SCALE DI RAPPRESENTAZIONE

 DISEGNO PROFESSIONALE

SCALE DI RAPPRESENTAZIONE

La rappresentazione di un oggetto è preferibile “al vero” cioè con le dimensioni della rappresentazione uguali a quelle effettive e reali dell’oggetto. Quando questo, per necessità tecniche o pratiche, non è possibile, l’oggetto dovrà essere rappresentato nei disegni ingrandito o rimpicciolito. Nasce allora il problema di determinare, nel disegno di rappresentazione, dimensioni proporzionali all’oggetto stesso tali da. poter essere impaginato nello spazio del foglio a nostra disposizione. Si debba per esempio rappresentare un oggetto la cui massima dimensione sia di 4 metri, e si voglia che, nel disegno, al massimo sia di 800 mm. Ovviamente bisogna rappresentare detto oggetto in scala ridotta e precisamente si dovrà adottare la scala di riduzione 800 : 4.000 e cioè 1 : 5.

Le altre dimensioni dell’oggetto dovranno essere tutte ridotte ad un quinto prima di riportarle in disegno. Se l’oggetto da rappresentare è troppo piccolo, si moltiplicano tutte le dimensioni reali, per esempio per 5, e poi si riportano queste nel disegno; quindi, in quest’ultimo caso, si adotterà una scala di ingrandimento 5 : l.

Da quanto detto ne consegue che tutti i disegni eseguiti in scala, sia di riduzione che di ingrandimento, sono figure simili a quelle effettive. Così le superfici, o le aree, degli oggetti reali, nella scala 1 : 5 sono ridotte di 1/5² = 1/25.

Infatti ad un quadrato di lato, 10 mm (dimensione vera) corrisponde nella scala 1 : 5 un quadrato di lato 10/5 = 2 mm.

La superficie è 10 x 10 mm = 100 mm, quella del disegno (nella scala. 1 : 5) è di 2 x 2 mm = 4 mm; quindi si ha un rapporto di 4/100 = 1/25.

Analogo ragionamento vale per i volumi, i quali vengono ridotti qualora si adotti una scala 1 : n, nel rapporto 1/n³.  Il contrario avverrebbe se si dovesse usare una scala di ingrandimento.

Teoricamente qualunque rapporto si potrebbe usare come scala di rappresentazione, ma le scale che si raccomandano di adottare sono quelle non complicate e che evitano possibili confusioni, cioè consentono facilmente le riduzioni di misure per il trasporto in scala delle misure effettive.

Scale dimensionali di rappresentazione consigliate

Scale di ingrandimento – Rapp.: 50:120:110:15:12:1.
Scala al naturale o “al vero” = Rapp.: 1:1.
Scale di riduzione – Rapp. (l) (1:2) – 1:2,51:51:20 –  1:251:501:1001:2001:500.
(1) la scala 1:2 si evita di adottarla perché facilmente trae in inganno rispetto alle reali dimensioni degli oggetti rappresentati.

Ovviamente le misure degli angoli restano, al variare delle scale di rappresentazione, degli oggetti, uguali a quelle reali.

È ovvio che l’uso delle scale è non solo necessario per poter eseguire sul foglio di disegno la rappresentazione di un oggetto, ma è indispensabile per avere disegni esatti destinati alla realizzazione pratica degli oggetti.
Una volta eseguito il disegno in scala, le quote disposte secondo le norme UNI debbono essere quelle reali, cioè debbono esprimere il valore effettivo delle dimensioni del pezzo e non quelle del disegno.

L’indicazione della scala su ogni disegno è necessaria per poter risalire dal disegno alla realtà, quindi non deve mai mancare: inoltre la scala deve essere scritta in modo chiaro ed evidente.

Vi sono diversi modi di indicare la scala, il più chiaro ed anche semplice è quello di scrivere per esteso il rapporto usato, cioè ad esempio: scala l : 100 o scala 1/100.

Per disegnare in una determinata scala l’oggetto, bisogna praticamente moltiplicare le misure reali di questo per il rapporto stabilito.  Ad esempio, volendo portare mm 100 in scala l : 20 basta moltiplicare mm 100 x 1/20 = 5 mm.
Per evitare calcoli che stancano, si usano gli scalimetri, che sono appunto una soluzione grafica dei calcoli su esposti. In altri termini, si riportano su un segmento i rapporti suddetti.
Ad esempio: un metro risulta impicciolito tante volte quante ne indica il rapporto della scala (nella scala 1/100 un metro è rappresentato da un segmento lungo 1 cm.).
Può essere utile usare, per la chiarezza del disegno, più scale dovendosi per esempio rappresentare alcuni particolari in scale diverse da quelle usate per il complessivo. In questo caso, 1e indicazioni delle scale diverse usate per i particolari devono essere scritte in prossimità delle relative rappresentazioni. (vedi fig. 67).

La scala principale generale deve essere indicata nello spazio riservato alle iscrizioni, dove, con carattere più piccolo, possono essere scritte quelle usate per i particolari.

Nel caso in cui un disegno sia rappresentato non in scala deve risultare indicato in vicinanza della rappresentazionefuori scala“.

Per i  disegni quotati è importante ricordare di segnare le dimensioni reali dell’oggetto, qualunque sia la scala adottata. Questo perché noi per comodità di spazio possiamo di un oggetto avere una rappresentazione più grande o più piccola dell’oggetto stesso ma le sue dimensioni (quote del pezzo) restano sempre le stesse, cioè quelle effettive.

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