ENERGIA ALTERNATIVA – ENERGIA DAL MARE

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ENERGIA ALTERNATIVA

ENERGIA DAL MARE

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Molti di noi abbiamo osservato il mare in tempesta: onde enormi sconvolgono con rabbia ed immensa energia la superficie dell’acqua. Giustamente qualcuno ha pensato che anche il moto ondoso potesse essere sfruttato per ottenere energia.

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L’esperimento più interessante è stato condotto in Giappone: una vecchia nave in disarmo è stata modificata affinché l’acqua potesse liberamente entrare in parti dello scafo attraverso una serie di fori eseguiti nello stesso. Quando la nave viene investita dall’onda, il livello dell’acqua sale all’interno delle camere comprimendo l’aria in esse contenuta. L’aria compressa fuoriesce da aperture praticate nel soffitto provocando il movimento delle turbine, collegate a generatori. Viceversa, quando l’imbarcazione si trova nel cavo dell’onda, l’acqua esce dalle camere richiamando aria dall’esterno e muovendo le turbine in senso contrario.
La nave venne ancorata vicino alla costa, dove le onde diventano più possenti, e il sistema dimostrò di funzionare egregiamente.
Un’altra maniera di trarre energia dal mare consiste nello sfruttamento della differenza di temperatura tra le acque in superficie e quelle profonde: le acque calde di superficie vengono poste in contenitori dove viene praticato il vuoto per abbassare il loro punto di ebollizione; basta quindi fornire poco calore per produrre vapore con il quale muovere i rotori di una turbina; l’acqua fredda pompata dal fondo del mare serve per il raffreddamento implicito nel ciclo tecnologico.
La quantità di energia prodotta supera quella spesa per pompare l’acqua e dalla condensazione dei vapori si ottiene anche acqua dissalata.
Una variante prevede che le acque calde provochino la rapida evaporazione di un liquido a basso punto di ebollizione che venga poi condensato dall’acqua fredda (ciclo chiuso).

Il sistema si chiama Otec (Ocean Thermal Energy Conversion) e venne ideato da uno scienziato francese dell’Ottocento, Jacques Arsene d’Arsonval, ma i primi esperimenti vennero condotti da un suo allievo ed amico, Georges Claude, inventore della lampada al neon: egli progettò un sistema Otec a ciclo aperto che sperimentò con poco successo in Messico nel 1930.

Francia, USA e Giappone conducono ancora oggi ricerche intorno ai sistemi Otec realizzando svariati impianti pilota.
Una centrale Otec può essere costruita a terra vicino alla costa, oppure su un battello.
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