CANAPA INDIANA (Cannabis indica)

CANAPA INDIANA

Cannabis indica

In India, in Cina e nei paesi arabi l’uso della canapa indiana come medicamento e come droga è molto antico. Nella medicina dei tempi andati si adoperava in decotto di foglie contro nevralgie e artriti, e anche come disinfettante per uso esterno. La terapia moderna l’ha utilizzata sotto forma di tintura e di estratto per uso interno come sedativo per i dolori gastrici e in certe malattie mentali; per uso esterno come antisettica e contro le bruciature. Ma tali medicamenti sono di cattiva conservazione e di attività ineguale. L’azione farmacologica della canapa indiana è simile a quella della morfina e dell’oppio e come questi rientra nella categoria delle sostanze dette stupefacenti: e questa la ragione per cui oggi il suo uso è molto limitato.
Secondo le regioni di provenienza questa droga prende denominazioni diverse: in India viene fumata da sola o con tabacco ed è chiamata bangh; in Arabia, Turchia, Egitto è detta hashish e viene spesso ingerita con miele; in Messico e nel sud degli Stati Uniti, mescolata a tabacco, prende il nome di marjuana.

La canapa indiana (Cannabis indica) è una specie vegetale del genere canapa (Cannabis) della famiglia della canapa (Cannabaceae). Se la canapa indiana sia una specie distinta o una sottospecie di Cannabis sativa è oggetto di dibattito, poiché le forme selvatiche e coltivate di canapa sono morfologicamente variabili, portando a un continuo disaccordo sull’organizzazione tassonomica del genere.

ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

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