ADORAZIONE DEI PASTORI - Georges de La Tour

ADORAZIONE DEI PASTORI (1644 circa)
Georges de La Tour (1593-1652)
Olio su tela cm 137 x 107
Museo del Louvre, Parigi

Costretti dentro uno spazio ridotto sono la Madonna con le mani giunte, a sinistra della composizione, San Giuseppe che tiene in mano una candela, e tre contadini abbigliati con gli abiti tradizionali della Lorena, tutti in atto di adorare il Bambino che dorme pacifico entro la misera culla osservato da un tenero agnellino che però non deve essere letto come simbolo della Passione. I solidi corpi sono come bloccati, quasi a voler rendere eterno l’evento sacro; la semplificazione della forma e la luce che illumina solo la parte centrale della composizione, che mette in risalto il corpo della Vergine e del Bambino lasciando in penombra gli altri personaggi, concorrono a conferire alla scena una sorta di astrazione nonostante siano tanti gli elementi che la legano alla realtà. Stilisticamente quest`opera è molto vicina al San Giuseppe carpentiere anch’essa esposta al Louvre. Nel 1971 la tela e stata identificata con una Natività dipinta nel 1644 da Georges de La Tour per la città di Lunéville, che doveva essere la prima di una serie di opere del pittore che la popolazione offriva ogni anno al governatore della Lorena.

Il dipinto compare per la prima volta nell’inventario della collezione del governatore della Lorena La Ferté redatto nel 1653. Perdute le tracce, esso è riapparso come opera di un artista ignoto nel mercato nel 1924, quando l’antiquario Nancy lo acquistò in un istituto di religiose. Nel 1926 venne venduto ad Amsterdam al collezionista M. F. H. Rothmann di Berlino. ln questa occasione il Voss per primo attribuì il quadro, le cui condizioni erano seriamente compromesse, a Georges de La Tour. Acquistata dal Louvre per 60.000 franchi, la tela nel 1964 è stata sottoposta ad un complesso restauro. Il primitivo aspetto della composizione è noto grazie a una mediocre copia di un artista ignoto, conservata al Museo Toulouse-Lautrec di Albi. Dal confronto fra i due quadri appare evidente che la tavola originale è stata tagliata nella parte inferiore sopprimendo così i piedi di San Giuseppe.