.

Preparazione e impiego

MERENDA: strofinate energicamente dell’aglio su un crostone di pane condito con un filo di olio d’oliva. La raccomando per i bambini, soprattutto come vermifugo.

DECOTTO: usate una testa intera che farete bollire in un litro d’acqua o di brodo. È consigliabile per combattere la pressione alta e i malanni che ne derivano, attiva la circolazione, combatte la gotta e l’artrite, è un buon antisettico per i polmoni e l’intestino. Ne berrete 3 tazze al giorno.

TINTURA: lasciate macerare per 48 ore uno spicchio d’aglio in un bicchierino di alcool. (20 gocce al giorno diluite in infuso di angelica, salvia o melissa.)

SCIROPPO: contro la pressione alta: due teste d’aglio grattugiate e zoo grammi di zucchero ben mescolati a un bicchier d’acqua. (2 cucchiai al giorno.)

VINO: una testa d’aglio e 10 pizzichi di assenzio da unire a un litro di vino caldo. Come vermifugo, ricostituente e febbrifugo: 2 bicchieri al giorno escludendo qualsiasi altra bevanda alcolica. Da non somministrare ai bambini.

SUCCO: filtrare una poltiglia d’aglio attraverso un telo a trama sottile; aggiungere poi acqua distillata in misura di 10 volte il volume dell’aglio e 1 parte di alcool a 90°. Solo per uso esterno.

BALSAMO: schiacciare 2 spicchi d’aglio in 3 cucchiai d’olio. (Per uso esterno sull’addome per combattere i vermi parassiti e i disturbi digestivi; sulla colonna vertebrale contro vertigini e capogiri; sotto le piante dei piedi nei casi di pressione alta.)

LIQUORE: in una bottiglia da un litro, 1/3 di aglio pestato in poltiglia e 2/3 di alcool che lascerete macerare per 15 giorni al sole, indi filtrate. Consigliabile per una cura tonica e ricostituente da prendere nella misura seguente: 2 gocce il primo giorno, 4 il secondo, 6 il terzo fino ad aver raggiunto le 24 gocce al giorno. Tornare poi, seguendo lo stesso ritmo, a 2 gocce giornaliere.

INFUSO COMPOSTO: 3 spicchi d’aglio, 2 pizzichi di cerfoglio, 1 pizzico di lavanda e 3 pizzichi di salvia in un litro d’acqua. (3 tazze al giorno contro il colesterolo.)

CATAPLASMA: uno spicchio d’aglio ben pestato da applicarsi direttamente sulla parte interessata (callo o verruca), badando a proteggere la pelle circostante con cerotto. Dà ottimi risultati entro quindici giorni.

ACETO: lasciate macerare 3 spicchi d’aglio grattugiati in mezzo litro di aceto per Io giorni. Da usarsi solo esternamente come disinfettante per piaghe e ulcere.

BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: 3 teste d’aglio per ogni litro d’acqua. Due bagni tiepidi al giorno per curare allergie, asma, acne di origine gastrica, acne di origine intestinale, pressione alta e malanni derivanti.

FRIZIONI di aglio alla base della colonna vertebrale per curare l’impotenza.

Come norma generale, per star bene, mangiate almeno uno spicchio d’aglio alla settimana, senza dimenticare che la maniera più gradevole per farlo è a tavola: sempre che il sapore vi sia gradito.

NOTA: L’inconveniente principale dell’aglio è il suo odore che, essendo eliminato tramite l’apparato respiratorio, dà luogo all’alito famigerato. Questo alito, che non sempre agevola la vita di comunità, o sociale, è suscettibile di essere mascherato in diversi modi: con qualche goccia di angelica (essenza), masticando del cerfoglio o del prezzemolo, ingoiando lentamente una mela grattugiata e qualche cucchiaio di miele oppure sgranocchiando qualche chicco di caffè dopo il pasto.

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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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