LE TRE GRAZIE - Raffaello - Blog di pociopocio

LE TRE GRAZIE (1504-1505)
RAFFAELLO (1483-1520)
Tavola cm 17 x 17
Museo Condé – Chantilly

Questo piccolo dipinto ha le stesse dimensioni del Sogno del Cavaliere, oggi conservato alla National Gallery di Londra, che in origine era
forse il suo pendant e con il quale costituiva probabilmente un dittico, ipotesi avvalorata dalla comune provenienza (nel 1650 le due opere si trovavano nella collezione Borghese). Il Sogno del Cavaliere è stato successivamente interpretato come Ercole tra il Vizio e la Virtù, Ercole nel giardino delle Esperidi o, più verosimilmente, come il Sogno di Scipione. Il giovane Scipione è rappresentato esitante tra la bellissima Venere che gli offre il simbolico mirto e una dea più austera, Pallade Atena, che gli tende una spada e un libro. Il cavaliere deve operare una scelta tra i piaceri terrestri e la via più difficile dell’elevazione morale. Le Tre Grazie, al contrario, tengono in mano ognuna una palla d’oro, forse alludente alle mele del giardino delle Esperidi, simbolo del dono dell’immortalità come ricompensa della virtù. Pur essendo un’opera giovanile, questa piccola tavola contiene tutte le caratteristiche dell’arte raffaellesca. La scelta del soggetto, il ritmo semplice e cadenzato, l’equilibrio delle pose, l’armoniosa disposizione delle figure, il cui profilo sinuoso si stacca con grazia sullo sfondo di un sereno paesaggio… sono tutti elementi che testimoniano un classicismo già raggiunto dal giovane pittore e sottolineato inoltre dalla dolcezza dei colori, dove dominano i toni di ocra, e dalla luminosità delle carni. È probabile che il dittico sia stato realizzato, come esortazione alla virtù, per il giovane Tommaso Scipione Borghese, nato nel 1493.

La fonte iconografica delle Tre Grazie risale con molta probabilità a un gruppo scultoreo ellenistico, del quale esistono più versioni. Sembra tuttavia che Raffaello si sia ispirato direttamente al retro di una medaglia contenente l’iscrizione “Caritas, Pulchritudo, Amor”, ovvero la Carità, la Bellezza e l’Amore di cui le tre Grazie erano la personificazione.