L’AUTUNNO (Méry Laurent) – Édouard Manet

L’AUTUNNO (Méry Laurent)  (1881)
Édouard Manet (1832-1883)
Musée des Beaux-Arts, Nancy
Olio su tela cm 72 x 51,5

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Questo dipinto ritrae Méry Laurent (1849-1900), il cui vero nome era Anne Rose Louviot, una celebre attrice dell’epoca e assidua frequentatrice dei circoli intellettuali di Parigi. Furono suoi amici Mallarmé e François Coppée.
Il ritratto risale al tempo in cui l’attrice, allora trentenne, andò a trovare Manet convalescente da una malattia, nel suo atelier di Parigi.
Il ritratto fa parte della serie che Manet dedicò alle Quattro stagioni, ciascuna delle quali impersonata da una donna.
In realtà, l’artista esegui solo L’Autunno, rappresentato da Méry Laurent, e La Primavera (New York, Collezione H. Payne Bingham), per la quale posò l’attrice Jeanne Demarsy.

Eretta e solida come una statua, Méry Laurent è girata di tre quarti. Come richiede la stagione, indossa un abito scuro impreziosito dal collo di pelliccia e dotato di un manicotto. Il suo volto chiaro è di una serenità disarmante: lo sguardo perduto nel vuoto, le labbra chiuse in un enigmatico sorriso. La bellezza della giovane è esaltata dallo sfondo dove esplode la decorazione floreale – di puro gusto giapponese – della carta da parati; il fantastico turchese è steso ora più intenso, ora più diluito, fino a sembrare, in certi punti, un acquerello.

Secondo il critico Cachin, Manet dipinse sia L’Autunno che La Primavera su commissione di Antonin Proust, Ministro delle Belle Arti dal 1881 al 1882. In seguito il ritratto di Méry Laurent fu acquistato dal baritono Faure, grande amico di Manet, e successivamente appartenne alla stessa Laurent che alla sua morte lo donò al Musée des Beaux-Arts di Nancy, sua città natale.

 

Metodo e spontaneità

I ritratti di Manet si caratterizzano per la spontaneità della posa, ma in realtà l’artista faceva posare più volte le sue modelle, perché succedeva spesso che, insoddisfatto del risultato, distruggesse il lavoro di una giornata. D’altra parte egli dipingeva direttamente sulla tela, tanto che di lui non resta nessun disegno e sono rari gli schizzi su carta.

Sulla tecnica pittorica di questo grande maestro francese il critico Jamot scrisse: “Manet disegnava con il pennello sulla tela. Il quadro come noi lo vediamo è il risultato finale di numerose tappe, durante le quali il disegno svolgeva un ruolo primordiale£.
Sono questi dettagli che attestano la grande modernità della pittura di Manet.

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LA PRIMAVERA (1881)
Édouard Manet (1832-1883)
Collezione H. Payne Bingham, New York
Olio su tela cm 74 x 51,5

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