L’INDIFFERENTE – Jean-Antoine Watteau

L’INDIFFERENTE (1717)
Jean-Antoine Watteau (1684-1721)
Olio su tela cm 26 x 19
Museo del Louvre, Parigi

Si tratta di una delle opere più celebri di Watteau e raffigura un giovane uomo vestito con un abito verde dai toni argentei, un manto rosso con la risvolta uguale all’abito. Il personaggio dal fisico snello e agile, perfettamente in equilibrio nonostante la posa difficile, sta per dare inizio alla danza con grazia ed eleganza.
L’opera ha come pendant La Finette, sempre al Louvre, rappresentante una giovane donna con arciliuto.
Difficile è l’interpretazione dei due soggetti e i relativi titoli. L’indifferente ricorda che nel 1738 M.lle Sallé della Comedie Française istituì un’associazione chiamata Ordre des Indifferents. Si trattava di un gruppo molto stravagante: i membri, uomini e donne, volevano sottrarsi al dominio dell’amore combattendolo, tanto che il loro stemma era un ghiacciolo di cristallo. Dunque le due originali composizioni di Watteau avevano probabilmente dei riferimenti sessuali alla pederastia e all’onanismo, specie nel caso dell’Indifferente.
È stato anche ipotizzato che la figura femminile sia l’allegoria della musica e quella maschile della danza.
La grazia e la raffinatezza di quest’ultima è stata felicemente descritta da Claudel nel 1941: “Tutt’altro che indifferente questo messaggero di madreperla, questo foriero dell’Aurora (…). Metà sensibilità e metà pettegolezzo, metà aplomb e metà rilassamento, silfide, prestigio, una penna vorticosa che si prepara alla voluta”.

La provenienza dei due pendant è identica.
Appartenevano a Jean-Baptiste Massé quando nel 1729 furono incisi in Recueil Julienne. Comprati da Charles-Nicolas Cochin per il marchese de Marigny, fratello di Madame Pompadour, dopo l’asta de Marigny del 1782 furono acquistati dall`intendente della Marina Godefroy, la cui collezione fu venduta nel 1785. Presenti alla vendita di Jean-Baptiste Pierre Le Brun nel 1806, entrarono nella collezione di Le Caze prima del 1848. Furono quindi donati al Louvre nel 1869. Nel 1782 Luigi XIV avrebbe voluto acquistare i due quadri ma fu sconsigliato dallo stesso Cochin che li considerava “trop récurés”.
Datate all’unanimità fra il 1716 e il 1718, le due opere sono ritenute dalla maggior parte della critica del 1717.

LA FINETTE (1717)
Jean-Antoine Watteau (1684-1721)
Olio su tela cm 26 x 19
Museo del Louvre, Parigi

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