MINO DA FIESOLE

Mino da Fiesole – Rilievo nella Cappella del Miracolo del Sacramento, Firenze (pd)

MINO DA FIESOLE

Mino di Giovanni di Mino da Poppi, detto Mino da Fiesole (Poppi, agosto 1429 – Firenze, 11 luglio 1484), è stato uno scultore italiano. Ricevette la sua prima formazione artistica a Fiesole. Grande influenza ebbero il suo maestro, lo scultore Desiderio da Settignano, e l’architetto e scultore Antonio Rossellino a Firenze. Mino si formò sulle opere dell’antichità romana. Divenne presto pari al suo maestro ed eseguì varie commissioni a Fiesole, Firenze e Roma, tra il 1459 e il 1464 circa e tra il 1473 e il 1480 circa. Durante questi soggiorni romani lavorò a stretto contatto con il lombardo Giovanni Dalmata e il Andrea Bregno.

Mino da Fiesole nasce a Poppi nel Casentino e segue il Rossellino, ma il Vasari lo dice allievo di Desiderio , del quale snerva la dolcezza con una tecnica uniforme. “Più graziato che fondato nell’arte”, ripete le sue Madonne dalle facce ovali e dai menti corti ed i suoi putti levigati nel marmo fattosi cera. L’opera di Mino è molto copiosa; nel 1463, si ha notizia dei lavori per il pulpito della benedizione in San Pietro a Roma, e nel 64 del Busto di Diotisalvi Neroni e del Sepolcro del vescovo Salutati (Fiesole, Cattedrale).
Il busto del defunto, sottoposto al sarcofago, è parlante; gli occhi guardano con benigna attenzione, e la bocca, quasi mobile descrive una sottile linea concava fra le due rughe falcate, che afflosciano le guance.

Di fronte al sepolcro, l’altare della Vergine con Gesù, Giovannino e tre Santi; dinanzi all’arco scemo della cimasa, il busto di Cristo, che sembra quello di un sofista irriducibile. Nel centro del trittico, la Madonna in ginocchio non è scorciata a dovere: i santi in piedi sembrano d’argilla, e lo storpio guaisce accanto ai due bimbi troppo tondi ed inerti. Mino sarebbe riuscito più valente negli altorilievi, dove le linee si staccano poco dalla superficie, ma altrove il suo manierismo si tempera, e nell’Altare di Diotisalvi Neroni (Firenze, Chiesa della Badia) le figure del trittico sono più costruite e giù espressive.

Mino da Fiesole – Sepolcro Giugni (Firenze, Chiesa della Badia)

L’arte funeraria segna un avanzamento con il geometrico Sepolcro Giugni (Firenze, Chiesa della Badia); il morto è assistito dalla Giustizia che sorge sulla bara, ed il medaglione con il ritratto di profilo entra nel timpano circolare, su cui sta, come un accessorio, il piccolo simbolo della Fede. Nel Monumento del conte Ugo, eretto nella stessa chiesa, la Carità morbida ed appariscente fra due putti fastidiosi, sostituisce la Giustizia dell’altra tomba; il medaglione viene dedicato alla Vergine, ed i putti reggistemma di Desiderio da Settignano si torcono cerei e svenevoli.

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