ORCHESTRA DELL’OPERA – Edgar Degas

ORCHESTRA DELL’OPERA (1868)
Edgar Degas (1834-1917)
Olio su tela cm 56 x 46
Museo d’Orsay, Parigi

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L’immagine che sembra essere un’istantanea fotografica, rappresenta in primo piano alcuni componenti di un’orchestra ai piedi del palcoscenico dove si intravedono, illuminate dal basso e tagliate all’altezza delle spalle, alcune ballerine. I musicisti, tutti concentrati sugli spartiti musicali, sono dei ritratti dal vivo ben caratterizzati dei componenti dell’orchestra dell’Opera, molti dei quali amici di Degas. Fra questi, in primo piano è Désiré Dihau, basso dell’orchestra, che forse inizialmente doveva essere l’unico protagonista del dipinto.
L’attenzione agli effetti della luce artificiale, l’originale inquadratura e la prospettiva falsata e sbilanciata derivano dall’interesse dell`artista per la fotografia. Punto di riferimento di Degas sono Daumier, in particolare Il Melodramma del 1856-1858 (Monaco, Staatgalerie) e la litografia L’orchestra del 1852, e il tedesco Adolf Menzel, spesso a Parigi, autore di molte opere che ritraggono il mondo dell’Opera (Al Ginnasio, 1856, Berlino, National Galerie).

Realizzata intorno al 1868, si tratta della prima opera in cui Degas affronta il tema dell’Opera. Désiré Dihau (1833-1909), per il quale il quadro era stato dipinto, lo lasciò alla sorella Marie (1843-1935), che a sua volta lo cedette ai Musées Nationaux nel 1924, mantenendone l’usufrutto. Entrato nelle collezioni del Louvre nel 1935 è recentemente passato al Museo d’Orsay.
Il quadro nel 1870-1871 era già esposto presso un mercante di Lille e nello stesso 1871 alla Galerie Durand-Ruel di Parigi, in rue Lafitte. Nel 1974 era presente alla mostra al Grand Palais per il “Centenaire de l’Impressionnisme”.

Ritratto degli orchestrali secondo Degas

Come Degas aveva annotato in un manoscritto, oggi nella Biblioteca Nazionale di Parigi, (Cabinet des Estampes), quando egli ritraeva strumentisti e strumenti, faceva particolarmente attenzione “alle loro forme, alla contrazione delle loro mani, delle braccia e del collo del violinista; per esempio la rotondità e l’incisione sulla fronte dei bassi e degli oboe, ecc.” Degas ritraeva i suoi personaggi in atteggiamenti spontanei e naturali, perché a suo giudizio il ritratto è “uno studio di sentimenti moderni” e il suo intento primario deve essere quello di “dare alle figure la medesima espressione che conferisce ai corpi”.

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