LA LAVANDAIA – Jean-Baptiste Siméon Chardin

LA LAVANDAIA (1733 circa)
Jean-Baptiste Siméon Chardin (1699-1779)
Museo Nazionale di Stoccolma
Olio su tela cm 37 x 42,5

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Con grande semplicità e discreto realismo Chardin descrive in questo dipinto, denominato La Lavandaia, un episodio tratto dalla vita quotidiana della classe umile.
La scena si svolge in un interno, le due donne sono occupate a svolgere le mansioni domestiche, mentre un bimbo è assorto a giocare con delle bolle di sapone. I gesti bloccati, le espressioni semplici compongono un esempio di gran- de poesia dell’intimità quotidiana.
Chardin ha utilizzato, come in altre opere di soggetto simile, un espediente innovativo nel particolare della porta aperta sullo sfondo che introduce lo spettatore verso un’ulteriore scena, chiara e brillante tanto da evidenziare anche il muro di fondo, dove si intravede una donna intenta a tendere dei panni.
La Lavandaia è messa in relazione con La Femme à la fontaine, molto simile nella struttura compositiva e comunque legata dallo stesso intento di descrizione della classe media alla vigilia della Rivoluzione. In entrambi i dipinti troviamo elementi di estrema delicatezza soprattutto nella rappresentazione di alcuni oggetti, piccoli ma discreti esempi di nature morte, genere al quale il pittore si dedica in altri quadri in maniera più dettagliata.
La composizione riflette l’interesse di Chardin per i temi e la maniera lucida e dettagliata della pittura olandese del XVIII secolo, a lui nota grazie anche a pittori come Van Mieris, Dou, Van der Werff e Schalken molto popolari in Francia.

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La Lavandaia, Jean-Baptiste Siméon Chardin – Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo

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La Lavandaia fu probabilmente dipinto in pendant con La Femme à la fontaine per il cavalier Antoine de La Roque. I due quadri furono esibiti per la prima volta al Salon del 1737. Furono acquistati, attraverso la mediazione dell’antiquario Gersaint, dal conte Carl Gustav Tessin, ambasciatore svedese a Parigi, per l’erede al trono e futuro re di Svezia, principe Adolf Frederick.
Il quadro rimase nella Collezione Reale al Castello di Drottningholm fino al 1865 quando passò al Museo Nazionale di Stoccolma. Lo stato di conservazione non è dei migliori, alcune parti risultano essere molto alterate.
Delle due opere esistono delle incisioni di Charles Nicholas Cochin. Esiste una replica firmata de La Lavandaia quasi del tutto identica, conservata al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo.

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 La Femme à la fontaine -Jean-Baptiste Siméon Chardin, Stoccolma, Museo Nazionale

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