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David Hume (Edimburgo, 26 aprile 1711 – Edimburgo, 25 agosto 1776) è stato un filosofo e storico scozzese e, con Adam Smith e Thomas Reid, una delle figure più importanti dell’illuminismo scozzese.
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SVILUPPO DELL’ EMPIRISMO: DAVID HUME
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Il vessato problema del rapporto fra realtà intelligibile e realtà fisica, fra spirito e corpo, è ormai considerato nullo anche da David Hume, col quale l’indirizzo empiristico inglese raggiunge il suo più alto grado: spirito e corpo non sono sostanze, ma complessi di fenomeni.
Il problema cartesiano del rapporto fra due realtà sostanziali opposte cambia totalmente di significato e si trasforma in un problema d’interferenza di fenomeni. Si distinguono ancora il soggetto e l’oggetto, ma per quel tanto e secondo quel significato e valore, che sono compatibili col soggettivismo sensistico, nel campo della conoscenza, e con un assoluto fenomenismo nel campo della teoria della realtà.
David Hume nacque a Edimburgo nel 1711. Viaggiò molto in Italia, Olanda, Austria, Francia.
A Vienna, a Torino, a Parigi fu segretario di legazione o d’ambasciata.
Fu sottosegretario di Stato per la Scozia.
Fu storico e filosofo, uno degli spiriti più chiari e indipendenti del Settecento, amico del Rousseau e di Adam Smith. Tuttavia, quando dimorò a Parigi, non pochi enciclopedisti gli rimproveravano di non aver rotto tutta la catena delle superstizioni.
Prima fu poco conosciuto, poi si affermò e la sua fama andò sempre crescendo.
Morì nel 1776.
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Opere principali:
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Trattato della natura umana
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Storia delle rivoluzioni d’Inghilterra
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Saggi sull’intelletto umano
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George Berkeley, pur negando valore all’idea della sostanza materiale, riconosce una realtà sostanziale allo spirito. Lo Hume non riconosce valore di realtà sostanziale né alla materia né allo spirito e non ammette che fenomeni e stati di coscienza, che si succedono.
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Non c’è nulla d’identico e di permanente; nemmeno I’io non è dunque una sostanza.
La successione degli stati di coscienza è soggetta alla legge dell’associazione delle idee, cioè ai rapporti di somiglianza e di contiguità.
Tanto nella successione dei fatti interni, quanto in quella dei fenomeni esterni, noi introduciamo un legame di necessità per sola forza d’abitudine. Quindi esso non ha validità oggettiva.
Il nesso causale, come il sostrato sostanziale, dei fenomeni è una pura entità mentale. L’abitudine poi è effetto di ripetizione e su di essa è fondata l’induzione, che è l’attesa degli stessi fenomeni, date le stesse circostanze (Fenomenismo gnoseologico e ontologico).
Deriva, da ciò, che l’esperienza è un fluire di apparenze, tra cui l’abitudine ha fissato delle associazioni più o meno costanti.
Di là da queste apparenze non ci è dato di passare (Scetticismo).
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David Hume in un ritratto di Allan Ramsay del 1766 |
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