FILIPPO LIPPI

Autoritratto di Filippo Lippi (1441-1447 circa)
Dettaglio dell’Incoronazione della Vergine

FILIPPO LIPPI

Fra Filippo di Tommaso Lippi (Firenze, 23 giugno 1406 – Spoleto, 9 ottobre 1469) è stato un pittore italiano del primo Rinascimento. Le sue opere sono caratterizzate da linee sottili e da un attento disegno prospettico degli sfondi (soprattutto paesaggi). Come Masaccio, la pittura di Lippi è stata fortemente influenzata dalla teoria della prospettiva dell’architetto Brunelleschi e dalla rappresentazione plastico-realistica della figura umana dello scultore Donatello. Mantenne un’importante bottega a Firenze, dove si formarono anche Sandro Botticelli e il figlio Filippino Lippi.

L’Annunciazione (1435-1440 circa)
Filippo Lippi (1406–1469)
Tempera su tavola cm 100 x 161
National Gallery of Art, Washington, DC

Filippo Lippi, monaco a quindici anni nel convento del Carmine, vede e studia Masolino e Masaccio che affrescano la Cappella Brancacci. Nelle prime opere, le tinte sono delicate, ma la composizione manca di elementi costruttivi; lo spazio viene sacrificato, e l’incoerenza delle misure si riflette nell’ordine confuso dei piani. L’abilità tecnica progredisce – ma il gusto non si educa – nell’ingrandimento dei quadri ricchi di figure, di ritratti e di particolari. Il presepio artificiale dell’Adorazione di Berlino accoglie la mistica Innocenza della Vergine, ma intorno a lei l’Eterno e San Bernardo a mezzo busto, Gesù e San Giovannino non armonizzano: c’è più eleganza che comprensione. La Vergine col Bambino della Galleria Pitti è una gentile immagine un po’ mesta, che risalta dal fondo circolare della tavola, dove i fatti di Maria, in graziosi gruppi di figurette, non obbediscono né a leggi prospettiche né a pause narrative. In questo pittore piacquero i sensi terreni, gli anacronismi ed i facili accostamenti del sacro e del profano.

Incoronazione della Vergine (1441-1447 circa)
Filippo Lippi (1406–1469)
Tempera su tavola cm 200 x 287
Galleria degli Uffizi, Firenze

Nel trittico con l’Incoronazione della Vergine (Firenze, Uffizi, 1447) il trionfo celeste diventa una cerimonia religiosa, una specie di monacazione, cui partecipano gli invitati laici ed ecclesiastici insieme con i giovinetti cantori, che portano i veli ed i gigli degli angeli. Anche l’autore – frate assai libero – si inginocchia devoto, ed un nastro spiegato ce lo indica: “Is perfecit opus”. Le proporzioni ed il rilievo contraddicono l’equilibrio di spazio fra la parte di mezzo e le laterali, ma il quadro che il Vasari giudica “bellissimo”, e che meritò al Lippi la protezione di Cosimo de’ Medici, interessa per il carattere delle teste e per la naturalezza delle espressioni. Gli affreschi del Duomo di Prato aprono un vasto campo alla pittura italiana; l’artista vi profonde la sua commossa umanità ed il suo bisogno di conoscere a fondo la vita e d’entrarvi senza riguardo all’unità d’azione.

L’abbraccio di Giovanni ai genitori (1452-1465)
Filippo Lippi (1406–1469)
Affresco nella Cattedrale di Prato

Fra le Storie dei SS. Giovanni Battista e Stefano, si devono rammentare L’abbraccio di Giovanni ai genitori, d’una tenerezza malinconica e confidenziale; e le Esequie di Santo Stefano, che annunziano la magnificenza mondana del Ghirlandaio.

L’Adorazione dei Magi, tondo attribuito al Beato Angelico e Filippo Lippi (1440-1460 circa)

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