ENERGIA ALTERNATIVA - ENERGIA DALLE MAREE

ENERGIA DALLE MAREE

Sfruttata per la prima volta nella Centrale della Rance in Francia, nel 1968

Da almeno 1.000 anni le maree sono state usate come fonte di energia per le ruote idrauliche. Una diga eretta all’estuario di un fiume o in una baia, in una zona di maree, consente il riempimento di un bacino annesso a una ruota idraulica, lasciando entrare l’acqua alta attraverso delle paratoie, che vengono chiuse, raggiunto un certo livello, e riaperte man mano che la marea decresce. Così il flusso dell’acqua muove le pale delle ruote idrauliche. Il primo mulino di questo tipo fu costruito in Inghilterra, nei pressi di Dover, nell’XI secolo.
Un metodo piú efficace per sfruttare le maree fu possibile quando V. Kaplan, un ingegnere austriaco, ideò una turbina in grado di funzionare efficientemente anche in condizioni sfavorevoli. La turbina Kaplan, sviluppata .a Brno, in Cecoslovacchia, tra il 1910 e il 1924, consiste di un’elica non dissimile da quella d’una nave, in cui l’inclinazione delle pale può essere modificata senza che la si debba fermare. Ciò rende possibile scegliere l’angolo d’inclinazione migliore a seconda dei livelli dell’acqua, ottenendo una maggior efficienza operativa. Questa turbina può essere inoltre azionata mediante motori elettrici, e in questo caso agisce come una pompa per portare il salto nel bacino a un livello superiore a quello raggiungibile soltanto con le maree. Ciò offre notevoli vantaggi, poiché il pompaggio può intervenire ogni volta che la differenza di livello all’interno e all’esterno del bacino sia minima, e sia quindi necessaria poca energia. L’acqua così pompata può essere liberata quando il salto aumenta.
Se la turbina Kaplan viene impiegata in questo modo, l’acqua pompata genera una quantità maggiore di energia di quanta sia stata necessaria per pomparla.

L’energia delle maree è stata spesso considerata una possibile fonte di elettricità, ma sinora si è potuta realizzare un’unica centrale, sull’estuario del fiume Rance in Bretagna, in Francia. Una diga lunga 750 metri divide l’estuario dal mare, trattenendo l’acqua quando la marea sale. L’acqua viene fatta passare attraverso 24 turbine, ognuna in grado di generare 10 MW, un’energia sufficiente a illuminare una cittadina di circa 40.000 abitanti. Le turbine possono generare energia sia quando la marea si ritira sia quando risale.
La centrale della Rance, ultimata nel 1968, funzionò con ottimi risultati fino al 1975, quando sorsero difficoltà coi generatori. Dovettero di conseguenza essere tutti rimossi per rafforzarne i supporti.
Nonostante questo inconveniente, il costo dell’elettricità prodotta con questo sistema è paragonabile a quello di una centrale idroelettrica tradizionale.

Le centrali per lo sfruttamento delle maree sono utili solo se il dislivello è notevole, superiore almeno ai 6 metri. Località con caratteristiche simili sono relativamente rare sulla Terra, e ciò fa concludere che difficilmente le maree potranno contribuire in modo sostanziale alla soluzione dei problemi energetici. Luoghi potenzialmente adatti per centrali di questo tipo possono essere individuati nella Baia di Fundy, in Canada (dislivello di 14 metri), all’estuario del fiume Severn nell’Inghilterra sud-occidentale (8,2 metri) e nella Baia Sam Sa in Cina (5,7 metri).

La centrale della Rance Costruita sull’estuario dell’omonimo fiume, in Bretagna, ê stata ultimata nel 1968. La diga di sbarramento, lunga 750 metri, raccoglie l’acqua nei periodi d’alta marea, convertendola in elettricità.