CRETA E MICENE – L’ARTE MINOICA

Palazzo di Cnosso
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CRETA E MICENE

L’ARTE MINOICA

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Affacciata sull’Egeo e posta in favorevole posizione all’incrocio delle rotte fra il litorale greco, l’asiatico e l’Egitto, l’isola di Creta è la vera culla della prima grande civiltà europea, quella minoica (dal nome del leggendario re Minosse).
Solo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, grazie agli scavi compiuti dalla missione archeologica italiana (guidata da F. Halbherr e L. Pernier) e dall’inglese A. Evans sono riemerse le tracce dello splendido mondo cretese che aveva raggiunto il suo più alto grado di espressione artistica e di civilizzazione nell’architettura.

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Rovine del palazzo di Cnosso
La costruzione di splendidi e complessi palazzi reali (di Cnosso, Festo, Mallia, Kato Zakro), ubicati in posizioni chiave sul territorio dell’isola, sembra infatti aver segnato in maniera particolarmente significativa la storia sia culturale sia politica della Creta minoica.
A tutt’oggi non è ancora possibile assegnare con assoluta certezza una datazione sicura alle varie fasi edilizie dei grandi palazzi cretesi. Gli archeologi hanno convenzionalmente stabilito una suddivisione cronologica dell’antica cultura insulare in tre fasi: il Minoico Antico (o periodo Prepalaziale) dal 2700 al 1900 a.C…., il Minoico Medio (o periodo dei primi palazzi) dal 1900 al 1700 a.C…., il Minoico Tardo (o periodo dei secondi palazzi) dal 1700 al 1450-1350 a.C.
È nella fase del Minoico Medio che la progredita organizzazione sociale, politica ed economica porta alla creazione di ricche residenze per i principi delle varie regioni dell’isola. Purtroppo un evento rimasto finora sconosciuto, ma forse identificabile con un cataclisma naturale di notevole entità, causò la distruzione di questi più antichi palazzi, che vennero comunque riedificati nel periodo successivo, sullo stesso sito, con un lusso e un fasto decorativo ancora maggiori.

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Pianta del palazzo di Cnosso.
Fortificato, vasto circa 10.000 mq, il palazzo aveva rete idrica e fognaria
Le rovine più maestose appartengono al palazzo di Cnosso (su di una collina, a sud di Heraklion) esteso su di una superficie di 10.000 mq.
Importante centro religioso ed economico attorno al quale si sviluppò una popolosa città a breve distanza dal mare, si presentava come un vero e proprio labirinto di stanze (circa un migliaio) e corridoi, articolati su due piani attorno ad un ampio cortile centrale porticato, di forma rettangolare.
La disposizione e il raggruppamento dei vari ambienti e quartieri rispondono a criteri di funzionalità: a nord i laboratori artigiani e i magazzini, stretti, lunghi e senza finestre, a sud-est e a sud le abitazioni e i locali di rappresentanza.
Largamente usata nell’architettura palaziale è la colonna lignea dal fusto troncoconico rastremato verso il basso e poggiante su base di pietra a disco: elemento questo che conferisce ariosità e leggerezza alle strutture, inserite nell’ambiente in modo armonico.
I vari corpi di fabbrica, disposti seguendo i diversi livelli del terreno, sono collegati tra loro da numerose rampe e scale.

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LA CERAMICA

Vasi di Kamares
Il campo in cui gli artisti minoici meglio espressero la loro raffinata creatività è quello della ceramica. Si distinguono tre stili fondamentali: di Kamares (dal nome di una grotta del monte Ida dove furono ritrovati i vasi), floreale-marino e  “di Palazzo“.
I vasi di Kamares (tra cui spiccano tazzine, calici e fruttiere) si distinguono per i brillanti effetti di colore dei motivi ornamentali dalle linee sinuose, risultato di una tecnica altamente perfezionata.
La superficie dei vasi del secondo stile si adorna invece di motivi di conchiglie, stelle marine, coralli, polipi, alghe, entro contorni rocciosi che ne delimitano il campo (brocchetta di Gurnià, Museo di Heraklion).
Gli elementi naturalistici nel terzo stile appaiono invece disposti in una composizione più spaziata, simmetrica e rigida.

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LA PITTURA

Il gusto cretese per la natura si riflette anche nella pittura parietale di cui ci restano splendidi esempi di un fresco e vivace realismo, specie nelle scene di vita quotidiana.
Danze, spettacoli, giochi acrobatici (in particolare quelli compiuti volteggiando sul dorso di un toro, taurokatapsie) rivelano l’interesse degli artisti per temi prevalentemente dinamici, sviluppati con originale vena narrativa.
In particolare gli affreschi provenienti dal palazzo di Cnosso, rifiniti con rilievi figurativi in stucco policromo, si segnalano per il disegno netto dei contorni, la gamma di toni vividi e delicati ad un tempo e la composizione armoniosa e unitaria (Principe dei Gigli, affresco dei Delfini, Processione di figure maschili e femminili).