LA SCUOLA DI ATENE – Raffaello Sanzio

LA SCUOLA DI ATENE (1509-1510)
Raffaello Sanzio (1483-1520)
Palazzi vaticani, Roma
Affresco, base cm 770

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Realizzata da Raffaello, si tratta di una delle opere più famose e significative del Rinascimento maturo. Numerosi personaggi dell’antichità, filosofi, astronomi, matematici, sono all’interno di un solenne edificio dalla grandiosa architettura classicheggiante che ricorda i progetti di Bramante per il nuovo San Pietro.
Siamo infatti nel primo decennio del Cinquecento, un momento di straordinario successo culturale per Roma dove si trovano riuniti i geni del momento, fra cui Bramante, Raffaello, giunto da Firenze nel 1508, e Michelangelo.
La scena dipinta da Raffaello rappresenta il tempio della filosofia, dominato, a sinistra e a destra, dalle statue di Apollo e Minerva con sotto due rilievi: una Lotta di ignudi e un Tritone che rapisce una nereide. Al centro, sulla sommità della scalinata, Platone reggendo il Timeo indica con un dito il cielo, mentre Aristotele, tenendo l’Etica, rivolge il palmo di una mano verso terra.
I due filosofi, sormontati dall’arco principale della sala, sono il fulcro della composizione, e racchiudono in sé i valori spirituali e morali dell’esistenza. Nella figura di Platone, fra l’altro, è riconoscibile il ritratto di Leonardo.
Anche negli altri personaggi che compongono la scena, vi sono figure dell’antichità e personaggi contemporanei. All’estrema sinistra, coronato di pampini è Epicuro, alle cui spalle c’è Federico Gonzaga, fanciullo.
In primo piano Eraclito, con le sembianze di Michelangelo, appoggia pensieroso il gomito su un grande blocco. A destra Euclide, con i tratti di Bramante, si china a disegnare con un compasso su una tavoletta. Infine i due giovani in vesti contemporanee all’estrema destra sono rispettivamente Raffaello stesso e l’amico e collega Sodoma.

L’affresco è stato realizzato fra il l509 e il 1510 da Raffaello insieme al resto della decorazione della Stanza della Segnatura nei Palazzi Vaticani a Roma.
Fa eccezione la figura di Eraclito che è un ritratto di Michelangelo: il personaggio non compare nel cartone finale (conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano) disegnato dal Sanzio prima di passare all’affresco vero e proprio. Probabilmente Raffaello si sentì in dovere di inserire il ritratto del suo rivale solo dopo che il Buonarroti aveva scoperto la prima parte della Volta della Cappella Sistina (14 agosto 1511).

 

La Stanza della Segnatura

 

Nel 1508 il dispotico e battagliero papa Giulio II dette inizio alla decorazione del suo appartamento, partendo dalla Stanza della Segnatura, conclusa nel 1511. Il pontefice aveva inizialmente affidato l’impresa a Sodoma, Barmantino e Lotto. Ma una volta unitosi Raffaello all’équipe, alla fine del 1508, Giulio II rimase così colpito dalle prime prove del pittore che licenziò gli altri. La Stanza della Segnatura deriva il suo nome dal fatto che divenne poi sede del tribunale della “Signatura Gratiae”. Prima però, al momento della commissione al Sanzio, la sala forse conservava la biblioteca del pontefice come farebbero pensare i soggetti degli affreschi dedicati ai molteplici aspetti del sapere: la teologia (La Disputa del Sacramento), la filosofia (La Scuola d’Atene), la poesia (Il Parnaso), la giustizia (Le Virtù).

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Stanza della Segnatura (pd)

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