SAN FRANCESCO RICEVE LE STIMMATE – Giotto

San Francesco riceve le stimmate (1300 circa)
Giotto di Bondone (1267-1337)
Museo del Louvre – Parigi
Tempera e oro su tavola cm 314 x 162 

In buone condizioni di conservazione la tavola sagomata proviene dalla chiesa di San Francesco a Pisa, ed è la conferma dell’ottimo legame con l’Ordine francescano, che caratterizza tutta la carriera di Giotto.
L’uso del tradizionale fondo-oro limita gli effetti di profondità spaziale ottenuti negli altri affreschi di Assisi, ma conferisce all’immagine, e soprattutto alle tre piccole scene in basso, una delicata poesia.
Alcuni momenti della vita di San Francesco figurano in un grande dipinto su tavola a fondo oro, San Francesco riceve le stimmate, firmato, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Pisa e oggi al Louvre, coevo all’esecuzione degli affreschi assisati.
Nell’anno 1300, quando probabilmente aveva appena finito le Storie di San Francesco, Giotto ritorna a Roma e partecipa alle manifestazioni del Giubileo, indetto da papa Bonifacio VIII. In questo periodo dipinge alcuni affreschi, ricordati dalle fonti e oggi per lo più scomparsi: rimane il frammento di una Composizione celebrativa dell’anno santo, inserita in un pilastro di San Giovanni in Laterano.
Nel proporre ai fedeli la vita del santo (Francesco, negli affreschi di Assisi), Giotto è dunque ora tenero ora solenne, ora drammatico ora sereno, ora colloquiale ora lirico, ora mistico ora popolare, ora apostolico ora cronistico; alterna la notazione contemporanea con l’ammonimento dell’eterno, il miracoloso con il quotidiano. Nato come opera di agiografia, questo ciclo pittorico ci appare ispirato a un eroismo naturale, ad un sovrannaturale domestico, irraggiungibile ma al tempo stesso accessibile (non è così, sempre, la grande poesia?).
Il santo è l’eroe dell’umano: non è un modello, ma un esempio, di cui, pur nella infinita distanza che ci separa dalla santità, siamo nel profondo della nostra umanità intimamente partecipi. In questo senso il ciclo francescano di Assisi è uno dei monumenti meno clericali di tutta l’arte religiosa.
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GIOTTO di BONDONE (1267-1337)

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