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GABRIELLE CON LA ROSA (1911)
Pierre-Auguste Renoir
Jeu de Paume, Parigi
Olio su tela cm 55 x 46
Questo dipinto è firmato e datato.
Sul telaio, dietro al dipinto, appare la scritta: “Cagnes 1911”.
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Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) è stato un pittore francese, tra i massimi esponenti dell’Impressionismo.
In età matura applica i colori puri, non mescolati prima sulla tavolozza, lo smeraldo e il cobalto, i gialli e i rossi ardenti od anche, a volte, il bianco e il nero d’avorio.
Di nuovo la pressura morbida e dorata dei toni carne e nuances di rossi dorati e bianchi si espande nella serie di Gabriella con la rosa (immagine sopra), Gabriella coi gioielli (immagine sotto), la Toilette del Louvre, l’Odalisca che dorme, 1915-17, e altri numerosi dipinti che spiegano quale diretta sapienza del colore come materia nativa e pulsante, naturale e, raffinata, Renoir abbia potuto attingere attraverso gli anni della sua feconda maturità. L’élan vital che lo trasporta e lo stimola nonostante l’impaccio della paralisi, non ha riposo. Non ci sono regole né moduli di base in questa fermentante e rifiorente pittura. Renoir percepiva ormai non più neppure la singolarità e il ‘momento’ del soggetto, ma la forma e la materia universale che cola dentro il grembo della natura:
“Je regarde un nu. Il y a des myriades de petites teintes”.
È la percezione di un microcosmo misterioso che si agita nell’involucro di una immagine tranquilla della natura.
GABRIELLE
Entrata in casa Renoir nel 1894, Gabrielle fu domestica e modella dell’artista per molti anni. Il dipinto è stato donato al Louvre da Philippe Gangnat prima della vendita della collezione nel 1925. Gabrielle è stata una donna che ha fatto prepotentemente ingresso nell’autobiografia artistica di Renoir, comparendo in moltissime opere della sua tarda maturità. In questo dipinto la donna viene ritratta vestita con un’ampia tunica trasparente aperta sul seno. Lo sfondo è indefinito e si amalgama quasi con le forme della modella, la quale è colta mentre si sistema una rosa nei capelli: la scelta del fiore non è casuale, e intende simboleggiare la giovinezza di Gabrielle e la maliziosa voluttà delle sue carni.
Renoir ha ormai superato ampiamente la fase rigorosamente disegnativa (quella cosiddetta ingresque) della sua produzione pittorica, e con Gabrielle con la rosa approda a una pennellata pastosa, idonea per definire la corporeità ricca di spessore della modella, che si afferma con un’imponenza quasi rubensiana:
“Amo la pittura grassa, liscia, untuosa, amo palpare un quadro, passarvi la mano”. (Renoir).
Gabrielle con la rosa, in effetti, è una delle espressioni più alte della tardissima maturità di Renoir, periodo spesso trascurato dalle antologie artistiche in favore di quello impressionista. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che furono proprio i quadri come Gabrielle con la rosa, con la loro tavolozza ricca di corposi rossi, ad affascinare i giovani pittori del tempo, come Henri Matisse, che spesso si recò a Cagnes per visitare l’ormai anziano Renoir e apprendere i suoi segreti.
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GABRIELLE CON GIOIELLI (1910)
Pierre-Auguste Renoir
Collezione Skira, Ginevra
Olio su tela cm 82 × 66 |
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