LA FIGURA DI SOCRATE

Nell’articolo su Giuseppe Rovani, Il romanzo dei cento anni, è riportata una frase dello storico e critico letterario Luigi Russo in cui questi definisce il Rovani: “il Socrate dotto e mordace degli scapigliati milanesi”. Che cosa significa questa affermazione; che senso ha il richiamo a Socrate? Per capirlo, bisogna aver presenti le caratteristiche della figura del filosofo greco.

Nato da uno scalpellino e da una levatrice nel 470 (sembra) prima di Cristo, Socrate trascorse tutta la sua vita ad Atene, il centro economico, politico e culturale della Grecia antica, morendo all’età di settant’anni e condannato a morte sotto l’imputazione di corrompere i giovani e di non credere negli dei. Socrate, passava intere giornate .a discutere: ogni argomento, anche il più modesto all’apparenza, era oggetto della sua attenzione. Arguto, di una ironia sottile, usava la parola non per impressionare con la sua eloquenza ma come strumento per la ricerca della verità. Considerava il dialogo come il mezzo più efficace per l’educazione e  la formazione mentale dell’uomo.

Di fronte al suo interlocutore, che con sicurezza gli parlava di cose “belle”, “giuste”, ecc., Socrate dichiarava di non capire bene quello  che gli si diceva. Egli esigeva una definizione precisa ed esauriente, voleva cioé sapere che cosa è il bello, il giusto ecc. L’interlocutore era così costretto ad un esame più attento; la necessità di giustificare le sue affermazioni, le contraddizioni in cui cadeva, demolivano a poco a poco la sua superficiale sicurezza di prima; egli cominciava ad essere perplesso, dubbioso. Il dubbio, la consapevolezza di non sapere, il rigetto dei luoghi comuni, delle idee convenzionali, divenivano cosi il punto di partenza per la ricerca della verità, il presupposto indispensabile per un vero sapere. Attraverso questo metodo critico basato sul dialogo, Socrate affermava di “estrarre” la verità dal suo interlocutore: di fare cioè per le menti quello che sua madre, ostetrica, faceva per i corpi.

Socrate non lasciò nessuna opera scritta. Il suo pensiero e la sua vita ci sono noti per quanto di lui hanno scritto Senofonte, Platone, Aristotele e i suoi seguaci.

VEDI ANCHE . . .

LA DIALETTICA DI ESSERE E DIVENIRE

ERACLITO DI EFESO

LA SCUOLA ELEATICA

LA SCUOLA PITAGORICA o ITALICA

EMPEDOCLE E ANASSAGORA

DEMOCRITO E L’ATOMISMO

LA SOFISTICA

LA FIGURA DI SOCRATE

SOCRATE e SEGUACI

FILOSOFIA DI PLATONE

MORALE ELLENICA – Platone, Aristotele e Alessandro

FILOSOFIA DI ARISTOTELE

EPICURO – L’ASCETISMO DEL PIACERE

FILOSOFIA DI EPICURO

STOICISMO E SCETTICISMO

FILOSOFIA IN ROMA

NEOPLATONISMO E CRISTIANESIMO

FILOSOFIA – LE SCIENZE AL TEMPO DEI GRECI

LA PATRISTICA – MORALE DEI FILOSOFI CRISTIANI

LA PATRISTICA GRECA – FILOSOFIA NEI PADRI GRECI

PATRISTICA LATINA – SANT’AGOSTINO

.