CURARSI CON L’ALTEA

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ALTEA

Insieme a comare malva, questa è una delle più dolci fra le piante ed è interessante notare che il nome scientifico deriva direttamente dal greco altaino che significa “io guarisco”…

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Il grande e superbo malvone dei nostri giardini è anch’esso suo stretto parente, ma mi limiterò a trattare l’altea officinale.
Conosciuta anche come bismalva, ibisco e malvaccione, è una grossa erbacea perenne con foglie lobate coperte di peluria color argenteo e fiori a grappolo di color rosa o bianco.
Può superare il metro di altezza.
II frutto a forma di cilindro appiattito è vagamente somigliante a una forma di formaggio.
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Si vuole che questa specie abbia le origini nelle steppe dell’Asia centrale. Predilige terreni salati e umidicci e fiorisce da agosto a settembre.
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Gli antichi ne sfruttavano le qualità lenitive ed emollienti per curare piaghe tumefatte e indurite dall’infezione.
Nel Medio Evo era nota con i nomi di bismalva e mismalva. Santa Ildegarda e Alberto Magno la somministravano per curare febbri, tosse, infreddature, ingorghi delle vie respiratorie e mali di testa.
Tutte le parti della pianta sono attive: fiori, foglie e radici. Fiori e foglie per uso interno o esterno sono emollienti e calmanti delle vie respiratorie, indicatissimi per mali di gola, angine, bronchiti; anche per curare ascessi, paterecci, flemmoni e foruncoli.
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Le radici manifestano una più pronunciata attività addolcente, se mi si consente di esprimermi con questo termine. Sono emollienti, calmanti, protettive e lenitive di tutte le forme di irritazione. Ci si serve per curare infiammazioni, sia interne che esterne, tosse, disturbi delle vie nasali e bronchiali, disturbi alla gola e ai polmoni, affezioni intestinali (coliche, diarree, stitichezza, ecc.), ulcere gastriche, irritazioni della vescica e dei reni (particolarmente dovute a calcoli).

Sono un fautore dei gargarismi a base di altea nella cura di ascessi alle gengive e afte (nonna Libera dava da masticare le radici di altea ai bambinetti per facilitare la dentizione).

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Raccolta

Allo stato selvatico l’altea non è una pianta molto diffusa, anche se se ne trovano cespi sparsi un po’ dappertutto. Se ne coglieranno i fiori subito prima della fioritura completa d’estate, come pure le foglie.
Le radici vanno estirpate d’autunno.
Essiccate i fiori all’ombra, senza ammucchiarli, e avendo avuto l’accorgimento di coglierti in una giornata di bel tempo asciutto: umidi si anneriscono e marciscono.
Le foglie richiedono meno precauzioni e si essiccano più facilmente.
Le radici dovranno essere pulite asciutte, con una spazzola, badando bene a non lavarle; durante l’essiccamento smuovetele spesso per conservarne il bel colore grigio-verde.
La cosa migliore, ovviamente, è di coltivare l’altea in giardino.
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Questa pianta predilige un terreno profondo, fresco e ricco di azoto. Seminate in marzo-aprile o luglio-agosto, oppure piantate le talee alla stessa epoca. Seminando, disporrete di fiori, foglie e radici solamente il secondo anno, mentre le talee vi daranno risultati utili il primo anno.

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Preparazione e impiego

INFUSO E DECOTTO di fiori: una piccola manciata di fiori secchi per litro d’acqua.
Berne da 2 a 3 tazze al giorno.
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DECOTTO di foglie: mezza manciata di foglie secche per litro d’acqua.
Berne 2 tazze al giorno.
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MACERAZIONE di foglie e radici per la cura delle malattie dell’apparato respiratorio:
10 pizzichi di foglie secche, e radice ben scorticata (quanta equivale al volume di una noce) in mezzo litro d’acqua da lasciar macerare per un’ora alla temperatura di 20°-30°, indi filtrare. (Bere il tutto in un giorno.)
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SCIROPPO di radici: lasciar macerare una piccola manciata di radici sbriciolate in un bicchiere di alcool a 90° e 1/2 litro d’acqua per 6 ore; in seguito bollire il tutto con 150 grammi di zucchero per 5 minuti.
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POLVERE di radici: 2 pizzichi al mattino, uniti a un pizzico di polvere di liquirizia e un pizzico di zucchero assimilabile (glucosio, fruttosio, lattosio), per curare stitichezza accompagnata da irritazione.
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LOZIONE per curare la congiuntivite: un decotto di un cucchiaino di fiori per tazza. (Farne degli impacchi.)
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TISANA: un’abbondante manciata di radici e foglie per litro d’acqua. Per uso esterno come semicupi, irrigazioni vaginali, clisteri e gargarismi.
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: preparazione uguale alla precedente, con l’aggiunta di un pizzico di fiori. 2 bagni al giorno.
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GARGARISMO SPECIALE contro la tosse, i mali di gola, le bronchiti: preparate un decotto con radice di altea (quanta equivale al volume di una noce), 5 pizzichi di fiori di salvia e 5 pizzichi di fiori di papavero per 1/4 di litro d’acqua.
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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

ABCDEFG – H – I – J – KLMNOPQRST – U – V – W – X – Y – Z

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.