L’ATELIER DEL PITTORE – Gustave Courbet

L’ATELIER DEL PITTORE (1855)
Gustave Courbet (1819-1877)
Olio su tela cm 359 x 598
Museo d’Orsay, Parigi

.

Courbet concepì questa enorme tela quasi come manifesto della propria vita artistica ed esistenziale. Il titolo primitivo dell’opera L’atelier del pittore, allegoria reale che determina una fase di sette anni della mia vita artistica, esprime le complesse intenzioni dell’artista.
Courbet fu uno dei principali protagonisti dei moti parigini del 1848, che determinarono la caduta della Monarchia e l’affermazione della Repubblica. Le sue idee politiche naturalmente si riflettevano sulla sua pittura a cui egli attribuiva un valore sociale.
Courbet impianta la scena nel suo atelier, dal 1849 ospitato all’interno del granaio del padre. Egli si ritrae al centro della composizione, esaltando così il ruolo del pittore e dell’arte nella società; a destra sono alcuni suoi amici e compagni di lavoro e a sinistra altri personaggi di fantasia. Tutti comunque assumono valenza simbolica: la donna seduta per terra che allatta il suo piccolo allude alla Miseria; il teschio è deposto sul “Journal des débats” in quanto in quella rivista Proudhon aveva esposto il suo pensiero riguardo alla stampa reazionaria quale cimitero delle idee; il bracconiere con il cane impersona la Caccia, passione di Courbet; particolare disprezzo è rivolto alla chitarra e al sombrero posti a terra in quanto, a giudizio dell’artista, sono gli attributi della Poesia Romantica.

In realtà la maggior parte di queste figure allegoriche sono caricature di politici (Napoleone III è il cacciatore, Bertin il mercante ecc.): si spiega quindi così lo scandalo prodotto da quest’opera quando venne presentata al pubblico.
Grazie alla luce proveniente dal finestrone di destra il misero luogo diviene uno spazio poetico, colmo di suggestioni: basta osservare il contrasto tra il luminoso panneggio delle vesti della modella e l’oscurità dell’ambiente, oppure la freschezza dei colori del paesaggio del quadro sul cavalletto e il generale tono monocromo bruno che caratterizza tutta la scena.

La tela, firmata e datata in basso a sinistra “55, G. Courbet”, fu presentata da Courbet all’Esposizione Internazionale del 1855. A causa del rifiuto da parte della commissione esaminatrice, l’artista allestì una propria mostra, nella quale espose trentanove dipinti, in un padiglione nei pressi del Salon costruito con il contributo del mecenate A. Bruyas. La tela è giunta al Louvre nel 1920 grazie ad una sottoscrizione pubblica e al contributo della Société des Amis du Louvre. Dal
1986 è esposta al Museo d’Orsay.

 

Personaggi storici e figure simboliche nell’atelier del pittore

I personaggi presenti sulla destra della composizione, tutti amici di Courbet, sono stati identificati nel 1906 dallo studioso G. Ryat. A ciascuno di loro l’artista affida il compito di alludere all’arte di cui sono rappresentanti: Charles Baudelaire, seduto sopra il tavolo, la Poesia; Champfleury, seduto sullo sgabello, la Prosa; P. J. Proudhon, in piedi sullo sfondo, la Filosofia Socialista, Promayet la Musica, Max Bouchon la Poesia Realista e A. Bruyas, in piedi in primo piano sullo sfondo, il Mecenatismo. Infine, il bambino intento ad osservare l’artista che dipinge rappresenta il Futuro. Accanto a Courbet è sua sorella Juliette che aveva posato più volte per lui.

.

VEDI ANCHE . . .

GUSTAVE COURBET e il realismo francese

L’ATELIER DEL PITTORE – Gustave Courbet

FUNERALE AD ORNANS – Gustave Courbet

LES DORMEUSES – Gustave Courbet

BONJOUR MONSIEUR COURBET – Gustave Courbet

LE BAGNANTI – Gustave Courbet

IL CERVO ALLA FONTE – Gustave Courbet

L’UOMO CON LA PIPA (Autoritratto) – Gustave Courbet

CAPRIOLI NEL BOSCO – Gustave Courbet

.