NAPOLEONE DA AJACCIO A SANT’ELENA

Napoleone attraversa le Alpi, dipinto di Jacques-Louis David

Napoleone da Ajaccio a Sant’Elena

Napoleone Bonaparte nasce ad Ajaccio il 15 agosto 1769 da una famiglia non ricca della nobiltà locale. E’ questo il periodo in cui la Repubblica di Genova, stanca di lottare contro i patrioti corsi guidati da Pasquale Paoli, vende l’isola alla Francia. Il padre di Napoleone si schiera con il cosiddetto “partito francese”, ma il piccolo Napoleone rimpiange Paoli e odia i francesi, che considera ancora degli stranieri.
Nel 1779 Napoleone viene mandato in Francia con il fratello maggiore, Giuseppe, nel collegio di Autun; poco dopo viene trasferito a spese dello Stato nella scuola militare di Brienne.
A quindici anni supera l’esame di ammissione alla scuola militare di Parigi, dove allora insegnavano il matematico Monge, l’astronomo Laplace e altre personalità scientifiche dell’epoca e dove si formavano i quadri dell’esercito.
Ma nel corso del primo anno di studi, nel febbraio 1785, muore il padre di Napoleone e il giovane allievo ufficiale deve prendere a proprio carico il mantenimento della famiglia. Così il 10 ottobre 1785, col grado di sottotenente, viene inviato presso il reggimento a Valenza.
Nel 1789 Napoleone si schiera dalla parte della rivoluzione, che sola gli può permettere quella carriera politica e militare che prima gli era chiusa. Il suo primo campo d’azione è la Corsica, dove nel 1791 è capo battaglione delle guardie nazionali di Ajaccio, e nel 1793 conduce una spedizione a La Maddalena, che fallisce però miseramente.
Nel 1791 combatte contro i patrioti di Paoli e in seguito a questi fatti è costretto a fuggire dalla Corsica. Si trova così all’assedio di Tolone, che si è ribellata alla Repubblica.
Nominato comandante delle artiglierie, Napoleone risolve brillantemente la situazione mettendo in fuga la flotta inglese e guadagna così il grado di generale di brigata. Ma di lì a poco crolla la dittatura rivoluzionaria giacobina e Napoleone, sospettato dal Direttorio di simpatie giacobine, viene arrestato. Al giovane Napoleone, che viene lasciato in disparte per un lungo periodo di tempo, si offre finalmente una nuova occasione: con le cannonate del 13 vendemmiale (5 ottobre) 1795 stronca un’insurrezione realista, guadagnandosi la fiducia di Barras, nella casa del quale conosce Giuseppina Tascher de la Pagerie vedova del visconte di Beauharnais, che sposerà l’anno successivo.
Grazie all’appoggio del potente amico della moglie, Napoleone ottiene il comando dell’esercito dell’interno prima, poi dell’armata d’Italia. Sono questi, comunque, comandi ritenuti secondari, essendo la parte più addestrata ed equipaggiata dell’esercito schierata sul fronte del nord, agli ordini dei generali Jourdan e Moreau.
Ma Napoleone la pensa diversamente. Col famoso proclama all’armata che è un vero e proprio invito al saccheggio (“Soldati, voi siete nudi, affamati… vi porterò nelle contrade più fertili del mondo”) si mette alla testa dell’esercito che entra in Italia, batte separatamente piemontesi ed austriaci, costringendo i primi a ritirarsi dalla lotta con l’armistizio di Cherasco (28 aprile 1796) e i secondi, dopo le battaglie di Lonato, Arcole e Rivoli, alle trattative per la pace di Leoben (18 aprile 1797).
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Napoleone alla battaglia delle piramidi
Antoine-Jean Gros
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Dopo la trionfale campagna d’Italia, che ne fa il comandante più autorevole delle armate francesi, Napoleone viene messo a capo di una spedizione antinglese, che egli conduce in Egitto dove sbarca il 2 luglio 1798, dopo aver fortunosamente evitato la flotta inglese.
Nelson però scopre la flotta francese all’ancora nella baia di Abukir e la distrugge completamente il 1° agosto. Napoleone consegue frattanto varie vittorie sulla terraferma, ma alle notizie della campagna di Suvorov in Italia abbandona il suo esercito, torna in Francia con pochi seguaci e con il colpo di Stato del 18 brumaio 1799 abbatte il Direttorio e si fa nominare Primo Console.
Riprende quindi la guerra contro i coalizzati, scende nuovamente in Italia e batte con una magistrale battaglia gli austriaci a Marengo (14 giugno 1800), costringendoli alla pace di Lunéville (9 febbraio 1801). Conclude poi, nel 1802, la pace di Amiens con l’Inghilterra e nello stesso anno si fa nominare Console a vita.
Nel 1801 Napoleone rompe la Pace di Amiens con l’Inghilterra; sfugge all’attentato ordito contro di lui da Giorgio Cadoudal, già capo degli insorti vandeani, e il 2 dicembre 1804 in Notre Dame si fa incoronare imperatore dei francesi.
Si forma nel 1805 la Terza Coalizione e la flotta inglese comandata da Nelson batte quella franco-spagnola a Trafalgar (21 ottobre), ma Napoleone ottiene ancora nuove vittorie; contro gli austriaci a Ulma (15-20 ottobre) e contro gli austro-russi ad Austerlitz (2 dicembre).
Con la pace di Presburgo Napoleone sottomette definitivamente la Germania e assegna ai fratelli e ai generali più fidati i troni dell’Europa da lui dominata.
Il tentativo della Prussia, della Russia, dell’Inghilterra e della Svezia di ribellarsi a questo stato di cose si concretizza nella Quarta Coalizione. Ancora una volta Napoleone porta alla vittoria la grande armata, prima contro i prussiani a Jena e Auerstadt, poi contro i russi a Eylau e Friedland. L’8 luglio 1807 firma la pace di Tilsit: è la divisione dell’Europa tra Francia e Russia che entra a far parte del blocco continentale contro l’Inghilterra.
Napoleone occupa poi nel maggio 1808 la Spagna e ne affida al fratello Giuseppe il trono, ma incontra una decisa resistenza armata popolate, che lo costringe a tenere impegnate senza successo una gran parte delle sue truppe.
Il 14 aprile 1809 l’arciduca Carlo invade la Baviera alla testa delle truppe austriache. Napoleone muove contro di lui con 100.000 uomini, 100.000 dei quali però sono tedeschi arruolati nella Confederazione Renana, mentre le sue truppe migliori sono impegnate in Spagna. Riesce ugualmente a battere gli austriaci a Abensberg, Eckmùhl, Regensburg. Quindi, inseguendo l’arciduca Carlo in ritirata, a Abensberg.
L’8 maggio Napoleone pernotta nel castello di Schönbrunn e il 13 gli vengono consegnate dal borgomastro le chiavi di Vienna. Ma l’arciduca Carlo porta il suo esercito sulla sponda opposta del Danubio, e quando Napoleone cerca di oltrepassare anch’egli il fiume a Lobau, gli infligge una sconfitta. Napoleone però, rinforzato dall’arrivo delle truppe di McDonald dall’Italia, distrugge l’esercito austriaco in una memorabile battaglia combattuta il 5 e 6 luglio sulle alture di Wagram.
Il 14 ottobre l’Austria firma la pace di Schönbrunn. E’ questo il momento in cui Napoleone è all’apogeo della sua potenza. Ripudia la prima moglie e sposa Maria Luisa d’Austria (1° aprile 1810).
La Russia, preoccupata dalle mire espansionistiche di Napoleone, organizza la Sesta Coalizione; Napoleone inizia allora l’invasione dell’impeto zarista (24 giugno 1812) e si spinge verso Mosca. A Borodino il 7 settembre ha luogo un sanguinosissimo scontro in seguito al quale i russi abbandonano Mosca al dissanguato esercito di Napoleone. Dopo qualche giorno l’imperatore inizia la ritirata, che si trasforma in una disastrosa fuga coronata dal disastro della Beresina. Popoli e governi d’Europa insorgono allora contro Napoleone, che, dopo vani temporeggiamenti in Sassonia, viene sconfitto a Lipsia nella Battaglia delle Nazioni (16-18 ottobre 1811).
Ormai battuto, il 31 marzo 1814 abdica e viene relegato nell’isola d’Elba. Di qui però riesce a evadete l’anno successivo e il 1° marzo 1815 sbarca con pochi compagni a Cannes. Ottiene il potere senza colpo ferire ma solo cento giorni dopo, a Waterloo (18 luglio), è battuto definitivamente da inglesi e prussiani.
Dopo l’abdicazione (22 giugno) è preso prigioniero dagli inglesi, che lo deportano nell’isola atlantica di Sant’Elena, dove muore il 5 maggio 1821.
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Napoleone Bonaparte primo console
Antoine-Jean Gros