ARTE DEL ‘400 – LA PITTURA

LA PITTURA DEL ‘400

Nel ’400 i pittori italiani cercarono di esprimere il loro mondo interiore con un linguaggio assolutamente personale e originale; crearono così molte opere, diverse per tecnica e impostazione, tutte egualmente valide.

MONUMENTO EQUESTRE A GIOVANNI ACUTO – Paolo Uccello (vedi scheda)

BEATO ANGELICO (1387-1455), insieme con PAOLO UCCELLO (1379-1475, autore delle tre tavole della Battaglia di San Romano e degli affreschi del Diluvio e della Ebbrezza di Noè“ nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella a Firenze), sintetizzò nelle sue opere le tendenze dell’arte gotica e rinascimentale.

DEPOSIZIONE – Beato Angelico (vedi scheda)

Beato Angelico dipinse numerose tele di ispirazione sacra, tra cui la Crocifissione, l’Annunciazione e il Giardino del Paradiso, in cui unisce alla limpidezza del colore la estrema morbidezza delle figure e lo splendore del paesaggio.

SANT’ANNA, LA MADONNA E IL BAMBINO – Masaccio (vedi scheda)

Tommaso Guidi, detto il MASACCIO (1401-1428) rinnovò e vivificò la pittura italiana. Negli affreschi della Cappella Brancacci in Firenze e nelle Storie di San Pietro della Chiesa del Carmine, ha lasciato l’esempio di un realismo ancora oggi sconcertante, di una prospettiva efficace e curata, di un chiaroscuro drammatico e originale, ottenuto usando colori a volte intensi, a volte lividi e smorti, esaltanti soprattutto il rilievo delle figure umane.

ULTIMA CENA – Andrea del Castagno (vedi scheda)

ANDREA DEL CASTAGNO (1423-1457) fu degno erede della potenza ed efficacia del suo predecessore e maestro; il suo capolavoro è il Ritratto di Pippo Spano, conservato a Firenze nel Museo di Sant’Apollonia, un rilievo mosso e violento, impetuoso ed energico.

Nascita di Venere – Sandro Botticelli

Nella seconda metà del ‘400 Sandro Filipepi detto il BOTTICELLI (1444-1510) aprì nuove possibilità alla pittura italiana, creando un linguaggio più delicato e raffinato. Le sue figure sono quasi sempre allungate e snelle, con il volto pensoso, malinconico, spesso pallido, i corpi flessuosi, morbidi, vibranti.

MADONNA DELL’EUCARESTIA – Sandro Botticelli (vedi scheda)

Il Botticelli, che lavorò anche alla Corte di Lorenzo il Magnifico, espresse efficacemente nella Primavera e nella Nascita di Venere i sentimenti, gli entusiasmi e le idee del mondo rinascimentale. Le due pitture, ispirate per volontà del Magnifico ad alcune stanze del Poliziano, esaltano la bellezza della natura, il fascino e la malinconia della giovinezza, la fuggevolezza delle cose terrene, cantate da tutti i poeti del tempo. Creò anche opere di ispirazione religiosa: a Roma lavorò alla Cappella Sistina, dove realizzò gli affreschi con le Storie del Vecchio Testamento; a Firenze dipinse il tondo del Magnificat, ora agli Uffizi, la Natività, conservata alla Galleria Nazionale di Londra e la Crocifissione del Museo Fogg di Cambridge (USA), nella quale si riflette la crisi spirituale e i dubbi dolorosi che travagliarono gli ultimi anni della sua vita.

L’ADORAZIONE DEI PASTORI – Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio

Firenze ospitò in quegli anni molti grandi maestri del colore: DOMENICO GHIRLANDAIO (1449-1494), autore degli affreschi del coro di Santa Maria Novella; DOMENICO VENEZIANO (1400-1471), che nella Vergine con Bambino e Santi, conservata al Museo degli Uffizi, dimostrò le sorprendenti possibilità della tecnica del “colare-luce” ottenuta usando un colore chiaro e trasparente e riducendo al minimo il chiaroscuro.

ADORAZIONE DEI MAGI – Domenico Veneziano (vedi scheda)

MADONNA COL BAMBINO, ANGELI E SANTI (PALA BARBADORI) – Filippo Lippi (vedi scheda)

FILIPPO LIPPI (1406-1469). autore della Madonna col Bambino e San Giovannino e delle Storie dei Santi Giovanni Battista e Stefano, affrescate nel coro della cattedrale di Prato, dai delicati
effetti di luce e ombra, ottenuti con tinte morbide e delicate.

POLITTICO DELLA MISERICORDIA – Piero della Francesca (vedi scheda)

Arezzo ospitò PIERO DELLA FRANCESCA (1416-l492 che dipinse nella Chiesa di San Francesco gli affreschi della Leggenda della Croce, ai quali l’originale prospettiva aerea dà il senso della profondità dello spazio con il rimpicciolirsi graduale degli oggetti e con il variare dei colori e una particolare luminosità delle immagini e dei paesaggi.

Il suo insegnamento trovò un discepolo diligente in Pietro Vannucci, detto il PERUGINO (1445-1523), mastro di Raffaello, creatore di delicati paesaggi ispirati alla campagna umbra e di figure ricche di fascino, come il Ritratto di Ignoto, agli Uffizi, e gli affreschi del Convento di Santa Maria delle Grazie a Firenze.

LA CAMERA DEGLI SPOSI – Mantegna (vedi scheda)

A Padova e a Mantova lavorò ANDREA MANTEGNA (1431-1506), profondo ammiratore del mondo classico; nei suoi . quadri dipinse spesso colonne, archi romani e frammenti di sculture antiche. Le sue opere sorprendono ancora oggi per la particolare prospettiva: osservandole si ha l’impressione che le scene si svolgano su una ribalta posta più in basso dello spettatore. I suoi capolavori sono gli affreschi del Palazzo Ducale di Mantova e la Madonna della Vittoria, conservata al Museo del Louvre di Parigi.

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