CHIESA CALVINISTA

CHIESA CALVINISTA

Il fermento rinnovatore della Controriforma luterana pervade l’intera Europa. Un po’ dappertutto, dalla Svizzera all’Inghilterra, dall’Olanda ai paesi scandinavi, appaiono nuove sette religiose e nuove personalità riformatrici, che non sempre si accordano con le dottrine luterane. Alcuni tra i maggiori centri di diffusione del protestantesimo si trovano in Svizzera, in particolare a Zurigo e a Ginevra. Nella prima città é attivo Ulrich Zwingli (1484-1531), che nel gennaio del 1523 espone il suo programma riformatore in 67 conclusiones, accolte entusiasticamente dal consiglio cantonale.
Dalla sua profonda formazione umanistica Zwingli é portato a una critica assai più radicale di quella di Lutero contro i riti e le tradizioni cattoliche, e specialmente contro i sacramenti, che egli concepisce come semplici segni e non come mezzi di grazia. Il sacrificio eucaristico, in particolare, é ridotto a una pura commemorazione della morte del Signore.

A Ginevra la Riforma viene introdotta nel 1541 da Giovanni Calvino (1509-64), che aveva esposto le sue idee nella Istituzione della religione cristiana, pubblicata in latino nel 1536. Il calvinismo si fonda in parte sulle dottrine di Lutero, ma mentre quest’ultimo insegna la giustificazione per la sola fede, Calvino insiste in modo particolare sulla predestinazione assoluta e sulla tesi del decreto irrevocabile di Dio.
Inoltre, alla visione individualistica e mistica del monaco di Wittenberg, Calvino sostituisce la concezione di un cristianesimo radicato nella vita sociale. Se infatti per l’uomo non vi é alcuna possibilità di sottrarsi alla volontà divina, egli deve cercare i segni della propria elezione nell’esistenza quotidiana, nel lavoro e nella partecipazione alla vita della comunità.

La Chiesa di Calvino si rende autonoma dal potere politico e non soggiace al volere dei principi, come accade per le Landeskirken luterane. A Ginevra il potere temporale si trasforma in una sorta di strumento dell’autorità religiosa, e la Chiesa si configura come una società perfetta retta dalla Bibbia. Questa teocrazia é organizzata da Calvino sulla base delle “Ordinanze ecclesiastiche” (1541), che prevedono un’articolazione gerarchica ben precisa e una divisione dei compiti: pastori, dottori, diaconi e anziani costituiscono i quattro ministeri e su tutti domina il Concistorio, l’organo di governo della Chiesa incaricato di vigilare sui costumi pubblici e privati dei cittadini, denunciando sia le infrazioni morali che i crimini sociali. Il prestigio di Calvino e il mito di Ginevra esercitano molta attrazione in tutta Europa, nonostante come la condanna al rogo di Michele Serveto, medico spagnolo rifugiatosi a Ginevra e accusato di  eresia antitrinitaria sia dai cattolici che dai calvinisti.
La città svizzera mantiene comunque una posizione di grande prestigio, accresciuto dalla fondazione, nel 1559, dell’Accademia calvinista. Dopo la creazione del Gymnasium di Strasburgo (1538), modello di scuola protestante, l’accademia di Ginevra assume di fatto il ruolo di centro di formazione pastorale di moltissimi giovani, impegnati a diffondere il calvinismo in tutto il continente. Le dottrine di Calvino riscuotono grande successo in Olanda, dove nel 1575, a Leida, sorge un’università protestante. Vi insegna, tra gli altri, il teologo olandese Jakob Harmensz, più noto col nome latinizzato di Yacobus Arminius (1560-1609), che critica la teoria della predestinazione, rivendicando maggiore libertà per l’uomo e teorizzando la separazione della Chiesa dallo Stato. Fortemente contrastati dai cosiddetti ortodossi, i seguaci di Arminius, chiamati arminiani, incontrano non poche difficoltà, ma contribuiscono notevolmente alla diffusione dello spirito di tolleranza e di libertà che caratterizza la cultura di questo paese nella seconda parte del Seicento.

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