IL CANZONIERE – Dante Alighieri

IL CANZONIERE

Molte altre liriche scrisse Dante, quasi tutte prima dell’esilio, o nei primi anni di esso. Alcune hanno riferimento ancora alla Vita Nuova; non vi furono inchieste, forse perché non rispondenti allo spirito mistico, nella cui luce Dante vide poi la sua passione giovanile. Altre, non poche, sono rime d’amore per altre donne: forse per le donne dello schermo, certo per la donna gentile della Vita Nuova; insigni le due canzoni per essa Voi che intendendo il terzo ciel movete, dove il poeta esprime lo stato e i contrasti dell’animo suo, incerto fra l’amore per la morta Beatrice e il nuovo amore .che sorge; e l’altra Amor che nella mente mi ragiona, che canta la vittoria serena del nuovo amore. Per altre donne sono altre rime; alcune, come si è detto, chiamano la donna amata con l’appellativo di Pietra, indicante probabilmente la sua durezza di cuore a rispondere alle preghiere dell’amante. Di esse possente a ritrarre la desolazione dell’inverno e la sestina Al poco giorno ed al gran cerchio d’ombra: calda di desiderio é quella che incomincia Così nel mio parlar voglio esser aspro. Ma tra le liriche d’amore ce n’è anche di delicate, aeree, che riproducono gli atteggiamenti tipici del Dolce stil nuovo, come, per citarne alcune, la ballata Io mi son pargoletta bella e nuova, e l’altra, Deh, Violetta, che in ombra d’amore, e alcuni sonetti, come Chi guarderà giammai senza paura, e l’altro, Guido, i’ vorrei che tu e Lapo e io: che é un desiderio del poeta di perdersi in mezzo al mare, lontano dagli uomini, in una perfetta gioia d’amore. Meno belle e spontanee sono le canzoni allegoriche: le allegorie sono assai più cerebralità che sentimento, pin immaginazione che fantasia. Del resto sono poche. E la più celebre é quella che incomincia Tre donne intorno al cor mi son venute, del principio dell’esilio; dove si lamentano con l’esule, e, cercano rifugio nel suo magnanimo cuore, la giustizia, e, pare, la generosità e la temperanza. Dure, aride, prosaiche, per quanto i fanatici di Dante le abbiano esaltate, sono poi alcune canzoni dottrinali e morali, condotte nella maniera delle discussioni scolastiche: come quella sulla Nobiltà, e l’altra sulla Leggiadria, e sulla Avarizia. È materia che diventerà immagine e poesia nella Divina Commedia.

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