CURARSI COL PREZZEMOLO

IL PREZZEMOLO

Gli storici più attendibili ci dicono che i romani davano da mangiare il prezzemolo ai gladiatori prima dei combattimenti: questa erba aveva la reputazione di conferire forza, prontezza di riflessi e astuzia. Per quanto riguarda l’astuzia, non me la sento di avallare questa dichiarazione. Forza fisica e prontezza di riflessi sono, indubbiamente, dei contributi offerti dal prezzemolo.

Nessuno più di me deplora la sciocca usanza che vuole che il prezzemolo venga usato come abbellimento delle pietanze e niente più: vorrei vederlo come parte integrante del piatto, tritato e mangiato. Il prezzemolo è una delle erbe più ricche di vitamina C e di principi ricostituenti. Datevi alla pazza gioia e mangiatelo nelle insalate, nelle frittate, nelle minestre, con le carni…
Il prezzemolo degli orti, o prezzemolo coltivato (detto anche petroselino, petrosillo, persemolo), è stretto parente del finocchio e del sedano (il nome latino Petroselinum significa letteralmente sedano delle pietre), è però anche imparentato con la temibile cicuta con la quale ha molti punti di rassomiglianza: le foglie finemente frastagliate e la disposizione dei fiori in piccoli ombrelli.
È molto difficile distinguere le due specie allo stato selvatico, a meno di non essere dei veri esperti di botanica: vi esorto dunque a limitarvi al prezzemolo coltivato per non correre gravi rischi.
Ciò premesso, troverete una buona amica in questa erba.
Il prezzemolo è – in primo luogo – un eccellente stimolante dell’appetito e, pertanto, giova agli anemici, agli inappetenti, ai convalescenti, a quanti sono vittime di fiacchezza.
La radice del prezzemolo è tradizionalmente considerata una delle “cinque radici aperitive maggiori” (con il finocchio, l’asparago, il sedano rapa e .l’agrifoglio).
È anche un potente diuretico e stimolante, provoca la sudorazione, è febbrifugo (quindi da raccomandarsi nelle malattie infettive), regolarizza le mestruazioni quando il ciclo diventa irregolare e depura l’organismo dalle tossine accumulate (per questa sua proprietà lo raccomando per curare le malattie del fegato, itterizia, eczemi, cellulite, reumatismi, gotta e calcoli urinari).
Le radici e le foglie del prezzemolo sono particolarmente attive per curare edemi, disturbi dell’apparato circolatorio, cattive digestioni, difficoltà dell’apparato respiratorio, malattie della pelle, leucorrea e mestruazioni dolorose.
I semi, poi, sono indicatissimi per combattere le febbri.
Il succo fresco calma le irritazioni dei reni, della vescica e dell’apparato genito-urinario e favorisce la guarigione della blenorragia.
Per uso esterno, il prezzemolo lenisce i dolori diffusi e guarisce contusioni e lividi. Guarisce le infezioni degli occhi, e attenua la sensazione di bruciore nelle congiuntiviti e altre infiammazioni. Interrompe la secrezione lattea (al mio paese le donne, alla fine dell’allattamento, si applicavano dei cataplasmi di prezzemolo sui seni).
Ritarda la caduta dei capelli (usato in lozioni) ed è un ottimo rimedio di primo intervento per curare punture d’insetti.
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PREZZEMOLO – Petroselinum hortense Hoffmann
Famiglia delle Ombrellifere
Fiori verdastri o biancastri
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Raccolta

Seminate il prezzemolo nell’orto da febbraio ad agosto, a spaglio, su terreno ricco di humus. Ricoprite con terriccio misto a segatura di legno (i semi non vanno interrati). Raccogliete le foglie mano mano che crescono (per la cucina e per la vostra farmacia naturale).
Se vi occorrono radici, estirpatele da piante di un anno, in autunno: più  vecchie, sono coriacee e perdono le loro proprietà attive. Se volete semi, prelevateli da piante di due anni.

Usate sempre la precauzione di annusare la pianta dopo aver strofinato una foglia fra le dita: la cicuta potrebbe sempre insinuarsi fra il vostro prezzemolo e la riconoscerete dallo sgradevole odore di pipì di gatto, mentre il prezzemolo vero ha un suo inconfondibile aroma.

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INFUSO E DECOTTO di foglie fresche: una generosa manciata di foglie fresche per litro d’acqua. (2 tazze al giorno, dopo i pasti, per agevolare la digestione). Dato che la bevanda non è molto gradevole, potete addolcirla, o diluirla, con altre tisane più piacevoli al palato.
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DECOTTO di radici fresche: una manciata di radici per litro d’acqua. (2 tazze al giorno come diuretico).
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DECOTTO di semi: 10 pizzichi di semi per litro d’acqua (2 tazze al giorno come diuretico e stimolante delle funzioni del fegato.) Questo decotto può essere concentrato fino alla proporzione di una manciata di semi per litro d’acqua e riservato alle donne soggette a mestruazioni, irregolari. (Una tazza al giorno).
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SUCCO FRESCO: se ne può bere fino a un bicchiere al giorno.
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POLVERE di faglie secche: 2 pizzichi al giorno.
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TISANA di foglie: una generosa manciata di foglie fresche per litro d’acqua.
Uso esterno (impacchi, lozioni per gli occhi, shampooings, lozione per decongestionare e schiarire la pelle).
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI di foglie fresche: usate la stessa preparazione della tisana, aggiungendo magari qualche radice e una mezza manciata di semi. (Asma, disturbi della menopausa, mestruazioni dolorose, tosse. )
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CATAPLASMI di foglie tritate: per lenire dolori, ingorghi lattiferi, punture d’insetti, ecc.

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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

ABCDEFG – H – I – J – KLMNOPQRST – U – V – W – X – Y – Z

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.