BIANCANEVE E I SETTE NANI – Disney (DISEGNI DA COLORARE)

BIANCANEVE E I SETTE NANI

TRAMA

La regina interroga lo specchio: Biancaneve é la più bella del reame. Biancaneve, attorniata dai colombi, lava le scale e canta; un principe di passaggio si unisce a lei in un duetto e si innamora a prima vista. La regina ordina al cacciatore di uccidere Biancaneve e di portarle il cuore della fanciulla. In un boschetto il cacciatore, nell’atto di eseguire il mandato, si impietosisce e risparmia Biancaneve. Questa fugge nella foresta e, atterrita dalle forme che la vegetazione assume di notte, sviene. Il mattino dopo si sveglia, circondata da animali affettuosi e rassicuranti che la conducono alla casetta dei nani.  I nani non ci sono e la casa é in disordine: Biancaneve e gli animali puliscono e rassettano.
Alla miniera di diamanti i nani finiscono di lavorare e tomano a casa cantando. Biancaneve e gli animali salgono a dormire. I nani vedono la luce accesa, entrano con aria circospetta e, udendo i rumori di fantasmi che gli animali producono per burlarsi di loro, si nascondono precipitosamente. Uno dei sette, Cucciolo, mandato in avanscoperta al piano superiore, scambia Biancaneve per un mostro gigantesco e ruzzola per le scale terrorizzato, coprendosi di pentole e di altre stoviglie, che lo rendono irriconoscibile ai compagni in attesa fuori; questi, scambiatolo per l’intruso lo prendono a bastonate. Salgono tutti insieme e, quando stanno per colpite il mostro dormiente, questo si sveglia e rivela il suo aspetto di fanciulla: vengono fatte le presentazioni e, nonostante le proteste e i sospetti di Brontolo, Biancaneve é accettata come ospite. Tutti scendono per la cena e la fanciulla, previo controllo delle palme delle maul, esige dai sette una maggiore pulizia personale. Questi si lavano assieme in allegria, escluso Brontolo, recalcitrante e sdegnoso, che viene scaraventato nella vasca a tradimento.

Al castello la regina interroga lo specchio e apprende che Biancaneve é ancora viva. Scesa in un laboratorio sotterraneo, prepara una pozione magica che la trasforma in una vecchia dall’aspetto ripugnante. Nella casetta i nani suonano e ballano con Biancaneve, lei racconta una favola e poi tutti vanno a dormire: i nani al piano inferiore, nelle pentole e dentro i cassetti, Biancaneve di sopra, senza dimenticare la preghiera prima di coricarsi. La regina, trasformata in strega, confeziona una mela avvelenata quindi attraversa in barca un canale sotterraneo. I nani, prima di recarsi al lavoro, ricevono un bacio sulla testa da Biancaneve. La strega si avvicina alla casetta, scortata da due condor.

Mentre Biancaneve prepara una torta e gli uccellini vi depongono arabeschi di zucchero, arriva la strega e offre la mela avvelenata. Gli animali vedono i condor, fiutano il pericolo e tentano invano di scacciare la vecchia, che si finge colpita da attacco cardiaco e viene ricevuta in casa da Biancaneve. Agli animali non rimane che precipitarsi a informate i sette nani.

I nani alla miniera si apprestano a iniziare il lavoro. Gli animali traversano il bosco velocissimi. Mentre i nani sono sul punto di entrare nella galleria, sopraggiungono gli animali e cercano disperatamente di trascinare i sette alla casetta, ma non riescono a farsi capire.

La strega, vantando il potere che ha la mela di esaudire qualsiasi desiderio, persuade Biancaneve ad assaggiarla. Finalmente alla miniera Pisolo intuisce il motivo dell’agitazione degli animali e tutti insieme partono in soccorso della fanciulla. La Strega porge la mela e Biancaneve formula il desiderio.

I salvatoti sfrecciano nel bosco. Biancaneve morde la mela e cade esanime. Scoppia una tempesta, la strega vede arrivare i nani e fugge nel bosco. Quando sta per essere raggiunta su un picco roccioso, cerca di far rotolare un macigno sugli inseguitori, ma un lampo la precipita nel burrone. La salma di Biancaneve nella camera ardente, i nani intorno che si disperano, gli animali che osservano dalla finestra commossi.

Una didascalia informa che Biancaneve non é stata sepolta e viene custodita in un’urna di vetro.

I nani stanno disponendo fiori accanto all’urna, quando arriva il principe che depone sulle labbra della fanciulla il primo bacio d’amore: lei sembra risvegliarsi da un lungo sonno. Stampato un bacio sulle nuche dei sette nani, parte sul cavallo del principe verso un castello nel cielo.


COMMENTO

Cast – Nel film di Walt Disney questa gerarchia è consacrata dall’ordine della natura: il divo é un essere umano (Biancaneve), Le comparse sono gli animali della foresta e i caratteristi appartengono a una specie intermedia. Essi uniscono già nell’aspetto esteriore tratti comuni e tratti individuali. Tra i primi la statura, l’abbigliamento e in sei di loro una barba candida che incornicia le guance senza nasconderle, rappresenta la saggezza senza tradire la vecchiaia. Il corpo è rotondo e il viso paffuto: tanto peso concentrato in un volume ristretto é indice di solidità, sia fisica che morale. Cinque nani poi hanno un naso a palla vagamente clownesco. Un altro tratto comune è il modo di muoversi del gruppo. Marciano in fila indiana e quando si arrestano di colpo, si scontrano e si pigiano come i vagoni di un treno giocattolo a una frenata brusca; al risveglio di Biancaneve si nascondono dietro al letto e poi gli occhi e i nasi riemergono timidamente uno alla volta tra le crespe della spalliera; come fossero fucili puntati tra i merli di un fortino. Talvolta rispondono in coro, oppure ripetono la stessa battuta uno dopo l’altro, atteggiando il viso a una medesima espressione.

Gli elementi che distinguono un nano dall’altro riguardano più il comportamento che l’aspetto fisico. Cucciolo, il più giovane, o meglio, essendo i nani senza età, il più piccolo, l’etema mascotte, con la sua goffaggine non priva di un tocco surreale (inciampa regolarmente negli abiti troppo larghi, ingoia un pezzo di sapone e gli escono le bolle dalle orecchie), suscita sorrisi e risveglia istinti protettivi. La personalità di Dotto è affidata a un paio di occhiali da sapiente, che sembrano destinati all’esercizio di un’autorità morale sui compagni (ma quel vizio di tartagliare e di storpiare le parole fa ridere solo i bambini). Brontolo si rende ridicolo manifestando una diffidenza eccessiva nei riguardi di Biancaneve, che poi col tempo viene superata, ma é un burbero che non spaventa nessuno e gli aspetti benefici prevalgono molto facilmente. Questi tre nani sono caratteristi di tango superiore agli altri quattro, hanno più battute da recitare e, se fossero in carne e ossa, riceverebbero un compenso più alto. Gli altri, come Eolo, quello che starnuta, Mammolo, quello che arrossisce, Pisolo, quello che sbadiglia e soprattutto Gongolo, sono presenze poco più che anonime. Cosi il gruppo dei caratteristi sfuma nella massa delle comparse.

A loro volta tra le comparse alcuni tipi spiccano sulla massa, come il canarino, che si rende ridicolo nel tentativo di imitate gli adulti gonfiando il petto per fischiare e come la tartaruga, condannata a clamorosi ritardi sul gruppo, scontri con i compagni già di ritorno in direzione opposta e immancabili capitomboli. Costoro sono quasi caratteristi. Al vertice della piramide Biancaneve, personaggio completamente umano. Da cinquant’anni i critici le rimproverano di essere la semplice decalcomania di un modello vivente e non hanno tutti i torti.

Dalla parte dei malvagi un solo personaggio umano, e tuttavia sdoppiato e metamorfico e perciò adatto al medium dei disegni animati: la regina-strega. Prima bellissima anche se glaciale e vagamente nibelungica, poi di ovvia raccapricciante bruttezza, compreso il naso adunco e bitorzoluto.
Anche lei dispone di una piccola corte di animali, conforme alle sue tristi inclinazioni: non una schiera servizievole, come Biancaneve, ma un codazzo infido, composto da due condor che la scortano con aria beffarda oltre che sinistra, forse per via del becco rosso che alcuni avvoltoi hanno anche nella realtà, ma che questi sembra abbiano colorato col rossetto, perché gli animali di Disney, chi più chi meno, sono tutti antropomorfi. Si stabilisce qui un principio cardine dell’iconografia disneyana: ogni personaggio umano ha gli alleati animali che si merita e che rivelano come un distintivo la sua indole morale.

Moralità –  Questa morfologia sottintende paradigmi morali un po’ appesantiti rispetto alla favola dei Fratelli Grimm. La rivalità, dai possibili risvolti edipici, tra la bellissima fanciulla di dodici anni e la matrigna, che teme per il suo fascino in declino, risulta un po’ appannata sia perché Biancaneve non é um bellezza cosi abbagliante (e non é chiaro perché la regina la invidi tanto), sia perché la regina dopo poche scene si trasforma in una vecchia deforme e dimentichiamo il motivo della rivalità. Seconda attenuazione inevitabile, la morte della strega. Nella fiaba i nani la obbligavano a indossare scarpe di ferro rovente in cui danzava fino a morire, nel film a punirla e il destino: un fulmine spezza la roccia e lei precipita nell’abisso. Non é poco, a proposito di attenuazioni e abbellimenti, che Disney sia riuscito a rendere attraente anche il lavoro da catena di montaggio dei nani nella miniera, dove enormi diamanti sfavillano dalle pareti.

Regia – Se il brano generalmente ritenuto più artistico é la fuga notturna nella foresta, la surrealistica foresta dai mille occhi, le grandi idee di cinema sono in apparenza piccole trovate di verosimiglianza, come quella di far sbucare certi animaletti dagli angoli più imprevisti: durante le grandi pulizie qualcuno getta la polvere in un buco da cui esce un topino furibondo; quando la regina sferra un calcio alla brocca posta accanto allo scheletro del prigioniero (e qui i bambini in sala gridavano dallo spavento) uno scorpione salta fuori dalla brocca, testimoniando che oggetti e scenografie non sono fondali dipinti ma praticabili veri e propri.

Non mancano idee da musical, come la contrapposizione iniziale fra lo specchio magico della regina (presente nella fiaba) da cui non escono che fiamme, fumo e una maschera vuota e indisponente e un secondo specchio, aggiunto da Disney, il pozzo cui si affaccia Biancaneve scoprendovi riflesso accanto al suo volto quello del principe. Così la serie dei sempreverdi si apre nel segno di Narciso (specchi, ombre e riflessi sono l’abc del fantastico disneyano).

Soggetto – Nel passaggio da Grimm a Disney se si moltiplicano gli intermezzi comico musicali aumentano anche il suspense, i tiranti, la continuità. La fiaba era costruita sulla ripetizione: la regina interroga lo specchio, travestita cerca di uccidere Biancaneve, i nani intervengono in tempo per salvarla; nuova consultazione dello specchio, nuovo travestimento, nuovo attentato… Il film è più compatto, quasi più romanzesco.
Mentre nella casetta si cementa il sodalizio tra Biancaneve e i sette, non senza momenti statici e prolissi (come il ballo o come il ritorno a casa dei nani, tremanti alla vista dell’ospite misterioso) nel castello della regina si addensano minacce mortali su quella comunità appena formata e alle allegre melodie familiari rispondono cupi rintocchi da film dell’orrore (c’é perfino una metamorfosi tipo dottor Jekyll, un po’ lenta e solenne per i disegni animati dove cose del genere sono all’ordine del giorno). Si giunge cos’ al crescendo finale con la strega che induce Biancaneve ad assaggiare la mela avvelenata, mentre gli animali corrono ad avvertire i nani e questi si precipitano in soccorso galoppando in sella ai cervi. Il montaggio alternato, con relativo “arrivano i nostri”, ma questo affanno di spostarsi da un luogo all’altro sa di forzato e di pleonastico nei film di finzione e tanto più nei disegni animati dove evidentemente tutto é stato stabilito in anticipo. Ma poi bastano i sette nani, arcigni esemplari del folklore nordico, trasformati da Disney in prototipi di simpatia americana, per far entrare Biancaneve nella storia del cinema.

DISEGNI DA COLORARE – BIANCANEVE

VEDI ANCHE . . .

MICKEY MOUSE – TOPOLINO – Walt Disney

BIANCANEVE E I SETTE NANI – Walt Disney

PINOCCHIO – Walt Disney

DUMBO – Walt Disney

LA BELLA E LA BESTIA – Walt Disney

LA SPADA NELLA ROCCIA – Walt Disney

.