Tra le opere minori di Machiavelli troviamo la “Clizia”, ricalcata sulla “Casina” di Plauto. Venne rappresentata a Firenze per la prima volta nel 1525 e pubblicata nel 1537. Ha per motivo l’amore che per Clizia nutrono il vecchio Nicomaco, alla cui custodia fu già affidata, e il figlio di lui Cleandro: che naturalmente è l’amato dalla fanciulla e diviene alla fine suo marito.
CLIZIA
Commedia in prosa in cinque atti di Niccolò Machiavelli. Composta all’inizio del 1525, venne rappresentata a Firenze in casa di Filippo Falconeri il 13 gennaio 1525 e pubblicata a Firenze nel 1537.
Lingua originale – Italiano
Genere – Commedia
Prima assoluta – 13 gennaio 1525
Casa del Falconetti
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Personaggi
Prologo
Nicomaco vecchio, innamorato di Clizia
Sofronia sua moglie
Cleandro loro figlio, anch’egli innamorato di Clizia
Clizia fanciulla (mai in scena)
Eustachio fattore di Nicomaco, alleato di Cleandro
Pirro servo di Nicomaco, suo alleato
Palamede amico di Cleandro
Damone amico di Nicomaco
Sostrata sua moglie
Ramondo gentiluomo napoletano, padre di Clizia
Doria serva di Nicomaco
Siro servo di Nicomaco (mai in scena)
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ATTO I
Il giovane Cleandro racconta all’amico Palamede l’antefatto: durante la spedizione di Carlo VIII in Italia un gentiluomo del suo seguito, Beltramo di Guascogna, affidò all’amico Nicomaco, padre di Cleandro, una bambina rapita a Napoli di nome Clizia. Scomparso Beltramo, probabilmente nella battaglia di Fornovo, Nicomaco e la moglie Sofronia hanno allevato Clizia come una figlia, ma questa, cresciuta in età da marito, attrae sia Nicomaco sia Cleandro. Il vecchio, per averla, vuole darla in moglie al servo Pirro e accasare la coppia presso il vicino Damone; Sofronia, per ostacolare Nicomaco, vuole che sia il fattore Eustachio a sposare Clizia.
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ATTO II
Eustachio, convocato da Cleandro, giunge a Firenze, destando i sospetti e le ire di Nicomaco e Pirro. Sofronia, intenzionata a contrastate le voglie del figlio e del marito, mette al sicuro Clizia insieme alla serva Doria nella stanza da letto.
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ATTO III
Nicomaco minaccia di divorziare se Sofronia non accetterà i suoi voleri. I due coniugi si accordano per persuadere il candidato dell’avversario a desistere dalle nozze, ma, poiché né Pirro né Eustachio cedono, si procede a un sorteggio, che assegna Clizia a Pirro.
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ATTO IV
Nicomaco s’è accordato con Damone e Pirro per avere campo libero con Clizia la prima notte di nozze. Cleandro, venuto a conoscenza del piano paterno, lo rivela alla madre; insieme a Sostrata, moglie di Damone, escogitano la beffa per Nicomaco: a vestire i panni di Clizia e a giacere con Nicomaco sarà il servo Siro.
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ATTO V
Nicomaco, ancora sconvolto dall’esito della notte, ottiene il perdono di Sofronia, che ha inviato Clizia in un monastero per preservarla, finché non si presentino nozze convenienti. A Firenze giunge Ramondo, un gentiluomo napoletano che si proclama padre di Clizia. Alla notizia, Sofronia acconsente alle nozze tra Clizia e Cleandro.
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