ARTE ETRUSCA – MISTERO E BELLEZZA

CHIMERA DI AREZZO – Museo Archeologico Nazionale, Firenze
(Fonte immagine: Wikipedia – sailko)

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Anni fa, al palazzo reale di Milano, era stata allestita una grande mostra di arte etrusca, la più grande, anzi, che mai sia stata fatta: “una rassegna organica e sostanzialmente completa di opere originali particolarmente significanti”. come spiega il catalogo.

Circa le origini degli etruschi non si può dire che si sia ancora arrivati ad una conclusione definitiva. Chi dice che l’origine degli etruschi sia dovuta ad una immigrazione da oriente; chi dalla discesa nella nostra penisola di un popolo da settentrione; chi ancora sostiene che gli etruschi siano un popolo italico
originario. Ciò che è certo è che, nella civiltà etrusca, stabilitasi nel centro Italia, tra l’VIII secolo e il I avanti Cristo, gli elementi orientali, settentrionali, autoctoni sono evidenti per numerosi aspetti in tutto ciò che di questa lontana civiltà ci rimane. Per quanto riguarda la cultura artistica si possono distinguere, seppure in maniera approssimativa, almeno quattro tempi successivi.
Il primo tempo è quello delle tradizioni mediterranee e delle influenze orientali nella produzione della fase più antica, che va dall’VIII secolo avanti Cristo alla prima metà del VI. Il secondo è quello dell’arcaismo, con particolare riguardo al gusto ionico-etrusco, racchiuso tra il VI e il principio del V secolo a.C. Il terzo quello delle tradizioni loculi e delle influenze classiche; V e IV secolo a.C., e il quarto quello dell’età ellenistica: dal III al I. secolo a.C.

Bulla etrusca con Dedalo e Icaro (lato A)
Walters Art Museum, Baltimora

Il primo tempo coincide col primo configurarsi storico della nazione e della civiltà etrusca, con lo sviluppo dei grandi centri abitati, specie lungo le coste tirreniche, e con l’affermarsi dell’attività commerciale e della potenza navale degli etruschi nel Mediterraneo centrale e occidentale. Dalla cultura del periodo del ferro, detta Villanoviana, dal paese di Villanova presso Bologna, dove furono trovate preziose vestigia; cultura ancora legata a forme preistoriche, si passa rapidamente alla civiltà orientaleggiante, determinata dall’afflusso di motivi e di oggetti importati dall’oriente attraverso i traffici marittimi, nel momento della grande attività e ricchezza delle città etrusche. In questo periodo si nota l’influenza delle civiltà artistiche dell’Egitto, della Siria, della Mesopotamia. dell’Asia Minore, dell’Egeo, ecc.
Il periodo dell’arcaismo rappresenta un’epoca di fondamentale interesse per la vita artistica delle città etrusche, giunte alla loro maggiore floridezza economica e culturale. L’orientamento del gusto è determinato soprattutto dalla influenza delle correnti figurative greco-orientali, dovute ad un accentuarsi dei rapporti diretti e indiretti degli etruschi coi centri delle coste occidentali dell’Asia Minore e coi coloni ed emigranti da quelle regioni. In questo periodo artisti ionici lavorano in Etruria. Sorgono anche talune personalità artistiche di rilievo come Vulca di Veio, uno scultore etrusco del VI secolo a.C., originario di Veio.
Il terzo periodo cade nel V secolo a.C., quando una gravissima crisi politica ed economica colpisce le città etrusche, come del resto tutta l’Italia tirrenica, e le grandi vie del traffico con l’oriente vengono interrotte o quasi. È questo il periodo meno fruttuoso dell’arte etrusca. Dominano le stanche ripetizioni o le meccaniche imitazioni di taluni schemi formali dell’arte classica greca, che penetra in Italia attraverso i centri greci dell’Italia meridionale.

Tomba dei Leopardi
Affresco di danzatori e musicisti
V secolo a.C.
Necropoli dei Monterozzi, Tarquinia, Italia

Soltanto nel quarto periodo, e cioè verso la fine del III secolo, il peso della tradizione classica e delle scuole contemporanee ellenistiche ridà energia unitaria alla creazione artistica etrusca. Questa, però, è l’epoca in cui si compie il processo di asservimento degli etruschi ai romani e dell’inclusione della Etruria nell’Italia federata sotto l’egemonia di Roma.
In quest’epoca si manifesta anche il carattere più vivo dell’arte etrusca, che rielabora un poco tutte le sue esperienze, e la stessa influenza classica greca, con estro e libertà, anche se continuano ad essere presenti elementi di stilizzazione talvolta eccessivi.
Il frutto migliore di questo periodo sono i ritratti energici, semplificatori, fortemente plastici. Ma ormai le manifestazioni artistiche etrusche stanno per essere assimilate ad un mondo italico che va acquistando fisionomia e consistenza sotto la guida di Roma.
I centri dell’arte etrusca sono Tarquinia, Vulci, Cerveteri, Chiusi, Spina, ecc. In particolare sono importanti le tombe etrusche dove sono stati trovati affreschi e bassorilievi. In generale l’arte funeraria ha dato alcuni dei risultati più alti della produzione etrusca. Oltre alle statue, sono importanti anche gli oggetti di ornamento e di uso quotidiano: vasi, gioielli, ecc.
Alla mostra di Milano erano presenti oltre 500 opere, che offrono un panorama più che sufficiente per dischiudere davanti agli occhi del visitatore la civiltà degli etruschi. Certo, l’arte etrusca è strettamente legata e dipendente dall’arte greca; tuttavia non manca di un suo filone originale. Così questa mostra ha offerto l’occasione di avvicinarci ad una storia troppo sconosciuta; agli usi, ai costumi, alla religione, agli ordinamenti politici di una civiltà che precede quella romana ed è stata senza dubbio una delle più affascinanti, che siano passate sulla nostra penisola, e di cui molto – a cominciare dalla lingua – è ancora avvolto nel mistero.

Specchio etrusco inciso
Fine IV secolo a.C.
Museo del Louvre, Parigi

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