IL PENSIERO FILOSOFICO E SCIENTIFICO NEL CINQUECENTO

Martin Lutero
 

Riforma e Controriforma

Il Rinascimento è stato prosecuzione dell’Umanesimo e sua antitesi. Ne raccolse l’educazione letteraria, lo spirito laico, ma se ne distaccò nettamente nel campo del pensiero scientifico.

Mentre l’Umanesimo fu sostanzialmente antiscientifico, col Rinascimento inizia un’età nuova per la scienza. Non sarà un processo facile né privo di contraddizioni: alla spinta che viene da una società europea mercantile e capitalistica in espansione, che necessita in ogni campo, di strumenti nuovi, di una tecnica aggiornata e – soprattutto – di principi ideologici che ne riflettano la natura, si opporranno le vecchie incrostazioni culturali, lo spirito conservatore che ha nella Chiesa il suo più potente baluardo.
Con la chiesa il nuovo pensiero filosofico e scientifico dovrà fare i conti. Nel 1517 prende le mosse un movimento generale di protesta contro il potere ecclesiastico. Ne è capo Martin Lutero che con l’affissione nel Duomo di Wittemberg delle famose “95 tesi” denuncia la corruzione della Chiesa e lancia il suo appello per la Riforma.
Il movimento per la Riforma dilaga in tutta Europa: è una rivoluzione religiosa ma che ha al fondo forti motivazioni politiche e sociali. E’ il rifiuto da parte degli Stati nazionali europei di riconoscere i diritti che su di essi accampa la Chiesa; è la rivendicazione individualistica – secondo lo spirito del Rinascimento – del libero esame, del ruolo della ragione anche nei rapporti con la fede.
La Chiesa affronterà la tempesta e vi reagirà vigorosamente, attorno alla metà del XVI secolo, con la Controriforma, consolidando la propria unità. L’Inquisizione funzionerà contro i reprobi, molti dei quali andranno al rogo o saranno perseguitati, come Giordano Bruno e Galilei. Ma la Riforma, pur se sconfitta, resta un segno dei tempi, della loro evoluzione: la Chiesa sarà costretta ad adeguarvisi.

La rivoluzione copernicana

 
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 Nicolò Copernico
Un momento di grande importanza nella storia della scienza e del pensiero filosofico è costituito dall’opera di Nicolò Copernico.
Nato a Torun in Polonia net 1473, Copernico (italianizzazione del cognome Koppernigk) aveva studiato in diverse città italiane ed in particolare a Bologna, dove s’era dedicato all’astronomia. In questa disciplina egli impegnò l’intera sua esistenza di studioso.
Copernico ricercava una immagine più precisa, razionale e descrivibile dei cieli. Nel suo celeberrimo libro  De rivolutionibus orbium coelestium (Sulla rivoluzione dei mondi celesti),
pubblicato l’anno stesso della sua morte (1543) egli propose per primo la teoria eliocentrica che rappresentava l’Universo come un sistema di sfere – tra cui la Terra – ruotanti attorno al Sole. Era il capovolgimento della concezione tradizionale tolemaica (dal nome di Claudio Tolomeo – 138-180 d.C. –  matematico e geografo greco, autore dell’Almogesto, trattato di astronomia in cui si espone il sistema detto appunto tolemaico) o geocentrica (che poneva, cioè, la Terra al centro dell’Universo) sostenuta dalla Chiesa.
L’idea copernicana che, considerando quasi infinita la distanza delle stelle, prospettava un Universo infinitamente grande e la Terra come parte infinitesima di esso, cominciò a scuotere, sul terreno scientifico ma più ancora su quello filosofico, le vecchie convinzioni. Una autentica rivoluzione del pensiero: ad essa aderirono e si ispirarono vigorose personalità di pensatori del Rinascimento.
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Giordano Bruno (1548-1600) da Nola, fu il più grande filosofo italiano del Rinascimento. Nella sua dottrina è presente la concezione copernicana. Egli sostenne che l’Universo è infinito, nello spazio e nel tempo: di quest’Universo Dio è l’anima infinita, presente in ogni suo aspetto. Nell’insieme di questi aspetti l’uomo può avere percezione di Dio, ma non attraverso la contemplazione bensì con l’eroico furore, con un impegno totale, cioè di libera azione di conquista.
Tacciato di eresia, Bruno, frate domenicano, subì un primo processo nel 1576 e abbandonò il saio. Denunziato di nuovo al Tribunale di Venezia della Inquisizione, rifiutò di ritrattare le sue idee e morì, arso sul rogo, a Roma nel 1600.
Giordano Bruno fu autore di vari trattati e dialoghi (De la causa principio et uno…, Spaccio della bestia trionfante…, Gli eroici furori) di natura filosofica; ma egli, a buon diritto, appartiene anche alla storia delle lettere per la sua prosa realistica e violenta e per una bellissima commedia, Il Candelaio, in cui riprendendo personaggi tipici del teatro cinquecentesco, costruisce una graffiante, grottesca caricatura delle idee e dei costumi contro i quali indirizza il suo pensiero.
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La vita di Tommaso Campanella, nato in Calabria nel 1568 e morto nel 1639 a Parigi, ebbe per qualche aspetto delle analogie con quella di Bruno, anche se meno tragica ne fu la conclusione.
Domenicano anch’egli, ispirò la sua concezione filosofiche alle idee “naturaliste” di Bernardino Telesio (1509-1588 – sostenne che la spiegazione dei fenomeni della natura è nei due principi agenti, il caldo e il freddo), del tutto invise all’ordine religioso cui apparteneva.
Nel 1599 fu condannato per eresia e per aver partecipato ad una congiura contro il governo spagnolo e scontò 30 anni di carcere. In reclusione scrisse la maggior parte delle sue opere e poesie. La sua visione politica è contenuta nell’opera La città del sole, del 1602, in cui disegna una immaginaria società dove potere politico e religioso sono nelle mani di un solo capo, dove non esistono famiglia, proprietà  privata e uso della moneta; dove i beni sono comuni e comune è il lavoro, l’istruzione, la regolamentazione dei matrimoni.
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Galileo Galilei dette al pensiero scientifico una svolta profondamente rinnovatrice. Egli fu convinto assertore del metodo sperimentale; in senso moderno ne fu addirittura l’iniziatore. Sostenne, cioè, che alla conoscenza della natura non si perviene in forza di ipotesi filosofiche o di credenze derivate dalla tradizione e dal pensiero teologico, ma con la osservazione diretta dei fenomeni che in natura avvengono. In altre parole, Galilei si preoccupa non di ricercare i “perché” filosofici dell’Universo, del mondo naturale, ma di spiegare come questo Universo si presenta.
Nato nel 1564 a Pisa, Galilei iniziò gli studi dedicandosi alla medicina. Ben presto, però, la sua passione per la fisica e la matematica impressero alla sua vita un indirizzo del tutto diverso. Attento osservatore (a soli vent’anni aveva formulato le leggi dell’isocronismo del pendolo), divenne insegnante di matematica nello Studio pisano. Qui condusse varie ricerche sul moto dei gravi.
Nel 1592 si trasferì a Padova dove scrisse, tra l’altro, un Trattato sul moto accelerato.
Nel 1600 costruisce un cannocchiale e con esso compie una serie di osservazioni astronomiche che Io portano alla scoperta di quattro satelliti di Giove (che egli chiama Stelle medicee in onore del granduca Cosimo II de’ Medici), delle stelle della Via Lattea, della natura del suolo lunare.
Nei suoi studi astronomici egli convalida e prova la fondamentale verità della ipotesi eliocentrica e delle .affermazioni di Keplero (Johannes Kepler – Keplero 1571-1630): astronomo tedesco, perfezionò la teoria copernicana enunciando le leggi sul moto dei pianeti), circa il movimento della Terra attorno al Sole. I risultati delle sue osservazioni vengono pubblicati in un libro scritto in latino: il Sidereus Nuncius, del 1610. In questo stesso anno, trasferitosi in Toscana su invito di Cosimo II, è fatto oggetto di un’opera continua di calunnia. E’ accusato di essersi posto, con le sue idee, contro la religione.
Nel 1616 viene ammonito a non interessarsi oltre di problemi astronomici. Ma Galileo non desiste: con il Saggiatore, opera polemica con la quale irride alla ottusità dei suoi avversari, e, soprattutto con il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, egli riprende in pieno la difesa delle teorie copernicane.
Nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, immagina un confronto tra un copernicano, un sostenitore delle teorie tolemaiche ed un terzo personaggio, che discute le affermazioni del primo. Quest’opera rappresenta il colmo per le gerarchie ecclesiastiche che rinnovano l’accusa a Galileo di aver sostenuto una dottrina in contrasto con i principi della Chiesa e di aver adombrato, nel personaggio del tolemaico – il goffo Simplicio – la stessa figura del pontefice. Benché malato, egli, è costretto a comparire dinanzi al Santo Uffizio di Roma (1633), dove inizia il processo che durerà quattro mesi e che vedrà Galilei difendere strenuamente e con grandissima abilità e cultura, le proprie idee. Alla fine è condannato all’abiura ed al carcere a vita.
Probabilmente l’entità della sua “colpa” avrebbe, in diverse circostanze, comportato la pena di morte. Ma nella comminazione del carcere a vita e nella successiva mitigazione di questa pena in una specie di confino ad Arcetri, vicino Firenze (dove Galilei morì nel 1642) si deve vedere il disagio della Chiesa di fronte ad una persecuzione che sapeva avrebbe sollevato l’indignazione di tutta l’intellettualità d’Europa e che sarebbe comunque rimasta nella storia come un triste esempio dell’intolleranza, della ottusa crudeltà dell’autorità ecclesiastica dei tempi.
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IL PENSIERO FILOSOFICO E SCIENTIFICO NEL CINQUECENTO

GIORDANO BRUNO – Vita e opere

IL CANDELAIO – Giordano Bruno

TOMMASO CAMPANELLA – Filosofia della natura e teoria della scienza

LA CITTÀ DEL SOLE – Tommaso Campanella

Vita e opere di GALILEO GALILEI

Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo – Galileo Galilei

UTOPIA di Thomas More

TRATTATO SUL GOVERNO – John Locke

SAGGIO SULL’INTELLETTO UMANO – John Locke

SULL’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA – Pietro Pomponazzi

NICCOLÒ MACHIAVELLI – Vita e opere

CULTURA E POLITICA IN MACHIAVELLI – IL PRINCIPE

LA MANDRAGOLA – Niccolò Machiavelli

MACHIAVELLI – Canto degli spiriti beati – Canto dei romiti – Serenata – L’asino d’oro – Belfagor – Clizia – Primo Decennale – Secondo Decennale – Dialogo delle lingue

CLIZIA – Niccolò Machiavelli

IL RINASCIMENTO DI MACHIAVELLI

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DELL’ARTE DELLA GUERRA – Niccolò Machiavelli

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LA VITA DI CASTRUCCIO CASTRACANI – Niccolò Machiavelli

Gramsci e Machiavelli – Quaderni del carcere – Il moderno Principe

UMANESIMO E RINASCIMENTO (1400-1600) – La filosofia del Rinascimento

UMANESIMO E RINASCIMENTO (1400-1600) – Il metodo sperimentale

FILOSOFIA MODERNA (1600-1850) – Posizioni e problemi della filosofia moderna

FILOSOFIA MODERNA (1600-1850) – La concezione filosofica di Descartes (Cartesio)

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