LUCA SIGNORELLI

LUCA SIGNORELLI

Luca Signorelli, pseudonimo di Luca d’Egidio di Ventura (Cortona, 1441-1445 circa – Cortona, 16 ottobre 1523), è stato un pittore italiano, principale maestro della scuola fiorentina e considerato tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale.

Luca Signorelli di Cortona, allievo di Piero della Francesca, suscita forze e passioni eroiche. Audace e grandioso, è il primo che violi la tradizione con l’energia drammatica e straziata del nudo e con la bravura degli scorci. Egli sforza ed oltrepassa il vero con i più risoluti esperimenti anatomici, e la forma pura si sviluppa nelle fiere attitudini, si contorce, vola e ricade con la rapidità angustiata dal dolore e dal delirio, che può convalidare il racconto della frequenza ai cimiteri e intorno ai patiboli. Il predecessore di Michelangelo non favorisce la statica gravità del maestro di Borgo San Sepolcro: lo spazio si ristringe di nuovo, ed i corpi lo occupano tutto con quei contorni spinosi e spezzati che Antonio Pollaiolo ricerca con nervosità di modellatore.

Signorelli prestò grande attenzione all’anatomia (1490/1495). Due giovani nudi che trasportano una giovane donna e un giovane. Gessetto nero e rosso, inchiostro marrone e grigio su carta preparata da gialla a marrone, lumeggiata di bianco (cm 35 x 28). Kupferstichkabinett Berlino

In una frammentata Crocifissione (Morra, presso Città di Castello, San Crescentino) il giovane Luca Signorelli esordisce con la tendenza irrequieta, che non si fissa nei vecchi schemi, e che nella Flagellazione (Milano, Brera) – dove il naturalista decora il Pretorio con una parete di classici e maestosi riquadri marmorei – va contro la corrente e matura il proprio stile.

Flagellazione (1482-1485)
Luca Signorelli (1441/45 circa–1523)
Tempera su tavola cm 84 x 60
Pinacoteca di Brera, Milano

La Circoncisione (Londra, Galleria Nazionale), su cui piove abbondante la luce, segna la larghezza spaziale, e l’unità del sentimento si comunica al gruppo volumetrico delle poderose figure. Nella Sacra Famiglia (Firenze, Uffizi) lo spirito congeniale del Buonarroti adatta al tondo le gagliarde forme dei personaggi; il paese è quasi soppresso, e, fra i due genitori, il piccolo Gesù, visto di profilo, parla con la coscienza della sua divinità. Circa al 1479, si iniziano gli affreschi di Loreto, ragguardevoli per la danza e la musica degli angeli, morbidi come fanciulle, che confortano la meditazione degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa negli spicchi triangolari della cupola. L’opera più celebre – gli affreschi del Duomo d’Orvieto (1499) – si deve all’artista ormai vicino ai sessant’anni.

 Supplizi dei dannati dagli affreschi del Duomo di Orvieto (1499–1505)

Un gran tempio si leva nello sfondo dell’Anticristo, ma nella Resurrezione dei morti, nei Supplizi dei dannati e nell’Incoronazione degli eletti i paesi, le architetture e gli accessori decorativi scompaiono. L’apprensione o il dolore sferza ì nudi, che si intrecciano con i demoni o che sospirano di raggiungere gli angeli; i contrasti di luce e d’ombra rendono più angolosa la struttura scientificamente anatomica dei corpi, e l’indifferenza al raffinamento estetico si modifica solo nei tranquilli arcangeli e nel coro dei musicanti schierati a semicerchio nell’aria.

Incoronazione degli eletti
Luca Signorelli e la sua scuola (1499-1504)
Cappella di San Brizio, Duomo di Orvieto, Italia (pd)

VEDI ANCHE . . .

ARTE DEL RINASCIMENTO

ARCHITETTURA DEL QUATTROCENTO

LA SCULTURA DEL QUATTROCENTO

LA PITTURA DEL QUATTROCENTO

MASOLINO DA PANICALE

MASACCIO

BEATO ANGELICO

BENOZZO GOZZOLI

ANDREA DEL CASTAGNO

Paolo Doni detto PAOLO UCCELLO

DOMENICO VENEZIANO

PIERO DELLA FRANCESCA

ALESSO BALDOVINETTI

LUCA SIGNORELLI

FILIPPO LIPPI

Continua…….

.