CURARSI CON LA CAMOMILLA

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LA CAMOMILLA

Quando si parla di tisane, inevitabilmente vien fatto di pensare alla camomilla, una delle erbe preferite dalle nostre nonne, e le nostre nonne, in fatto di rimedi empirici, la sapevano lunga.

Molte cugine della margherita, bianche e a cuore dorato, si sono viste appioppare il nome di camomilla: alcune hanno foglie grandi, poco frastagliate e sono in realtà affini ai crisantemi come d’altronde la margherita stessa; altre invece, sfoggiano foglie così frastagliate da sembrare una trina, e fanno parte del gruppo delle matricarie o di quello delle antemidi.
Fra le matricarie annoveriamo la piccola camomilla o camomilla tedesca e la matricaria americana; fra le antemidi abbiamo alcune specie fra cui la camomilla romana (o appiolina o camomilla nobile). È di questa che mi occuperò: è quella che io utilizzo e che vi esorto a coltivare in giardino perché è tanto ornamentale quanto ricca di virtù terapeutiche.
Parliamo dunque di una antemide, e per di più denominata antemide nobile, che di romano non ha che il nome essendo originaria della campagna inglese.
La varietà selvatica ha capolini gialli circondati da petali bianchi e la varietà coltivata “a fiori pieni” è tutta bianca. Al termine della fioritura i cosiddetti ‘petali’ bianchi (che sono fiori nel senso botanico del termine) si ripiegano all’indietro e il fiore prende la forma di una piccola cometa…
La camomilla, come ho già detto, è il classico esempio di quei rimedi empirici che solamente fino ad una quarantina di anni fa erano solo motivo di scherno ma di cui oggi la medicina, con grande stupore, riscopre le virtù…
Mia nonna Sonia, ogni volta che sospettava che avessi i vermi, non mancava di farmi bere un buon infuso di camomilla; ora so che essa la raccomandava anche alle donne del villaggio che avevano delle mestruazioni dolorose.
Mio padre Cioni la indicava, sia in infusioni sia per bagni al ventre e frizioni, a quelli che soffrivano di disturbi di stomaco, di crampi, di coliche e di spasmi all’intestino; l’usava anche per accelerare la cicatrizzazione delle ferite lievi e per arrestare le suppurazioni.
Quanto a me, ho potuto sperimentare la sua efficacia contro le nevralgie facciali e l’emicrania: oggi che ci si preoccupa di eventuali pericoli nell’uso dell’aspirina e di altri analgesici chimici, penso con soddisfazione a quel malato che aveva un’emicrania refrattaria a tutti i classici rimedi farmaceutici che lo stomaco e i reni non sopportavano più, e che guarì grazie a una cura intensa di camomilla.
In lozioni e impacchi calma l’infiammazione delle palpebre.

Sappiate inoltre che le più affascinanti bionde nordiche, per mantenere i bei riflessi d’oro della chioma, usano lozioni di camomilla.

Raccolta

Se dove abitate non fa troppo freddo, potete facilmente coltivare la camomilla nel vostro giardino. Il terreno più propizio è leggero e un poco argilloso; seminatela (varietà a fiori semplici) o piantate le talee (varietà a fiori pieni) in autunno o in primavera; concimate abbondantemente e sarchiate il terreno leggermente e spesso. È anche possibile, in autunno, prendere dei polloni da un cespo selvatico e ripiantarli.

Raccogliete i fiori, selvatici o coltivati, durante il mese di giugno, la mattina presto, dopo la rugiada, quando il tempo è asciutto, altrimenti marcirebbero rapidamente. Fateli essiccare all’ombra.

  
Preparazione e impiego

DECOTTO (vermifugo): un pizzico di fiori secchi in un litro d’acqua (una tazza al mattino a digiuno).
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INFUSO COMPOSITO (vermifugo): mettete un pizzico di fiori in un litro d’acqua calda; fate bollire due minuti; lasciate riposare per un’ora; filtrate; aggiungete al liquido una cucchiaiata di sugo di limone, una cucchiaiata di olio d’oliva e una cucchiaiata di miele. (Da prendere in due volte).
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INFUSO contro i mali di stomaco e d’intestino o contro le mestruazioni dolorose: mettete cinque fiori secchi per tazza d’acqua bollente. (Una tazza prima del pasto di mezzogiorno.)
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DECOTTO da bere (contro le emicranie e le nevralgie) o da usare per bagni al ventre (contro i mali di stomaco e d’intestino): mettete una manciata di fiori secchi per litro d’acqua.
Stesse proporzioni, per la lozione cicatrizzante e antipurulenta.
Stesse proporzioni per i bagni. alle mani e i pediluvi.
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INFUSO COMPOSITO contro il mal di fegato: 2 pizzichi di camomilla, 2 pizzichi d’anice e 2 pizzichi di menta in un litro d’acqua. (Una tazza al giorno.)
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INFUSO COMPOSITO contro gli stati depressivi: 2 pizzichi di camomilla, un pizzico di tiglio e 2 pizzichi di fiori d’arancio in un litro d’acqua. (2 tazze al giorno.)
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DECOTTO per uso esterno (contro le infiammazioni delle palpebre): 5 fiori per una tazza d’acqua.
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LOZIONE per schiarire i capelli e rafforzarli: preparate un decotto con due manciate di fiori di camomilla per litro d’acqua.
NOTA: La camomilla sola, sia in infusione che in decotto, è un ottimo tonico generale che raccomando a tutti i convalescenti. 

È però controindicata durante cure a base di noce, china, emulsioni di sali di mercurio, argento o piombo.

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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

ABCDEFG – H – I – J – KLMNOPQRST – U – V – W – X – Y – Z

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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