LEZIONE DI DANZA – Degas Edgar

LEZIONE DI DANZA (1373-1876)
Edgar Degas (1834-1917)
Museo d’Orsay, Parigi
Olio su tela cm 85 x 75

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Ancora una volta Degas sceglie come soggetto del suo dipinto un gruppo di ballerine dell’Opéra che si preparano per lo spettacolo. L’artista si sofferma a studiare le inquadrature più suggestive, attento a cogliere quelle più efficaci per rendere simultaneamente l’azione delle tante figure che, come le note sopra uno spartito, si muovono armonicamente nello spazio in cui si trovano. Servendosi delle diagonali tracciate dal parquet e della contrapposizione tra i corpi in primissimo piano e quelli piccoli e abbozzati sullo sfondo, l’artista riesce a raggiungere un effetto di eccezionale profondità.
Di grande intensità emotiva è la speciale atmosfera che si coglie nella composizione: è quella che si respira nel momento in cui le ballerine hanno appena cessato di danzare e si fermano ad ascoltare, silenziose e attente alcune, distratte e affaticate altre, i consigli del vecchio maestro. Si tratta di Jules Perrot, grande ballerino e poi coreografo dell’epoca romantica. Il fulcro della scena è senz’altro lui: appoggiato all’asta con cui fino al momento prima batteva il tempo, intento a incoraggiare una giovane ballerina a provare alcuni passi di danza di fronte alle compagne. La figura dell’uomo sembra avere una straordinaria vicinanza con quella di un soldato romano tratta da un disegno-studio del Calvario di Mantegna che Degas realizzò nel 1853 durante il soggiorno in Italia.
Nonostante Degas sembri ispirarsi agli amici impressionisti, il colore non è ancora giunto a sfaldare del tutto la forma: i rossi vibranti di vita risvegliano la scena altrimenti immersa in un diffuso grigiore.

La Lezione di danza fu cominciata da Degas nel 1873 e portata a termine tra il 1875 e l’anno successivo. Nel 1911 il quadro fu legato da Isaac de Camondo al Museo del Louvre e dopo una lunga sosta al Jeu de Paume, nel 1986 è stato trasferito al Museo d’Orsay.

 

Degas e i maestri del passato

In gioventù Degas copiò molti dipinti dei grandi maestri del passato mostrando di aderire fedelmente al pensiero dei suoi illustri predecessori.
Un giorno egli rivelò al suo amico Edmond de Goncourt che con la sua pittura egli cercava “lo spirito e l’amore di Mantegna e il colore di Veronese“.
E in seguito ancora l’artista dichiarò: “Nessuna arte è così poco spontanea quanto la mia (…). Ciò che io faccio è il risultato della riflessione e dello studio dei grandi maestri; dell’ispirazione, della spontaneità, del temperamento, io non conosco niente”.
Dopo gli anni di appassionato studio dell’arte italiana, nel periodo della maturità Degas si dedicò ai maestri europei quali El Greco, Perroneau, Ingres e Delacroix.

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AUTORITRATTO (1854-1855)
Edgar Degas(1834–1917) 
Museo d’Orsay, Parigi
Olio su tela cm 81 × 64,5

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