Presepe (opera detta anche Madonna della pappa)
Guido Mazzoni (1450–1518)
Terracotta, Modena, Duomo
SCULTORI MINORI DEL QUATTROCENTO
L’allievo prediletto di Donatello, Bertoldo di Giovanni (Firenze, 1420 circa – Poggio a Caiano, 28 dicembre 1491), opera a Firenze, ma ristudia l’antico con un’idealità nuova, e sa mostrare caratteri individuali nel Combattimento dei cavalieri (Firenze, Museo Nazionale del Bargello). Bartolomeo Bellano, noto anche come Vellano da Padova (Padova, 1437/1438 – 1496/1497), fervente collaboratore di Donatello, fiorentineggia, nel Monumento di Antonio Roselli (Padova, Santo). Francesco di Simone Ferrucci (Fiesole, 1437 – Firenze, 24 marzo 1493) nella Tomba di Alessandro Tartagni (Bologna, San Domenico) ricorre agli adattamenti dell’eclettiico con fine toscanità, e ancora a Bologna, nel 1463, il barese Niccolò dell’Arca, noto anche come Niccolò da Bari (1435 circa – Bologna, 1494), deforma con veemenza di passione la Pietà di Santa Maria della Vita, ma si ammorbidisce nella grazia toscana di un Angelo e nel coronamento della Tomba di San Domenico. Il suo realismo ebbe un interprete valentissimo in Guido Mazzoni, detto il Paganino o il Modanino (Modena, 2 marzo 1450 – Modena, 1º febbraio 1518) plastico ardito nel tragico gruppo della Pietà (Modena, San Giovanni).
Niccolò dell’Arca – San Domenico, basilica di San Domenico, Bologna
Nella Lombardia è assai nominato Giovanni Antonio Amadeo (anche Omodeo) (Pavia, 1447 – Milano, 28 agosto 1522), squisito modellatore di terrecotte, che scolpisce il celebre Sepolcro di Medea Colleoni, ordinando con particolare ricercatezza decorativa le linee architettoniche della cappella gentilizia dei Colleoni nel centro di Bergamo.
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