IL MATRIMONIO DI MARIA DE’ MEDICI – Pieter Paul Rubens

IL MATRIMONIO DI MARIA DE’ MEDICI (1622 – 1625) 
Pieter Paul Rubens (1577 – 1640) 
Pittore fiammingo 
Museo del Louvre a Parigi 
Tela cm. 610 x 467 
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II quadro rappresenta il Granduca di Toscana che, in vece di Enrico IV, re di Francia, mette l’anello nuziale al dito della Principessa.

La composizione è costruita in modo da mettere in evidenza che Maria è stata scelta dal Re per la sua bellezza, e non possiamo fare a meno di notare che questa idea tutta femminile possa essere stata suggerita al pittore dalla stessa Regina.
Il suo volto esprime tutta la regalità che si addice ad una sovrana, ma non nasconde in fondo la felicità di essere la prescelta.
Le immagini dell’Olimpo presenti nelle altre scene del ciclo, sono state qui sostituite dal cerimoniale della pompa cattolica.
Fra i vari episodi della serie questo è senz’altro uno dei più storicamente esatti: Rubens, infatti, aveva soggiornato per dieci anni in Italia, e questa esperienza si è rivelata fondamentale per poter descrivere esattamente i personaggi e i loro abiti.
Tutto il dipinto ruota intorno alla figura di Maria, che risulta la più illuminata, anche se non in posizione centrale.
Le architetture che si vedono alle spalle della Sovrana spingono l’occhio dello spettatore ancora una volta sulla scena dello scambio dell’anello.
Gli altri personaggi sono solo di contorno, ma questo non impedisce che tutti siano descritti nei minimi particolari, con una attenzione anche per i dettagli dei tessuti, che porta quasi a percepirne il fruscio.
Il successo ottenuto da questa produzione nell’ambiente parigino, che non era certo favorevole a questi ornamenti barocchi, avrebbe portato l’artista, qualche anno più tardi, ad accingersi alla decorazione di una seconda Galleria per il Palazzo del Lussemburgo, sul tema della vita di Enrico IV (due grandi tele incompiute sono oggi alla Galleria degli Uffizi e alcuni schizzi al Museo di Bayonne a Londra) se l’antagonismo tra Luigi XIII e la regina madre Maria de’ Medici, seguito dall’esilio di quest’ultima nel 1631, non avesse fatto fallire un progetto ricco di promesse.
Questo dipinto, assieme agli altri del ciclo, lasciò il Palazzo del Lussemburgo durante il regno di Napoleone, quando fu destinato a sede del Senato.
Le tele rimasero esposte al Louvre per quasi un secolo, poi, nel 1900, furono sistemate in una sala appositamente realizzata, che da allora è stata chiamata “Galerie de Médicis”.
Degli schizzi sono esposti alla Pinacoteca di Monaco e all’Ermitage di San Pietroburgo.
Rubens sviluppa anche qui uno stile ampio, chiaro, pieno di plasticità, ritmando ciascuna composizione con l’alternanza di elementi statici e dinamici.

IL CICLO DI MARIA DE’ MEDICI 

Maria de’ Medici fece costruire il Palazzo del Lussemburgo a Parigi e ne fece decorare la Galleria con ventuno dipinti di Rubens, eseguiti tra il 1622 ed i 11625, rappresentanti la storia della sua vita.
All’inizio del 1622, l’artista si recò a Parigi per concordare il programma del ciclo con la Sovrana e con la Regina madre, il cardinale de Richelieu, l’Abate di Saint-Ambroise, Tesoriere della corona e l’umanista Peiresc.
I dipinti per decorare la grande galleria (m. 60 x 8) furono eseguiti, per desiderio della sovrana, con stupefacente rapidità: l’intero ciclo fu portato a termine in tre anni e nel 1625 Rubens stesso portò le tele a Parigi, ne curò la sistemazione e dipinse in loco la “Felicità della Reggenza” in sostituzione della “Fuga da Parigi”, rifiutata per ragioni di convenienza politica (Maria de’ Medici, avversaria del cardinale de Richelieu, nel 1631 andò in esilio prima a Bruxelles, poi a Londra, infine a Colonia).
Il bozzetto si trova all’Alte Pinakothek di Monaco.
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