BODY ART – LAND ART

 

Il rifiuto dell’arte tradizionale: body art, land art

Già a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso il panorama dell’arte, in tutto il mondo, cominciava ad essere contrassegnato dal netto rifiuto dei linguaggi tradizionali e dal prevalere dimezzi di solito extra-artistici: la fotografia, il video, la scrittura, l’intervento sulla natura, sul corpo ecc. Per gli artisti sembrava più importante discutere sul concetto di arte che produrre effettivamente delle opere nel senso tradizionale.

Del resto, queste ricerche non erano proprio una novità: si pensi che già nel 1913 Marcel Duchamp aveva esposto come opera d’arte una ruota di bicicletta su di uno sgabello. Da allora, l’etichetta di opera d’arte era stata messa su tutti gli oggetti immaginabili, con intenzioni ora ironiche e dissacratorie, ora serie e di riflessione; ovviamente buona parte del pubblico e dei critici trovava questa situazione confusa e inaccettabile, una vera e propria ”morte dell’arte”.
Bisogna comunque riconoscere che alla base di quel ventaglio così vasto di esperienze c’erano motivazioni serie è ben comprensibili. Da una parte gli sviluppi scientifici e tecnologici mettevano a disposizione mezzi di espressione nuovi, la cui applicazione nel campo dell’arte era affascinante e tutta da esplorare: si pensi ai video-tapes, ai computers, che sanno creare composizioni di particolare effetto grafico o cromatico, al laser, utilizzato per la produzione di immagini tridimensionali, gli ologrammi.
Allo stesso tempo molti artisti sentivano la necessità di togliere l’opera dall’isolamento, di coinvolgere il pubblico, costringendolo quasi ad una partecipazione attiva.
Per esempio il pubblico poteva annoiarsi davanti ad un quadro anche famoso, ma come avrebbe potuto restare indifferente se un artista della body art (arte del corpo) si fosse tagliuzzato, su un palcoscenico, davanti a degli spettatori, con delle lamette da barba?
L’opera così non era più un oggetto preciso, una cosa che si poteva vendere e comprare, magari da mettere in salotto, ma un evento, un momento della vita.
* Una delle tendenze più interessanti dell’arte contemporanea è quella secondo cui non devono esserci più differenze fra il teatro, la musica, la mimica e le arti figurative: queste esperienze devono unirsi per creare l’happening, l’evento, in cui viene meno la tradizionale suddivisione tra spettatori e protagonisti.
Per esempio nel 1962 George Maciunas fondò il Fluxus, un movimento artistico cui parteciparono artisti di varie nazioni e che presentò spettacoli detti ”concerti”, con interventi di pittori, di musicisti, di danzatori.
Rientra in questa ”arte del comportamento” la body art, che raccoglie gli interventi degli artisti sul proprio o sull’altrui corpo.
Precedenti significativi di questa tendenza sono le operazioni del francese Yves Klein che dipingeva d’azzurro dei corpi nudi e li faceva accostare a una parete per lasciare un’impronta.
Più recentemente sono stati protagonisti della body art artisti come Gina Pane, che interviene sul proprio corpo anche ferendosi con vari sistemi o come Luigi Ontani che si fa fotografare negli abiti e con le pose di santi e di eroi mitologici.
Nella foto Luigi Ontani  legato ad un albero,
finge di essere San Sebastiano
Christo – Isole circondate
* Tra il 1980 e il 1983 l’artista bulgaro naturalizzato americano Christo circondò alcuni isolotti al largo della Florida con 600.000 metri quadrati di tessuto in polipropilene: è un esempio di land art (cioè arte del territorio, detta anche earth art, cioè arte della terra).
Si tratta di un altro tentativo di cancellare l’opera d’arte tradizionale, da vendere e da comprate, per creare qualcosa di così spettacolare che non può non colpire.

Soprattutto negli Stati Uniti, negli anni sessanta, ci sono stati molti interventi di questo tipo su vasta scala, nei deserti, sulle distese di neve, sui laghi ghiacciati, nelle grandi pianure.

 Campo magnetico artificiale per la creazione di fulmini – Walter De Maria (1977)
* Un altro esempio di land art, realizzato da Walter De Maria nel 1977. Si tratta di un campo magnetico artificiale per la creazione di fulmini.
Ma quali sono le ragioni di questi interventi sulla natura?
Forse in questo modo gli artisti della land art dimostrano che le loro possibilità sono sconfinate.