MADONNA CONNESTABILE – Raffaello Sanzio

MADONNA CONNESTABILE (1505 circa)
Raffaello Sanzio (1483-1520)
Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
Olio su tavola trasferito su tela Ø cm 18

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Questo piccolo dipinto raffigura in primo piano la Vergine in atto di mostrare al fedele il Bambino che gioca con un piccolo libro che ella tiene in mano. Questo soggetto fu molto sfruttato dal giovane Raffaello, soprattutto durante il suo soggiorno a Firenze. Già il Longhi suggerì che si tratta di un lavoro databile intorno al 1505, anche se più tardi qualche critico ha suggerito una datazione più precoce, cioè durante la permanenza del giovane artista a Città di Castello. A una più prematura datazione si accorda sia il delicato profilo della Madonna, simile a quello della Vergine con il Bambino di Casa Santi, ad Urbino, la prima opera nota di Raffaello, che il paesaggio umbro che si apre alle spalle del gruppo sacro.
Comunque, la particolare attenzione con la quale l’artista dipinse le colline ricoperte di neve mostra una certa emancipazione dagli sfruttati soggetti sacri dei suoi primi maestri, Timoteo Viti e Perugino. Pare, comunque, che per il gruppo della Madonna con il Bambino Raffaello si sia avvalso di un disegno ideato all’interno della bottega del Perugino.
Il restauro della Madonna Connestabile, eseguito nell’ Ottocento a causa delle pessime condizioni in cui versava la tavola, ha rivelato che nella composizione primitiva la Madonna non teneva in mano un libro, bensì un frutto.

È possibile che si tratti del dipinto commissionato a Raffaello durante il suo soggiorno fiorentino dal conte Alfano Diamante. A seguito dell’estinzione della famiglia, nel 1713 l’opera passò dapprima al duca di Staffa di Perugia e quindi al Connestabile – da cui il soprannome – che nel 1871 la cedette allo zar Alessandro II per 310.000 franchi. Sistemata dapprima nel Palazzo d’Inverno, la zarina Maria Alexandrovna la fece poi trasferire all’Ermitage. Si hanno notizie di numerose incisioni e alcune copie, una delle quali è di mano del Sassoferrato. Di notevole interesse è la cornice originale, che pare sia stata disegnata dallo stesso Raffaello.

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Percorso di Raffaello giovine

 

Al noto critico d’arte Roberto Longhi spetta il merito di avere tracciato il percorso artistico del giovane Raffaello.
In un saggio edito nel 1955 il critico sposta la datazione intorno al 1505 di un gruppo di dipinti giovanili – fra cui la Madonna Connestabile – a quel tempo considerati i primi lavori in assoluto dell’ artista.
Sempre il Longhi sottolinea il ruolo avuto dal Perugino nella formazione del giovane, e più famoso, allievo. Quindi, nulla togliendo allo stimolante ambiente culturale di Urbino, emergono le opportunità che il maestro offrì al giovane Raffaello, in primo luogo quella di lavorare a Firenze, città dove egli si era formato – nella celebre bottega del Verrocchio – e continuava a mantenere stretti rapporti con potenti committenti e i più celebri artisti locali.

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Autoritratto (1506 circa)
Raffaello Sanzio
Galleria degli Uffizi, Firenze

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