LA CENA IN EMMAUS – Rembrandt

LA CENA IN EMMAUS
Firmato “Rembrandt f. 1648”
Van Rijn Rembrandt (1606-1669)
Museo del Louvre, Parigi
Olio su tavola cm 68 x 65

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Questo soggetto fu interpretato a più riprese da Rembrandt e sempre in modo diverso e interessante. Nel lavoro giovanile del 1629 (conservato al Museo Jacquemart-André di Parigi) l’artista ha messo in rilievo lo stupore dei discepoli dopo il riconoscimento di Cristo, utilizzando anche un ardito gioco di chiaroscuro. In questa opera del Louvre Rembrandt evita i netti contrasti e l’atmosfera drammatica della raffigurazione precedente. L’episodio è infatti immerso in un ambiente pervaso di quiete e di gioia, sentimenti che sembrano espandersi, assieme alla luce soffusa, per tutta la stanza. È molto importante, per l’interpretazione di questo dipinto, il rapporto con la cultura italiana, in particolare con i Pellegrini di Emmaus di Caravaggio (Pinacoteca di Brera). La nicchia centrale, che occupa la parte superiore della composizione, trova riscontro nella pittura di Tiziano e del Veronese. La posizione centrale di Cristo e la ripartizione simmetrica dei personaggi richiama l’influenza di Leonardo ricevuta dall’artista tramite copie dell’Ultima Cena di Santa Maria delle Grazie a Milano.

L’accurata indagine stilistica dell’artista può essere testimoniata dal confronto della testa del Cristo con schizzi di analogo soggetto collocati al Museo Bredius dell’Aja. L’impostazione della figura del Salvatore è molto vicina non solo alla copia di Rembrandt dell’Ultima Cena (desunta da un’incisione attribuita al Maestro del Libro d’Ore Sforza), ma viene ripresa anche da redazioni successive dello stesso soggetto, conservate oggi al Kupferkabinet di Berlino e al British  Museum di Londra.

 

Rembrandt e l’ìnfluenza italiana

Rembrandt conobbe e apprezzò l’arte italiana e tuttavia non si recò mai in Italia, forse per una scelta personale dovuta al suo carattere radicalmente anticlassico. L’artista svolse i primi anni del suo apprendistato in botteghe di artisti formatisi a Venezia, Firenze e Roma. Il pittore olandese Pieter Lastman in particolare aveva contribuito a far conoscere nei Paesi Bassi l’opera di Caravaggio, caratterizzata da un vigoroso realismo che, tramite 1’uso delle tonalità chiaroscure, accentuava il carattere drammatico dei soggetti raffigurati. Rembrandt rimase notevolmente influenzato da questi due aspetti della tecnica del pittore italiano, che gli consentirono di distaccarsi ancor più nettamente dal Classicismo. Lo stile di Caravaggio ebbe ampia risonanza nei Paesi Bassi; a Utrecht si sviluppò un movimento artistico, i cui aderenti vennero chiamati “i caravaggisti di Utrecht”, che contribuì ad allargare ulteriormente la conoscenza dell’artista italiano.

 

Cena in Emmaus (1629)1629
Rembrandt (1606-1669)
Museo Jacquemart-André, Parigi
Olio su carta cm 39 × 42

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