ENERGIA SOLARE – IL FUTURO

CASE SOLARI: Fra i piú recenti edifici, riscaldati a energia solare, figurano queste villette bifamiliari, costruite a Edimburgo, in Scozia. L’inclinazione a 40° dei tetti delle case e delle serre adiacenti, consente di captare la maggiore quantità possibile di radiazioni solari.

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ENERGIA SOLARE

Sfruttata sin dalla preistoria

Può l’energia solare soddisfare tutto il fabbisogno energetico dell’uomo? La storia dice di si, poiché in caso contrario l’umanità non avrebbe potuto sopravvivere. Per la maggior parte della sua esistenza, la specie umana ha sfruttato unicamente le risorse di energia fornite dal Sole. Ancor oggi le popolazioni primitive ricavano oltre due terzi dell’energia che consumano dalla legna da ardere, per cucinare e riscaldarsi, e dai foraggi per alimentare gli animali da tiro: risorse rinnovabili che dipendono dalla luce solare.
Ma questa è solo una risposta parziale. Le società contemporanee, o almeno quelle industrializzate, hanno sostituito al lavoro delle braccia e degli animali quello compiuto da motori alimentati da combustibili, quali il carbone e il petrolio, che non sono rinnovabili. In tal modo è stata garantita una vita comoda a molti milioni di persone che la società preindustriale non avrebbe potuto far vivere. Agli attuali livelli demografici, ë impensabile un ritorno a una società rurale, in cui ciascuno abbia il proprio pezzetto di terra, il proprio focolare, l’aratro e il cavallo da tiro. Anche le società piú primitive odierne si trovano di fronte a una crisi energetica, provocata dal rapido declino delle loro risorse di combustibile, costituite principalmente dalla legna da ardere.
La quantità di radiazioni solari che raggiungono l’involucro esterno dell’atmosfera è immensa: 28.000 volte superiore a tutte le forme di energia industriale sfruttate dall’uomo. Circa il 35% degli 1,5 quadrilioni di megawatt, costituiti dal calore solare, che raggiungono il nostro pianeta viene riflesso nello spazio; il 18% è assorbito dall’atmosfera e ne provoca i movimenti sotto forma di venti; il 47% raggiunge il suolo. Nessun Paese al mondo consuma tanta energia quanta ne giunge gratuitamente ogni anno sui tetti delle sue case. Per esempio, l’energia che raggiunge annualmente solo la superficie occupata dalla rete stradale degli Stati Uniti è pari a circa il doppio del consumo mondiale annuo di combustibili fossili.
È quindi evidente che vi è grande abbondanza di energia solare. Ma è enormemente dispersa, e raccoglierla e concentrarla è impresa costosa e difficile. Una nuova economia mondiale basata sull’energia solare, se dovesse realizzarsi, sarebbe profondamente diversa da quella cui siamo abituati. Un sostituto “solare” del petrolio appare ancora molto lontano, nonostante gli esperimenti in corso con alcol ricavato da vegetali. Ma per gli usi in cui il prodotto finale deve essere il calore, l’energia solare dovrebbe essere in grado di sostituire petrolio e carbone, le cui riserve sono destinate a esaurirsi. Per il riscaldamento dell’acqua e degli edifici, si è già dimostrata economica, in alcune circostanze, in ogni parte del mondo, e in ogni caso in certe regioni del mondo. E nella produzione di elettricità può anche, a scadenza non ravvicinata, rivelarsi competitiva rispetto alle fonti tradizionali.
Questa rinascita di interesse per l’energia solare, manifestatasi da poco piú di un ventennio, non ha ancora prodotto conseguenze significative, tranne una: gli ingegneri esperti di energia solare intravedono all’orizzonte un nuovo decentramento delle fonti di approvvigionamento, che sottrarrà i consumatori all’influenza dei monopoli produttivi, della rete distributiva, dei sindacati di categoria, dei Paesi ricchi di petrolio. Se si può riscaldare la propria abitazione con un collettore solare, e soddisfare il proprio fabbisogno di energia elettrica con una batteria di cellule solari, si può anche fare a meno dei pesanti apparati burocratici che amministrano l’energia oggi fornita da pochi grandi produttori. Non che la nuova energia sia gratuita: un impianto per energia solare dovrà pur sempre essere acquistato, e richiederà denaro in manutenzione; ma non sarà soggetto ad arbitrarie interruzioni dell’erogazione e ai continui aumenti del prezzo dell’energia.
Se ciò avverrà, la rivoluzione solare avrà profonde ripercussioni sull’attuale assetto industriale. In primo luogo darà vita a una nuova industria di immense proporzioni, rivolta alla produzione delle apparecchiature necessarie a captare le radiazioni solari. La produzione centralizzata di energia sarà sostituita da un sistema piú economico di innumerevoli impianti.
Inoltre essa influirà sull’ubicazione delle industrie. Già in passato queste sono sorte in prossimità delle fonti di energia: prima i corsi d’acqua delle valli alpine, per esempio, per sfruttare l’energia idraulica; poi le regioni carbonifere dell’Inghilterra e della Germania; successivamente le zone degli Stati Uniti dove si scoprirono giacimenti di petrolio e di gas naturali. Il giorno in cui l’energia solare diventasse la piú importante ed economica, potremmo attenderci un boom industriale nelle zone di maggiore insolazione: sia alcune delle regioni piú povere del mondo – l’Africa e gran parte dell’India meridionale -, sia alcune delle piú prospere, l’Australia e la cosiddetta “fascia del sole” degli Stati Uniti. L’Europa settentrionale, che per tanto tempo ha dominato l’economia mondiale, si troverà, economicamente parlando, al freddo.

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